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Se anche tu piangi come Maria Maddalena, ascolta: Gesù è risorto!

GESU' RISORTO, RESURREZIONE, ANGELI,

Claudio Giovanni Colombo | Shutterstock

don Luigi Maria Epicoco - pubblicato il 18/04/22

Il Risorto è tale perché è l’unico che ci riconsegna a noi stessi, è l’unico che pronuncia il nostro nome come nessun altro.

Vangelo di martedì 19 aprile 2022

Maria invece stava all’esterno vicino al sepolcro e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l’uno dalla parte del capo e l’altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove lo hanno posto». Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù che stava lì in piedi; ma non sapeva che era Gesù. Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?».

Essa, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove lo hai posto e io andrò a prenderlo». Gesù le disse: «Maria!». Essa allora, voltatasi verso di lui, gli disse in ebraico: «Rabbunì!», che significa: Maestro! Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai miei fratelli e di’ loro: Io salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro». Maria di Màgdala andò subito ad annunziare ai discepoli: «Ho visto il Signore» e anche ciò che le aveva detto.

(Giovanni 20,11-18)

Gesù è risorto

La descrizione del Vangelo di Giovanni non ci racconta solo la reazione di Maria Maddalena, ma ci mette davanti alla descrizione del vuoto lasciato dalla resurrezione di Gesù:

Maria Maddalena al sepolcro

Maria invece stava all’esterno vicino al sepolcro e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l’uno dalla parte del capo e l’altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù.

Il Risorto sfugge i nostri confini

È importante questo vuoto reale lasciato da Gesù perché esso non testimonia l’assenza bensì la sua presenza. Tutta la resurrezione parte proprio dal non riuscire più a tenere prigioniero il corpo di Cristo in un luogo specifico.

Il Risorto sfugge i nostri recinti. Finché Dio è tenuto dentro i confini dei nostri ragionamenti, delle nostre aspettative, della nostra immaginazione allora Egli è qualcosa di morto.

Cristo_risorto.2016

Quando è il Risorto a parlarci

Ma se evade questi confini, e sfugge il nostro controllo allora è la prima esperienza del suo essere vivo.

Ci accorgiamo di questo da una cosa molto semplice: quando è il Risorto a parlarci e non la nostra immaginazione o la nostra disperazione, allora Egli ci pone nel cuore delle domande decisive, esattamente come alla Maddalena:

“Maria!” “Rabbunì!”

«Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Essa, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove lo hai posto e io andrò a prenderlo». Gesù le disse: «Maria!». Essa allora, voltatasi verso di lui, gli disse in ebraico: «Rabbunì!», che significa: Maestro!

Il Risorto ci riconsegna a noi stessi

Il Risorto è tale perché è l’unico che ci riconsegna a noi stessi, è l’unico che pronuncia il nostro nome come nessun altro. Ma questo lo si capisce solo se lo sperimenta. 

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