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Sapevate che Isaac Asimov ha scritto una guida alla Bibbia?

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Marjhon Obsioma | Unsplash | CC0

Daniel R. Esparza - pubblicato il 18/05/22

Il prolifico autore e professore di Biochimica ha pubblicato una propria guida al testo biblico con un approccio lungi dall'essere ostile o antireligioso

Dire che chiunque dovrebbe leggere la Bibbia non è irragionevole. Ovviamente, dovrebbe essere letta con una guida adeguata, in una buona traduzione, e preferibilmente in un’edizione ben commentata, con un’acuta consapevolezza dei tanti generi letterari che vi si ritrovano e dei contesti in cui questi testi sono stati scritti, editi e raccolti. Le guide alla Bibbia sono quindi necessarie.

L’analfabetismo biblico è in aumento. Una ricerca del 2021 ha scoperto che solo l’11% degli Statunitensi legge ogni giorno la Bibbia.

I numeri variano molto in base alla fascia demografica: molti millennials non hanno mai letto la Bibbia, mentre coloro che la leggono più spesso hanno più di 70 anni.

Ad ogni modo, non è sempre così. Come Josh Jones indica in un articolo per Open Culture, “anche famosi atei come Christopher Hitchens, Richard Dawkins e Melvyn Bragg si sono espressi a favore dell’insegnamento della Bibbia nelle scuole” considerandolo un documento storico essenziale, e non soltanto in contesti guidati dalla fede.

È interessante che Jones spieghi che atei e agnostici spesso superano i credenti nelle ricerche sulla conoscenza religiosa, osservando che la loro lettura della Bibbia tende ad essere più attenta.

L’analfabetismo biblico è una questione che gli educatori provano ad affrontare già da qualche tempo. La letteratura e gli studiosi d’arte lamentano che alla maggior parte degli studenti manchi questo tipo di educazione, perdendo così molti (se non tutti) riferimenti che si ritrovano nelle grandi opere del passato. Nel suo testo The Political Theology of Paul, una raccolta di conferenze tenute nel 1987 a Heidelberg, il noto sociologo delle religioni, filosofo e studioso dell’Ebraismo Jacob Taubes condivide un aneddoto significativo:

“Penso sia un disastro che i miei studenti crescano ignorando profondamente la Bibbia. Ho ricevuto una dissertazione su [Walter] Benjamin in cui il 20% delle associazioni era frainteso perché si trattava di associazioni bibliche. Lo studente viene da me con il prodotto finito, ne leggo un po’ e dico: ‘Senti, devi andare a catechismo e leggere la Bibbia!’ E […] lui mi dice: ‘In quale traduzione? E io: ‘Per te andrà bene una qualsiasi’”.

È possibile che i credenti non sappiano che lo scrittore e biochimico statunitense (nato russo) Isaac Asimov (sì, l’Asimov pioniere della fantascienza), ateo, ha pubblicato una sua guida alla Bibbia. Nell’introduzione si legge:

“Il libro più influente, più pubblicato, più letto nella storia del mondo è la Bibbia. Nessun altro libro è stato studiato e analizzato tanto, ed è un tributo alla complessità della Bibbia e alla volontà dei suoi studenti il fatto che dopo migliaia di anni di studio si possano scrivere ancora tanti testi al riguardo […] La maggior parte della gente che legge la Bibbia lo fa per beneficiare dei suoi insegnamenti etici e spirituali, ma la Bibbia ha anche un lato secolare. È un libro di storia che copre i primi quattromila anni della civiltà umana. Per la maggior parte degli ultimi duemila anni, la Bibbia è stata virtualmente l’unico libro di storia usato nella civiltà occidentale. Ancora oggi rimane il più popolare, e la sua presentazione della storia antica è ancora più ampiamente e comunemente noto rispetto a quella di qualsiasi altro testo”.

Jones spiega come laGuida alla Bibbia di Asimov sia stata originariamente pubblicata in due volumi nel 1968-69, e poi ristampata in un unico volume nel 1981 (la versione che si trova ora in vendita). La guida mira a portare “il mondo esterno” nella Bibbia, per “illuminarlo nei termini della storia biblica e a sua volta illuminare gli eventi biblici aggiungendo gli aspetti non biblici della storia, della biografia e della geografia” – esattamente quello che fanno gli studiosi biblici seri, dal Concilio Vaticano II in poi. Il tono di Asimov è tutt’altro che ostile o antireligioso. Al contrario, la sua guida è un tentativo di aiutare quanti apprezzano il modo profondo in cui il testo è inserito nella cultura e nella storia del mondo, ma che possono non essere necessariamente interessanti ad assumerlo dal punto di vista della fede. In questo senso, è una guida interessante anche per i credenti, e spiega non solo i contenuti dei libri della Bibbia, ma anche come si sono formati (e come si è formata la Bibbia come testo unico).

Come Jones indica acutamente, il libro di Asimov “ha un vantaggio che lo distingue dalla maggior parte dei testi scritti da e per gli accademici”: un tono accessibile, leggibile e tuttavia comunque erudito.

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