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Da musulmana a cattolica, grazie alla Madonna di Coromoto

NASTRA

Cortesía

Macky Arenas - pubblicato il 19/04/22

Una bella esperienza che testimonia l'intervento della Madonna patrona del Venezuela nella conversione di una giovane musulmana

Questa è la storia di una venezuelana con genitori egiziani musulmani. Fino a sette anni ha vissuto con i genitori a Caracas. Proveniente da Port Said, a 3 ore dal Cairo, suo padre è arrivato in Venezuela dopo un breve soggiorno in Brasile.

È emigrato a causa della II Guerra Mondiale. Sua madre, venezuelana con genitori cileni, si è sposata a 16 anni. Quando il padre di Nastra l’ha chiesta in sposa, lei si è convertita alla religione musulmana. Hanno avuto cinque figli.

La sua vita è cambiata a sette anni

“Per le vicende della vita”, ha raccontato Nastra ad Aleteia, “mamma se n’è andata dal Paese, e noi siamo rimasti con papà. Io ero l’unica femmina. Da bravo commerciante, mio padre aveva molti contatti a Caracas. Il mio padrino, Pedro Amaré del Castillo, e sua moglie, sposati in seconde nozze, non avevano figli. Papà doveva fare un lungo viaggio, e gli hanno chiesto di lasciarmi con loro per prendersi cura di me. Quando fosse tornato mi avrebbe ripresa”.

I padrini, cattolici, l’hanno fatta battezzare nella chiesa di Bella Vista. Nasra aveva quasi otto anni. “Immagina”, ha detto, “sono uscita da una religione in cui dovevo pregare otto volte al giorno per entrare in un chiesa in cui mi hanno gettato acqua sulla testa. Come non sapevo perché dovevo pregare 8 volte al giorno, non sapevo nemmeno perché ora mi buttavano l’acqua sulla testa”.

Nastra racconta cosa è accaduto al Battesimo:

“Come si chiama la bambina?”, ha chiesto il sacerdote.

“Aziza Nastra Abdula”, hanno risposto i miei padrini.

“La chiameremo Aziza Nastra María”, ha detto il sacerdote.

“Questa sarà mia madre”

“E così mi hanno battezzata. Quando mi hanno messa a terra ho visto un’immagine della Madonna di Coromoto. Ero molto triste perché mia madre se n’era andata, e allora ho deciso che quella sarebbe stata mia madre”.

Passato del tempo, e Nastra ha fatto la Prima Comunione nella stessa chiesa in cui era stata battezzata, sempre con la Madonna di Coromoto a presiedere l’atto.

Il padre è poi tornato con l’intenzione di portarsi via la figlia perché aveva stabilito un matrimonio in Egitto per lei. Nastra non ha voluto e ha progettato di sposarsi in Venezuela per non dover andare in Egitto.

Il suo padrino le ha spiegato che per sposarsi doveva emanciparsi, e che loro non potevano far niente perché il padre aveva tutti i diritti su di lei, essendo minorenne. Aveva 16 anni, la stessa età a cui si era sposata sua madre.

Con la massima velocità hanno scelto un amico, di 26 anni più grande di lei, e si sono sposati. Lui non era musulmano; era venezuelano, di una buona famiglia. Nessuno della sua famiglia ha voluto accompagnare Nastra. “Ancora una volta”, ricorda, “la mia unica famiglia sull’altare erano la Madonna di Coromoto e il sacerdote che ci ha sposati”.

Messaggio coromotano

Nastra si è poi coinvolta sempre più nei movimenti che hanno la Madonna di Coromoto come guida e protettrice. È diventata Messaggera Coromotana, una condizione dei devoti di questa invocazione mariana in Venezuela che si è diffusa nel tempo.

“Ti racconto questo perché tu veda come la Madonna di Coromoto è intervenuta nella mia conversione al cattolicesimo. Dopo aver studiato la storia della Madonna e un lungo periodo di formazione, sono diventata messaggera coromotana”.

I messaggeri coromotani sono preparati per parlare della Vergine, dalla sua prima apparizione fino a tutto ciò che è accaduto arrivando alla sua intronizzazione nella basilica di Guanare, e di come ha influito sulla vita del Venezuela, di cui è icona di identità.

“Una delle cose più belle da raccontare è la mia esperienza, ma nel corso di essa ho constatato come la Vergine si presenta alla gente e la orienta finché non si battezza”. Come ha fatto con il cacique (capo) degli indios Cospe, di nome Coromoto.

Promotrice del Battesimo

La storia racconta che nel 1651 l’immagine della Vergine Maria apparve all’indio Coromoto, insieme alla sua famiglia, mentre attraversava un ruscello a Guanare, nello Stato Portuguesa, per chiedergli che lui e il suo popolo venissero battezzati.

Visto che lui rifiutava, pensando che si trattasse di una trappola degli Spagnoli per impadronirsi delle loro terre, non ci fece caso. L’8 settembre 1652, però, la Vergine Maria apparve per la seconda volta a Coromoto, nella sua capanna, dicendogli nuovamente che per poter andare in cielo bisogna battezzarsi.

Il cacique cercò di scacciarla dalla sua abitazione, ma in quell’istante la Madonna scomparve lasciandogli in mano una piccola stampa con la sua immagine. Da allora iniziò la sua venerazione da parte del popolo.

Questa piccola reliquia, di dimensioni millimetriche, è la prova che la Madonna ha lasciato della sua presenza e del suo intervento nella vita del popolo – l’unica prova fisica dell’apparizione della Vergine insieme a quella di Guadalupe, in Messico.

Da 78 anni Protettrice del Venezuela

Attualmente, la piccola immagine della Vergine è custodita a Guanare, nel Santuario Nazionale di Nostra Signora di Coromoto, eretto sul luogo della seconda apparizione.

26 anni fa, durante la sua visita apostolica in Venezuela, Papa Giovanni Paolo II ha inaugurato il santuario di Guanare. Era il 10 febbraio 1996.

Il 7 ottobre 1944, Papa Pio XII ha dichiarato la Madonna di Coromoto Patrona del Venezuela. Sono ormai trascorsi 78 anni da questa dichiarazione, e 70 dalla sua incoronazione canonica.

Una parte della preghiera che le si recita sembra avvertire di tempi difficili, avvertimento che non sempre ascoltiamo:

“O protettrice del Venezuela, fa’ che nelle sue leggi, nei suoi costumi e nelle sue azioni la nostra Nazione segua sempre i princìpi salvatori del Santo Vangelo; proteggi le nostre istituzioni, allontana da noi il vizio, l’empietà e l’indifferenza religiosa; in una parola, rinnova la fede nella nostra amata Patria”.

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