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Pell pensa che il Papa potrebbe intervenire nel Sinodo tedesco – Il Patriarca Kirill è un oligarca? – & altro…

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PELL

©VATICAN-POOL-CPP

i.Media per Aleteia - pubblicato il 28/04/22

Ogni giorno, Aleteia offre una selezione di articoli scritti dalla stampa internazionale sulla Chiesa e le questioni principali che preoccupano i cattolici nel mondo. Le opinioni e i punti di vista espressi in questi articoli non sono quelli degli editori.

Giovedì, 28 aprile 2022

1. Sinodo tedesco: il cardinale Pell pensa che il Papa interverrà

2. Il Patriarca Kirill è un oligarca?

3. In vista fusioni diocesane?

4. Scisma in Argentina? Un violento conflitto divide un arcivescovo dalle Carmelitane

5. Il Brasile commemora i 522 anni dalla sua prima Messa

1. Sinodo tedesco: il cardinale Pell pensa che il Papa interverrà

Secondo il cardinale George Pell, il Papa interverrà per fermare la possibilità di uno scisma nella Chiesa a causa del Sinodo tedesco. Il porporato ha riferito al britannico Catholic Herald di nutrire “grande fiducia nel successore di Pietro”, il cui compito è quello di mantenere la “purezza della tradizione apostolica”. Il cardinale Pell, insieme a oltre 85 vescovi di tutto il mondo, ha firmato di recente una lettera inviata ai vescovi tedeschi mettendoli in guardia sui pericoli che potrebbero derivare dalle loro discussioni. Il porporato australiano ha spiegato di credere che questi vescovi stiano procedendo “nella direzione sbagliata”. “Curiosamente, pensano che adottando gli insegnamenti del mondo che li circonda aiuteranno la Chiesa”, ha osservato, commentando che la storia dimostra senza eccezioni che fare questo è “disastroso”.

Catholic Herald, inglese

2. Il Patriarca Kirill è un oligarca?

“No, Kirill non è Francesco”, afferma la vaticanista Maria Antonietta Calabrò. Il Patriarca di Mosca, sostiene, è tutt’altro che ascetico, è un oligarca. Oltre alla sua fortuna personale, stimata dalla rivista d’affari statunitense Forbes in 4 milioni di dollari, la giornalista sottolinea l’origine di questa ricchezza, basata sul commercio di tabacco e birra e sulle esenzioni dalle tasse garantite dallo Stato russo alla Chiesa ortodossa. Si dice che parte di questa ricchezza sia stata investita all’estero, in Svizzera, Italia, Austria e Spagna, nonché in paradisi fiscali. L’esperta di diritti umani Hanna Hopko ha chiesto delle sanzioni nei suoi confronti, i Ministri degli Esteri dell’UE stanno considerando l’ipotesi di imporle, e anche se il Patriarca ha sempre negato la sua ricchezza, sono in corso indagini in tutta Europa.

Huffington Post, italiano

3. In vista fusioni diocesane?

Papa Francesco ha appena nominato Mark O’Toole arcivescovo di Cardiff, Galles. Allo stesso tempo, lo ha anche nominato vescovo della diocesi confinante di Menevia, la cui sede era vacante dal 2019. Se le due diocesi rimangono legalmente separate, il Pontefice argentino le collega in persona episcopi, intendendo la loro unificazione nel vescovo che le supervisiona. Come sottolinea un articolo di The Pillar, questa pratica è diventata più comune sotto il pontificato di Papa Francesco. La prospettiva della fusione di diocesi vicine potrebbe interessare molti Paesi la cui popolazione cattolica, e quindi il clero, sta diminuendo. Negli Stati Uniti, ad esempio, solo due sedi episcopali sono attualmente vacanti, ma 10 vescovi hanno già superato l’età del ritiro di 75 anni, e altri cinque compiranno 75 anni quest’anno e dovranno presentare la propria rinuncia a Roma. Se non ci sono dati ufficiali, le voci indicano che in genere circa un candidato all’episcopato su tre rifiuta l’offerta di diventare vescovo. Di fronte a queste nuove difficoltà, la fusione delle diocesi potrebbe essere una soluzione. Una soluzione con i suoi pro e contro…

The Pillar, inglese

4. Scisma in Argentina? Un violento conflitto divide un arcivescovo dalle Carmelitane

“#HermanaSíTeCreo”; “Sorella, sì, ti credo” è l’hashtag creato dalla fondazione “Genere e Mascolinità” della città di Salta, in Argentina, per sostenere le Carmelitane Scalze del convento di San Bernardo. Le religiose hanno sporto una denuncia per vessazioni e problemi economici contro l’arcivescovo della città argentina, Mario Cargnello, e un vescovo emerito, inviato dal Papa come visitatore apostolico, Martín De Elizalde. Paradossalmente, un gruppo femminista si è schierato dalla parte di questo monastero di tendenza conservatrice, creato come risultato di una divisione interna tra i Carmelitani e in contrasto con gli orientamenti del Concilio Vaticano II. Tre suore del convento – che ospita 18 Carmelitane – hanno sporto denuncia contro i due vescovi per atti di vessazione morale, oggetto di una doppia indagine della Santa Sede e del sistema giuridico civile argentino. Si dice che l’arcivescovo di Salta sia intervenuto per forzare il trasferimento di una religiosa a un altro convento. Il presule ora non può avvicinarsi a meno di 300 metri dal convento, e un’audizione in tribunale è stata fissata per il 3 maggio.

La Nación, spagnolo 

5. Il Brasile commemora i 522 anni dalla sua prima Messa

522 anni fa, il 26 aprile 1500, poco dopo che i Portoghesi erano giunti sulle coste del Brasile, fra’ Henrique da Coimbra celebrò la prima Messa in terra brasiliana, sulla piccola isola di Coroa Vermelha, nello Stato nord-orientale di Bahia. Anche se l’indipendenza brasiliana si è verificata solo 300 anni dopo, nel 1822, ogni anno è stata celebrata una Messa in quel giorno e nello stesso luogo per commemorare l’evangelizzazione in Brasile. Il vescovo della diocesi locale di Eunápolis, José Edson, ha presieduto la cerimonia, a cui hanno partecipato rappresentanti del Governo locale e federale, la popolazione indigena Pataxó che vive nella zona e molti fedeli. La celebrazione era stata sospesa negli ultimi due anni a causa della pandemia, e il sindaco locale, Agnelo Santos, si è detto molto felice di essere lì “per celebrare questa Messa tra tanti ospiti, residenti e il popolo Pataxó, che era qui quando è stata celebrata la prima Messa in Brasile”.

Radar, portoghese

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