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USA: Amazon pagherà i viaggi delle impiegate per realizzare aborti

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Francisco Vêneto - pubblicato il 04/05/22
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L'impresa rimborserà le spese di viaggio alle dipendenti che devono sottoporsi a procedure mediche in altre zone

Il gigante statunitense Amazon ha annunciato che pagherà i viaggi delle dipendenti negli Stati Uniti che devono sottoporsi a un aborto nel caso in cui non ci siano cliniche disponibili in un raggio fino a 161 chilometri dal loro luogo di residenza.

L'impresa ha reso noto che rimboserà fino a 4.000 dollari all'anno nel caso di spese di viaggio delle dipendenti che devono sottoporsi a procedure mediche non disponibili nelle vicinanze né nella modalità di assistenza online.

L'iniziativa copre una vasta gamma di trattamenti, e quindi non include solo l'aborto, ma è stata qusesta la procedura che ha richiamato maggiormente l'attenzione, perché rafforza la posizione a favore dell'aborto dell'impresa di fronte alle restrizioni legali adottate di recente da vari Stati del Paese.

Amazon ha confermato alla BBC che il beneficio include chirurgia bariatrica, oncologia, anomalie congenite fino ai 24 mesi dopo la nascita del bambino, trattamenti di salute mentale e servizi ai pazienti ricoverati per uso problematico di droghe. I benefit saranno offerti a tutti gli impiegati che hanno aderito a uno dei piani sanitari offerti dall'impresa.

Possibile cambiamento della legge sull'aborto negli USA

La Corte Suprema statunitense dovrà giudicare a giugno un caso che potrebbe rovesciare la sentenza nota come Roe versus Wade, del 1973, che ha legalizzato l'aborto in tutto il territorio statunitense.

Va ricordato che quella sentenza si è basata su una farsa riconosciuta dalla stessa donna che aveva fatto ricorso alla Giustizia chiedendo l'autorizzazione per realizzare un aborto. La donna ha mentito dicendo che la gravidanza era stata frutto di uno stupro.

Se la sentenza venisse ora revocata, ogni Stato degli Stati Uniti tornerà ad avere il diritto di determinare la propria legislazione sull'aborto.

Oltre ad Amazon, altre imprese hanno dichiarato di voler rimborsare le sue impiegate che sceglieranno di recarsi in altri Stati per praticare un aborto. È il caso della Yelp e del Citigroup. Quest'ultimo ha ammesso che la misura è una “risposta ai cambiamenti nella legge per la salute riproduttiva in certi Stati”.