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Le sorprendenti origini cattoliche della tempura giapponese

Tempura

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Daniel R. Esparza - pubblicato il 27/05/22

Basata su un piatto tradizionale portoghese, la tempura venne introdotta in Giappone dai missionari della Penisola Iberica

Quando si ordina la tempura in un ristorante giapponese, si potrebbe rimanere sorpresi sapendo che quel piatto ha avuto origine nelle pratiche di digiuno cattoliche.

La specialità deriva infatti da un cibo quaresimale portoghese che i missionari cattolici e i commercianti della Penisola Iberica hanno introdotto in Giappone nel XVI secolo.

La tipica ricetta giapponese, che consiste in frutti di mare e verdure pastellati e fritti, è una versione del piatto portoghese dei Peixinhos da Horta (Pesciolini dell’Orto), fatto con peperoni, zucca e fagiolini fritti in una pastella a base di farina. I vari colori delle verdure assomigliano ai pesci colorati, da cui il nome.

Nel suoTracking Down Tempura, Takashi Morieda spiega che i Peixinhos vennero introdotti in Giappone dai marinai portoghesi, e sono poi diventati la tempura. Portogallo e Giappone hanno iniziato a commerciare nel 1543, e i Portoghesi sono stati i primi Europei a raggiungere le isole nipponiche. Spesso ci si riferisce a questo come al periodo commerciale Nanban, in cui il porto di Nagasaki, grazie all’iniziativa del noto Gesuita Gaspar Vilela e del daimyo (signore feudale) giapponese Omura Sumitada (che in seguito si convertì al cristianesimo) venne ceduto alla Compagnia di Gesù (i Gesuiti).

Dai Peixinhos alla Tempura

Prima dell’arrivo dei Portoghesi, il cibo fritto giapponese veniva realizzato senza impanatura o pastella, o veniva solo leggermente ricoperto di farina. Dopo la conversione di Sumitada e con la crescente influenza dei Gesuiti e della cultura europea in generale, i Peixinhos divennero sempre più popolari, soprattutto durante la Quaresima. Essendo un piatto che non prevedeva carne, infatti, soddisfaceva le regole dell’astinenza delle Quattro Tempora e della Quaresima stessa.

Le Quattro Tempora sono periodi di preghiera e digiuno nel calendario liturgico. Questi digiuni si svolgono tradizionalmente il mercoledì, il venerdì e il sabato che seguono la festa di Santa Lucia (13 dicembre), la prima Domenica di Quaresima, a Pentecoste e nella festa della Santa Croce (14 settembre), anche se alcune zone seguono regole diverse. I missionari portoghesi (e spagnoli) invitavano i Giapponesi convertiti a digiunare in questi periodi mangiando i peixinhos, ovvero la tempura.

Il termine è diventato presto popolare nel Giappone meridionale, ed è stato usato ampiamente per riferirsi a qualsiasi tipo di cibo preparato usando olio caldo, pastellato o meno.

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