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Sapete quale potrebbe essere l’ingrediente più cattolico nella vostra cucina?

OLIVE OIL

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Zelda Caldwell - pubblicato il 26/05/22

Anche il Vaticano ne tesse le lodi per il suo ruolo nel cristianesimo e per il modo in cui promuove il benessere, la guarigione e la salute in tutto il mondo

Forse già sapete qualcosa sull’alimentazione ai tempi biblici, e magari avete letto cosa mangiava Gesù. Uno degli alimenti che figuravano sicuramente sul menù, e che ha resistito alla prova del tempo in tutta la cristianità, è l’olio d’oliva.

Quest’ultimo è così apprezzato che perfino il Vaticano ne canta le lodi. In un incontro recente della Pontificia Accademia delle Scienze nella Casina Pio IV (edificio del XVI secolo situato nei Giardini Vaticani), accademici ed esperti hanno discusso dell’importanza dell’olio d’oliva nella storia della salvezza e in quella cristiana attuale.

“È difficile trovare un simbolo più opportuno di speranza e giustizia”, ha detto il vescovo argentino Marcelo Sánchez Sorondo, filosofo, teologo e presidente emerito dell’Accademia.

L’ulivo non è solo un simbolo forte nel corso della storia biblica; il Messia, che significa “unto”, è collegato con l’olio sacro, che si sarebbe inteso come olio d’oliva.

Di fatto, gli olii sacri della Chiesa che si usano oggi nei sacramenti come il Battesimo, la Confermazione, gli ordini sacri e l’unzione dei malati si realizzano in genere con olio d’oliva.

Nella conferenza, il cardinale Giovanni Battista Re ha affermato che l’olio d’oliva è un “simbolo dello Spirito Santo”.

Quest’olio non ha però solo un significato simbolico e sacro, essendo anche stato considerato da sempre benefico per la salute.

Associato alla dieta mediterranea, l’olio d’oliva, soprattutto quello extravergine, che è il meno processato, ha un elevato contenuto di acido oleico e antiossidanti, ed è un alimento nutritivo e utile.

Dà il massimo a crudo su qualsiasi cosa, ma si può anche usare in prodotti cotti come il pane, sulle verdure grigliate o per friggere a bassa temperatura.

I partecipanti alla conferenza in Vaticano hanno segnalato la centralità dell’olio d’oliva nella dieta mediterranea, ritenuta uno dei modi migliori di mangiare al mondo in termini di benefici per la salute.

“Gli esperti hanno spiegato che il 30% della dieta mediterranea è rappresentato dall’olio e dai suoi benefici nella prevenzione delle malattie”, ha ricordato il vescovo Sánchez Sorondo.

Se si tiene conto di come si ottiene un buon olio d’oliva, ci si accorge che ha anche un effetto di grande portata, perché si deve considerare come curare meglio la terra e come processare l’olio in modo adeguato per mantenerne i nutrienti.

Dobbiamo quindi apprezzare le tante forme culturali e sacre in cui usiamo l’olio d’oliva per migliorare la nostra vita, sia nei momenti sacramentali che nelle nostre chiese domestiche: la casa, in cui cuciniamo e mangiamo con i nostri cari.

La prossima volta che apriamo una bottiglia d’olio d’oliva, dunque, rendiamo grazie a Dio per una sostanza che ha rivelato la Sua bontà nel corso dei secoli.

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