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Perché ci serve una Mamma che ci stia sempre col fiato sul collo

MADONNA, MADRE, MAMMA

Takaeshiro|Shutterstock

MIENMIUAIF - MIA MOGLIE ED IO - pubblicato il 11/05/22

Il dono di Maria come Madre per tutti è una grazia smisurata, fondamentale in ogni tempo, per ogni creatura umana; ma, forse proprio in questi nostri tempi, abbiamo l'occasione di capire quanto sia fondamentale.

Di Giuseppe Signorin

Noi leggiamo le vite dei santi e gli scritti dei grandi teologi e intellettuali cristiani del passato come se fossero favole. Li guardiamo inteneriti dall’alto in basso nel modo in cui i genitori guardano i loro bambini, con amore e senso di superiorità perché ormai siamo adulti e abbiamo capito chi è Babbo Natale.

Per il Vangelo è uguale. Il fatto che abbiamo inventato cose come il frullatore ci ha fatto montare la testa. Siamo persi nel caos ma ci sentiamo super intelligenti e funzionali.
Dio però è il Dio che nasconde la verità ai superbi e la rivela ai piccoli, quindi temo che ci sia molta più verità – verità in senso letterale, non metaforico – nelle “favole” dei cristiani di altri tempi di quanta ce ne sia oggi, accecati e accerchiati come siamo da aggeggini luccicanti, che siano smartphone con la torcia incorporata (mi parte sempre quando meno me lo aspetto, mi sa che premo qualcosa per sbaglio) o missili ipersonici o nucleari (speriamo non partano mai).


Gesù è realmente apparso a san Paolo, non è un’immagine poetica per dire che san Paolo è stato convertito da Cristo presente nei cristiani che perseguitava.

Sant’Antonio ha realmente resuscitato un bambino, non è che quel bambino avesse un’ignota malattia del sonno e tutt’un tratto si è ripreso.

Padre Pio viaggiava realmente in bilocazione, non era una sceneggiatura di Robert Zemeckis che prevedeva una speciale DeLorean per il cappuccino. 

Siamo capricciosi e saputelli, abbiamo capito tutto noi ma non distinguiamo il corpo di una donna da un altro essere umano che le cresce in grembo, nonostante le tecnologie sofisticatissime con cui possiamo studiare e vedere ogni minimo dettaglio alla perfezione.

Più abbiamo strumenti all’avanguardia, meno usiamo il cervello. Nemmeno riusciamo a scorgere nella creazione e nelle sue leggi indagate al microscopio un Creatore, e anche chi lo intuisce e magari è pure cattolico, vive esattamente come gli altri (vive esattamente come gli altri (non è proprio così, ci sono un sacco di scienziati cattolici top, per esempio, è che sono in mood iperbolico), perché la rivelazione per lui non è quella di Cristo, è il pensiero partorito da geni come Elon Musk e diffuso su Disney+ (a parte Lie to me, vecchia serie che sto divorando in questi giorni per capire chi mi mente, e spesso quello che mente mannaggia sono io).

 A una generazione così stupida più che perversa (com’è bellissimo insultarsi), Dio manda una Mamma. Perché a dei mocciosi come siamo ormai tutti, mocciosi che si credono padreterni, serve una Mamma.

E ovviamente noi che siamo furbi la Mamma non la ascoltiamo, anche se il Padre Eterno, quello vero, ce la fa apparire ormai da un paio di secoli in maniera insistente un po’ ovunque dalle nostre parti, da Parigi a Medjugorje, passando per Lourdes e Fatima.

Le cose essenziali per un cristiano non sono tante e non sono nemmeno difficili da capire o da mettere in pratica (grazia inclusa).

La parte complicata della faccenda è la perseveranza. Continuare, avere costanza, non arrendersi.

Una Mamma allora è fondamentale, perché le mamme ci stanno sempre col fiato sul collo per sapere se abbiamo mangiato, digerito, dormito, se abbiamo dato la pappetta ai pesci rossi. Ogni santo giorno. Noi siamo arrivati alle stelle, ma ci siamo persi per strada le basi. E la Base. La Mamma ci indica instancabilmente le basi e la Base. Perché possiamo anche volare, ma senza basi e Base da cui partire e in cui tornare, chissà dove andiamo a finire.

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