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Cardinali laici? – L’Honduras ‘tormentato’ dal crimine organizzato, dice un vescovo – & altro

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© Vatican Media

i.Media per Aleteia - pubblicato il 27/04/22

Ogni giorno, Aleteia offre una selezione di articoli scritti dalla stampa internazionale sulla Chiesa e le questioni principali che preoccupano i cattolici nel mondo. Le opinioni e i punti di vista espressi in questi articoli non sono quelli degli editori.

Mercoledì, 27 aprile 2022

1. Il prossimo passo saranno i cardinali laici?

2. Vescovo dell’Hondurs dice che la Nazione centroamericana è ‘tormentata’ dal crimine organizzato

3. Il re di Giordania ribadisce il patronato della dinastia hashemita sui Luoghi Santi cristiani e musulmani a Gerusalemme

4. Segni preoccupanti per il Sinodo sulla sinodalità

5. Il nunzio vaticano si congratula con Timor Est per come si sono svolte le elezioni

1. Il prossimo passo saranno i cardinali laici?

Mentre Papa Francesco potrebbe convocare un concistoro per la creazione di nuovi cardinali a giugno, la studiosa statunitense Phyllis Zagano lancia in un op-ed l’idea che si potrebbe aprire la porta a cardinali laici, sia uomini che donne. Il Pontefice, nota, sta riorganizzando la Curia vaticana. Al di là della nuova costituzione apostolica sulla Curia Romana “Praedicate Evangelium”, in cui si afferma che i responsabili dei dicasteri non devono essere necessariamente ordinati, la Zagano cita anche la storia per considerare una ripresa della tradizione dei cardinali laici: nel Medioevo, alcuni membri delle famiglie reali spagnola e italiana vennero creati cardinali; nel 1858, Papa Pio IX nominò cardinale l’avvocato curiale Teodolfo Mertel, e alla fine degli anni Sessanta del Novecento Papa Paolo VI prese in considerazione l’idea di nominare cardinale laico il filosofo francese Jacques Maritain. La Zagano riconosce tuttavia che questo richiederebbe una modifica del Codice di Diritto Canonico, o quantomeno una dispensa, e quindi le possibilità che un’eventualità del genere si verifichi a breve termine sembrano piuttosto basse.

Religion News Service, inglese

https://www.ncronline.org/news/opinion/francis-has-opened-vaticans-top-leadership-women-are-lay-cardinals-next

2. Vescovo dell’Hondurs dice che la Nazione centroamericana è ‘tormentata’ dal crimine organizzato

La violenza provocata dal traffico di droga e dal crimine organizzato in Honduras, uno dei Paesi dell’America Centrale usato per contrabbandare la droga dal Sudamerica agli Stati Uniti, è una preoccupazione per il vescovo ausiliare dell’arcidiocesi di Tegucigalpa, Teodoro Gómez. In un’omelia a seguito dell’estradizione dell’ex Presidente honduregno Juan Orlando Hernández negli Stati Uniti – dov’è accusato di traffico di droga –, il vescovo ha chiesto una “pace autentica” per questa Nazione “tormentata”, che resta tra le più pericolose dell’America Centrale, con 38 omicidi ogni 100.000 abitanti. Solo la pace offerta da Dio, ha aggiunto, libera tuttavia da paure, frustrazioni e debolezze. Negli ultimi anni, decine di migliaia di persone sono state sfollate per fuggire a gangs e violenza. La condizione delle donne è particolarmente preoccupante: in Honduras ogni 36 ore viene assassinata una donna, spesso dal partner.

Crux, inglese

3. Il re di Giordania ribadisce il patronato della dinastia hashemita sui Luoghi Santi cristiani e musulmani a Gerusalemme

La dinastia hashemita di Giordania ha ribadito la sua responsabilità storica di proteggere e salvaguardare i Luoghi Santi cristiani e musulmani a Gerusalemme. Il re Abdullah II ha riaffermato la storica protezione rivendicata dalla Casa Reale di Giordania sui luoghi in questione nella cena ufficiale dell’Iftar (che spezza il digiuno durante il mese sacro musulmano del Ramadan), svoltasi il 25 aprile al Palazzo Reale di Amman. Alla cena hanno partecipato rappresentanti delle comunità cristiana e musulmana a Gerusalemme, incluso il Patriarca Latino della città, l’arcivescovo Pierbattista Pizzaballa. Il presule ha affermato che il legame della dinastia hashemita con Gerusalemme è riconosciuto a livello internazionale, e ha apprezzato e sottolineato che la voce del sovrano sia un punto di riferimento di fronte alle tensioni e agli scontri crescenti intorno ai Luoghi Sacri cristiani e musulmani di Gerusalemme.

Fides, francese

4. Segni preoccupanti per il Sinodo sulla sinodalità

Sul sito web cattolico conservatore First Things, il monsignore tedesco Hans Feichtinger analizza l’attuale processo sinodale, che ritiene “più promettente della ‘Via Sinodale’ tedesca”, ma che a suo avviso “manca di un vero entusiasmo sinodale”. La cosa peggiore, afferma, è che rischia di essere “un progetto di inutile introspezione” se vescovi e sacerdoti non si impegneranno su questa strada. Il monsignore crede tuttavia che il loro entusiasmo sia “ostacolato” dal Vaticano, che si concentra sulla denuncia del clericalismo e resta opaco sull’evangelizzazione. Non aiutano neanche le dichiarazioni a favore di una revisione dogmatica degli insegnamenti sull’omosessualità, indica l’autore dell’analisi, e tenderebbero a mostrare “come il processo tedesco stia già compromettendo il progetto romano”. Il Vaticano è stato poi molto meno sinodale sul Rito Tridentino, indica Feichtinger, chiedendo un “approccio più umile” alla carità e mettendo in guardia contro “aspettative irragionevoli sul Magistero”.

First Things, inglese

5. Il nunzio vaticano si congratula con Timor Est per come si sono svolte le elezioni

Il 19 aprile 2022 si sono svolte le elezioni presidenziali a Timor Est. Monsignor Marco Sprizzi, chargé d’affaires della Nunziatura Apostolica, ha affermato di essere “molto felice” per il fatto che si siano “svolte in modo davvero democratico e pacifico”. In questo Paese a maggioranza cattolica, José Ramos-Horta, cattolico e vincitore del Premio Nobel per la Letteratura, è risultato eletto con il 62,1% dei voti. Il Vaticano è da tempo considerato uno dei partner diplomatici più stretti del Paese. Il rapporto è stato rafforzato dalla firma di un concordato nel 2015, quando il Segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin, ha visitato il Paese. “Continueremo a coltivare queste relazioni nello stesso spirito, e la Santa Sede è sempre lì a sostenere il Governo di Timor Est per promuovere uno sviluppo migliore”, ha affermato Sprizzi, aggiungendo: “Il nostro unico interesse è per il bene comune della gente”.

UCA News, inglese

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