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Humour: i motti di spirito di san Giovanni Paolo II 

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GERARD JULIEN / AFP

Papa Giovanni Paolo II fotografato il 14 febbraio 1999 a Roma

Joseph Challier - pubblicato il 05/05/22

San Giovanni Paolo II era un papa pieno di humour, e la sua prontezza di spirito era molto apprezzata. Eccone un florilegio.

Grazie al suo senso dell’osservazione, alla sua prontezza di spirito e al suo humour, san Giovanni Paolo II sapeva creare attorno a sé un ambiente disteso, quasi famigliare. Era del resto questo il suo metodo per districarsi nelle situazioni protocollari delicate. Una prontezza di spirito in cui si è mostrato maestro per tutto il corso del pontificato. 

1Salute

Un giorno che dei giornalisti lo intervistavano sul suo stato di salute rispose: «Quando voglio sapere come va la mia salute, leggo i giornali». 

2Sci

Quando era ancora vescovo, Karol Wojtyła restò meravigliato nell’apprendere che nessun cardinale italiano sciasse: «Da noi, in Polonia, il 40% dei cardinali scia!». I suoi interlocutori non nascosero la sorpresa: «Come il 40%? Ma se siete solo due!». E il faceto sciatore rispose: «Il primate Wysyński vale almeno un 60%!». 

3Benedizione dei malati

All’indomani della sua elezione, il 17 ottobre 1978, rese visita a un vecchio amico in ospedale. Stava per lasciare la sua camera, quando qualcuno al suo seguito lo tirò per la manica: «Santo Padre, bisogna benedire!». Allora si scusò sorridendo: «Mi stanno insegnando a fare il Papa!». 

4La Tour Eiffel

Nell’agosto 1997, alle GMG di Parigi 300mila giovani invasero gli Champs de Mars. La Tour Eiffel accolse allora un enorme calendario digitale, con un conto alla rovescia per l’anno 2000. E il Santo Padre commentò al microfono: «Era tanto tempo che ci si chiedeva perché l’ingegner Eiffel avesse costruito la sua torre. Ora lo sappiamo». 

5Problema episcopale

Durante un pranzo col vescovo di Orléans, mons. Gérard Daucourt, Giovanni Paolo II domandò: «Ce l’ha un grosso problema, nella sua diocesi?». «Sì, Santo Padre, – confessò il Vescovo –: un enorme problema che non so risolvere». «E quale?», chiese il Papa. «È… la conversione del suo vescovo». «Eh… – rispose Giovanni Paolo II – È esattamente lo stesso problema della diocesi di Roma!». 

6Dominio delle lingue

Un membro della curia cercò di parlargli polacco. Giovanni Paolo II gli rispose con un largo sorriso: «Lei parla polacco come io parlo coreano». 

7Buona notte

Durante una visita nella sua Polonia e nella cara Cracovia, quando era tardi ma sotto al suo balcone c’era ancora folla a cantare e a chiedere una parola dal Papa polacco, quest’ultimo aprì la finestra e disse: «Mi chiedete due parole, eccole: Dobra noc! [Buona notte, N.d.R.]». 

8Cappuccino senza barba

Quando incontrò mons. Francesco Gioia, arcivescovo di Camerino, cappuccino sbarbato, disse: «Un cappuccino senza barba è come una macchina senza targa». 

9Preghiera in Segreteria di Stato

Il 12 maggio 1982 tentarono di assassinarlo di nuovo, a Fatima. Il cardinale Casaroli, segretario di Stato, gli disse allora: «La Segreteria di Stato ha pregato tutta la notte per lei, Santo Padre». E lui: «Vuole dirmi che finalmente in Segreteria di Stato si prega?». 

10Canonizzatore seriale

Al concistoro del giugno 1994, i cardinali si meravigliarono dello straordinario numero di beatificazioni e canonizzazioni. Rispose: «È colpa dello Spirito Santo». 

11Burlone

Ricevette un vescovo e gli fece osservare che dal loro ultimo incontro era un po’ ingrassato. Quello si mise a parlare della sua diocesi annunciando che «le parrocchie sono in espansione». La replica arrivò di prima: «Anche il Vescovo!». 

12Persecutore

Un prelato era responsabile dell’agenda del Papa, e doveva assicurarsi che gli orari venissero rispettati. Con uno humour affettuoso, Giovanni Paolo II l’aveva soprannominato “PdP”: «Vuol dire “Prefetto del Palazzo”, ma anche “Persecutore del Papa”». E precisò: «C’è anche il PPdP: “Papa Persecutore del Prefetto”». 

13Santità

Una delle suore al suo servizio gli disse un giorno: «Santo Padre, sono preoccupata per Vostra Santità». E Giovanni Paolo II: «Anche io sono molto preoccupato per la mia santità…». 

14Senso dell’urgenza

Durante un viaggio in aereo stava recitando i vespri. Il Segretario di Stato gli disse: 

– Santo Padre, abbiamo ricevuto via radio un messaggio urgente dal Vaticano. 

– È molto urgente? 

– Sì, è molto urgente. 

– Ed è importante? 

– Sì, Santo Padre, estremamente importante. 

– Bene, allora continuiamo a pregare. 

15Relazioni coi vescovi luterani

Quando ricevette a pranzo certi vescovi luterani di Svezia e Norvegia, e questi gli chiedevano: «Questo pranzo con lei, Santo Padre, è un segno del fatto che lei riconosce la validità della nostra ordinazione?». Folgorante la risposta: «Questo pranzo con dei vescovi luterani alla mia tavola potrebbe essere inteso come un segno di riconoscimento, da parte di questi vescovi, della mia elezione?».

[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio] 

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