C’è un gran bel progetto, portato avanti da dei video-maker indipendenti, che si propone la vasta missione di indagare su Thérèse di Lisieux soprattutto a partire dagli effetti che la sua persona – a dispetto della distanza storica e della stessa morte – continua ad esercitare nel mondo.
Il progetto si chiama “Sul cammino delle rose”, ed è stato finanziato quasi completamente dal basso (volendo, si può ancora partecipare): c’è in cantiere un film, preceduto e accompagnato da interviste alle persone più disparate (famose o no, credenti o no, religiose o no).
Le interviste accompagnano il film e fanno da “antidoto” alle due immancabili ambiguità (sperimentatissime nel Belpaese) in cui il discorso agiografico rischia di incorrere quando si riversa nella fiction:
Ebbene no: di Thérèse vogliamo parlare perché pur essendo stata una religiosa claustrale ella continua oggi a entrare nelle vite di moltissime persone. Fra queste c’è Claudio Gaveglio, del quale qui si riporta in estratto la testimonianza: guarito da un tumore, purtuttavia non enfatizza il fatto taumaturgico come la cifra della sua relazione con Thérèse, dalla quale invece ricava il desiderio di più intima unione con la Vergine, con Cristo e con Dio, nella comunione dei Santi.
In uno dei suoi Discorsi sulla Passione del Signore, Leone Magno scriveva:
Così quando ci si avvicina – e ciò avviene perché si accoglie una grazia particolare liberamente elargita – a un santo particolare, con la cui anima abbiamo speciali affinità spirituali, è a tutta la Comunione dei Santi (ovvero al Corpo di Cristo e al Dio «che vi abita corporalmente in pienezza») che ci troviamo più intimamente rannodati.
Continueremo a monitorare il progetto e a presentarvi gli altri video introduttivi, che ci offrono scorci diversi del personaggio di Thérèse, al quale in tanti così tanto misteriosamente devono.