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Gli effetti di Teresina nella vita della gente (“Sul cammino delle Rose” 1/8)

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Fred de Noyelle / Godong

Sainte Thérèse de Lisieux

Giovanni Marcotullio - pubblicato il 27/04/22

Una caratteristica tipica (e perturbante) delle agiografie è che tendono a entrare nella vita delle persone più di quanto normalmente faccia la letteratura. “Sul cammino delle Rose” indaga questa particolarità spirituale mediante il mezzo cinematografico.

C’è un gran bel progetto, portato avanti da dei video-maker indipendenti, che si propone la vasta missione di indagare su Thérèse di Lisieux soprattutto a partire dagli effetti che la sua persona – a dispetto della distanza storica e della stessa morte – continua ad esercitare nel mondo. 

Il progetto si chiama “Sul cammino delle rose”, ed è stato finanziato quasi completamente dal basso (volendo, si può ancora partecipare): c’è in cantiere un film, preceduto e accompagnato da interviste alle persone più disparate (famose o no, credenti o no, religiose o no). 

Il film – si legge nella pagina Facebook del progetto – parlerà della storia di Martina, giovane 25-enne, impiegata in un bistrot di Parigi che, a seguito di una telefonata, scopre di dover tornare a Torino, per occuparsi di alcune pratiche di successione.

Il viaggio, che doveva essere breve, diventerà lungo e imprevedibile, pieno di colpi di scena, nel labirintico “cammino delle rose” che Martina intraprenderà e che Santa Teresa di Gesù Bambino del Volto Santo riesce, dal momento della sua “entrata nella Vita” a tracciare in terra.

Presentazione del film sulla pagina Facebook del progetto

Le interviste accompagnano il film e fanno da “antidoto” alle due immancabili ambiguità (sperimentatissime nel Belpaese) in cui il discorso agiografico rischia di incorrere quando si riversa nella fiction: 

  1. la prima è che appunto di finzione scenica si tratti; 
  2. la seconda (vi si accennava) è che si tratterà pure di realtà storica, ma relegata nel passato come quella di chi «non ha più parte in questa vita» (Sal 17,14). 

Ebbene no: di Thérèse vogliamo parlare perché pur essendo stata una religiosa claustrale ella continua oggi a entrare nelle vite di moltissime persone. Fra queste c’è Claudio Gaveglio, del quale qui si riporta in estratto la testimonianza: guarito da un tumore, purtuttavia non enfatizza il fatto taumaturgico come la cifra della sua relazione con Thérèse, dalla quale invece ricava il desiderio di più intima unione con la Vergine, con Cristo e con Dio, nella comunione dei Santi. 

In uno dei suoi Discorsi sulla Passione del Signore, Leone Magno scriveva: 

[…] il Figlio di Dio ha assunto la natura umana con una unione così intima da essere l’unico ed identico Cristo non soltanto in colui, che è il primogenito di ogni creatura, ma anche in tutti i suoi santi. E come non si può separare il Capo dalle membra, così le membra non si possono separare dal Capo.

Leo, Sermo de Passione 12,3 

Così quando ci si avvicina – e ciò avviene perché si accoglie una grazia particolare liberamente elargita – a un santo particolare, con la cui anima abbiamo speciali affinità spirituali, è a tutta la Comunione dei Santi (ovvero al Corpo di Cristo e al Dio «che vi abita corporalmente in pienezza») che ci troviamo più intimamente rannodati. 

Continueremo a monitorare il progetto e a presentarvi gli altri video introduttivi, che ci offrono scorci diversi del personaggio di Thérèse, al quale in tanti così tanto misteriosamente devono. 

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