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Raccogliere timo il Venerdì Santo, una bella tradizione con senso cristiano

THYME

Shutterstock | Wakllaff

Merche Crespo - pubblicato il 15/04/22

Questa pianta, tipicamente mediterranea, fiorisce con la prima luna piena di primavera, che coincide con il Venerdì Santo, e questo è il momento più appropriato per raccoglierla

Il timo è una pianta tipicamente mediterranea che fiorisce con la prima luna piena di primavera, che coincide con il Venerdì Santo, e questo è il momento più appropriato per raccoglierla

A volte associamo feste e celebrazioni a un ballo, un brano, un indumento o una serie di riti. Nel caso della Settimana Santa, ci sono molte tradizioni e molti atti propri di una ricchezza e di un valore all’altezza di quello che noi cristiani ricordiamo e riviviamo in questi giorni: la Passione, morte e resurrezione del Signore.

Il timo, pianta associata alla Settimana Santa

La Settimana Santa ha anche una pianta propria: il timo. Fiorisce in genere nei giorni della prima luna piena di primavera, ovvero la notte del Giovedì Santo, quando cade l’umidità, e la mattina del Venerdì Santo, prima che sorga il sole.

È tradizione in questi giorni andare nei boschi, soprattutto nella zona mediterranea, per raccogliere questa pianta.

Esiste anche la credenza popolare che il timo raccolto il Venerdì Santo non perda il fiore e abbia virtù speciali. Tutto ha una spiegazione: risulta che questa fase lunare è l’epoca migliore per raccogliere alcune piante ed erbe, visto che quando c’è la luna piena le loro proprietà e virtù vengono rafforzate.

Sul Calvario fiorì il timo

La tradizione cristiana dice che il giorno della morte di Cristo il monte del Calvario fiorì di timo. Per questo diciamo che il timo risuscita ogni anno in questo periodo e profuma in modo straordinario l’ambiente, contribuendo anche alla resurrezione di Gesù.

Per questa ragione, il Giovedì e il Venerdì Santo, tra il momento in cui Gesù muore sulla croce, viene deposto nel sepolcro e prima di risorgere, da quando finisce l’officio del Giovedì Santo fino al sabato, molte persone portano del timo fiorito nelle chiese.

La pianta che risuscita

Lì viene depositato accanto al sepolcro, dove si suppone che riposi il corpo senza vita di Cristo.

È questo il motivo per cui si dice che il timo “risuscita”.

Anticamente, e forse anche oggi in alcuni luoghi, si vendevano per la strada rametti di timo vicino alle chiese, e i fedeli li compravano quando entravano per accostarsi all’altare della reposizione.

Il timo è ricco di olii essenziali che gli conferiscono un penetrante odore aromatico. Il suo nome scientifico è Thymus vulgaris, e deriva dal termine greco thyein, che significa aroma.

Pur se proprio della zona del Mediterraneo, dove cresce in terreni pietrosi in cespugli come un arbusto, si può trovare anche in altre zone come pianta coltivata. I suoi fiori sono molto piccoli, e possono essere bianchi o rosati. In alcuni Paesi o aree è una specie protetta.

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Raccoglierlo e seccarlo

Come altre piante medicinali, il timo aumenta le sue virtù se la raccolta coincide con la luna piena, e se viene raccolto in questo periodo non perde il fiore quando si secca.

Si raccomanda di non strappare la pianta alle radici, spezzando semplicemente i rami di cui si ha bisogno. In questo modo il resto della pianta può continuare a crescere. Essendo un arbusto di tipo legnoso, i suoi rami si possono spezzare facilmente, senza bisogno di forbici.

Per seccare il timo bisogna spargerlo su carta di giornale in un luogo ben ventilato e all’ombra. In questo modo in qualche giorno le foglie e i fiori si staccano facilmente dal ramo, e possono essere conservati in un contenitore ben chiuso per mantenersi meglio.

Virtù e proprietà del timo

Una delle caratteristiche del timo è il suo aroma intenso. Per questo la sua essenza è usata per realizzare profumi, in molti prodotti per l’igiene personale e per aromatizzare la casa.

La pianta ha anche un’ampia gamma di proprietà medicinali: antisettiche, antibatteriche, diuretiche, espettoranti e digestive. Assunto come infuso attiva la circolazione e il sistema nervoso.

Viene usato anche per combattere la tosse, il dolore al collo e altre affezioni del sistema respiratorio, come raffreddori, bronchiti, asma o sinusiti. Può essere usato anche contro l’alito cattivo e altre affezioni della bocca.

Uso culinario

Nei Paesi mediterranei, in cui abbonda, il timo è poi indispensabile in cucina, venendo usato per la preparazione di molti piatti.

Fondamentalmente viene usato per aromatizzare i piatti di carne, soprattutto l’agnello, ma serve anche per cucinare pollo arrosto, pesce e soprattutto zuppe. Viene utilizzato anche per preparare olii, aceti e salse, e ci si può realizzare anche il miele.

Il timo è un dono che la natura ci fa nella Settimana Santa, e ci invita a passeggiare nei boschi con la nostra famiglia.

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