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“Gesù unisce”: i cattolici in Siberia “sfidano” Putin e pregano per la pace

Russian regions celebrate Epiphany Day

Un "bain de l'Épiphanie" dans la rivière Ob près du pont Dmitrovsky à Novosibirsk (Russie) © Alexandr Kryazhev / RIA Novosti

2775444 01/19/2016 Epiphany bathing in the Ob River near the Dmitrovsky Bridge in Novosibirsk. Alexandr Kryazhev/Sputnik

Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 22/04/22

Senza mai citare la guerra tra Russia e Ucraina, la comunità cattolica siberiana ha scandito il tempo pasquale con messaggi di fratellanza e "abbracci"

Non si sono mai riferiti espressamente alla guerra in corso tra Russia e Ucraina (sarebbero stati “richiamati” dalla censura governativa russa); ma la piccola comunità di fedeli cattolici in Siberia è riuscita lo stesso a pregare per la pace e a lanciare messaggi di fratellanza tra i popoli, in occasione della Pasqua di Risurrezione. 

I fedeli della gelida (in senso climatico) diocesi della Trasfigurazione a Novosibirsk hanno vissuto intensamente i giorni della Settimana santa e l’Eucarestia è stata «fonte e culmine» delle celebrazioni. 

La Prima Comunione

Nella messa del giovedì santo, infatti, 17 giovani battezzati, dopo un adeguato tempo di preparazione, hanno ricevuto il sacramento della Prima Comunione, nutrendosi per la prima volta del corpo di Cristo (Fides, 19 aprile).

NOVOSIBIRSK
Cattolici a Novosibirsk, capoluogo della Siberia.

Virgulti del salice

Nel giorno della Pasqua di Risurrezione c’è stato forse il gesto simbolico di maggiore valore in tempi di guerra come quelli attuali. Racconta padre Corrado Trabucchi, OFM, missionario a Novosibirsk (che è il capoluogo e la città più importante della Siberia): «La celebrazione della Settimana Santa qui in Russia è iniziata nel segno dei virgulti del salice, che rappresentano le palme. Così abbiamo celebrato i giorni sacri che ci portano a riconoscere Gesù come nostro re. Nella Settimana Santa e nella Pasqua si è alzata a Dio una accorata preghiera di pace, nonostante tutte le difficoltà di questi tempi». 

“Gesù unisce”

In questi giorni pasquali, in particolare, prosegue il missionario cattolico in Siberia, «vorrei che tutti noi pensassimo alla nostra origine, alla nostra fede e al nostro fine. E non dobbiamo dimenticare che Gesù ci unisce e vuole che rimaniamo uniti per affrontare il futuro e accogliere la sua Risurrezione, la vita dopo la morte». 

NOVOSIBIRSK
Una chiesa cattolica nel capoluogo siberiano.

I tre abbracci

In Russia, conclude Padre Corrado, «ci scambiamo gli auguri di Pasqua dicendo ‘Cristo è risorto, è veramente risorto’ e ci si abbraccia tre volte. In questo abbraccio, segno di condivisione della risurrezione e di profonda pacificazione, mettiamo tutta l’umanità». 

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