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P. Georg Gänswein: c’è una corrente che vuole attaccare Benedetto XVI

BENEDICT XVI
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Ary Waldir Ramos Díaz - pubblicato il 14/04/22
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Il segretario particolare del Papa emerito ha affermato che a 95 anni Benedetto “è debole nel fisico, ma la mente funziona sempre benissimo”. Papa Francesco gli ha fatto visita per il suo compleanno

“Nel mondo tedesco c’è una corrente di pensiero che prova ad attaccare il pontificato e l’opera teologica di Ratzinger”, ha affermato monsignor Georg Gänswein in un'intervista al settimanale OGGI a pochi giorni dal 16 aprile, quando il Papa emerito Benedetto XVI compirà 95 anni.

Coinvolto dal rapporto sulla gestione dei casi di abusi nell'arcidiocesi di Monaco- Frisinga pubblicato il 20 gennaio 2022, Benedetto XVI, alla guida dell'arcidiocesi dal 1977 al 1982, correggendo la sua testimonianza iniziale non ha voluto andare contro la verità. Al contrario, ha sofferto quando per un “errore” in buona fede è stato definito “bugiardo”.

È stato un momento difficile, amplificato dai mezzi di comunicazione, ha affermato monsignor Gänswein, 65 anni, segretario particolare di Joseph Ratzinger dal 2003.

La diocesi di Monaco ha incaricato uno studio sul periodo 1946-2019. Papa Benedetto ha collaborato rispondendo a 20 pagine di domande con un documento di 82 pagine.

“Purtroppo, nella documentazione presentata c’era un errore a proposito della sua presenza a una riunione del 1980 dove si doveva decidere di ospitare in una canonica un prete che doveva seguire una terapia”, ha aggiunto il prefetto della Casa Pontificia dal 2012, oggi in licenza per dedicarsi solo al Papa emerito.

Nella sua testimonianza, pubblicata come annesso al rapporto, Benedetto XVI aveva negato di aver partecipato all'incontro del 15 gennaio 1980 come arcivescovo, un'affermazione che non ha convinto gli esperti dello studio legale di Monaco Westpfahl Spiker Wastl, che l'hanno ritenuta “poco credibile”.

Il segretario particolare del Papa emerito ha chiarito ancora una volta il contesto, e ha denunciato che l'errore sia stato strumentalizzato per attaccare personalmente Benedetto XVI 

“Poi, dopo una verifica accurata, è stato corretto l’errore e confermata la sua presenza. Ma questo si è tramutato in un attacco al Papa emerito, che per alcuni è passato per bugiardo. Questa situazione gli ha creato sofferenza. Bisogna precisare che nessuna accusa è risultata fondata. Nel mondo tedesco c’è una corrente di pensiero che prova ad attaccare il pontificato e l’opera teologica di Ratzinger, e anche a ferire la persona”.

Monsignor Gänswein difende Benedetto XVI per la sua battaglia quando era Pontefice contro “la pederastia nella Chiesa”. Il Papa tedesco ha inaugurato una nuova direzione: ha incontrato le vittime degli abusi, ha scritto una lettera ai cattolici d'Irlanda in cui consolava le persone che li avevano subìti, ha condannato gli autori e chiesto giustizia. Nel 2010 ha ordinato un intervento sulla Congregazione dei Legionari di Cristo, fondata da Marcial Maciel Degollado, condannato per pederastia nel 2006. 

La giornalista M.G. Buonanno afferma che l'errore sulla presenza di Ratzinger a quella riunione avrebbe potuto essere evitato, ma aggiunge che sarebbero stati trovati altri punti per attaccare, quasi a identificare un “piano diabolico” in quanto accaduto.

Nello studio di oltre 2.000 pagine, continua, la maggior parte si riferisce a Benedetto XVI. Molte delle decisioni sui casi di pederastia che nel corso del tempo sono stati identificati come tali nella diocesi di Monaco-Frisinga sono state prese quando Ratzinger era già a Roma come prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.

In una dichiarazione pubblicata nel gennaio 2022, Papa Benedetto XVI ha assicurato che il suo errore non è stato fatto “per cattiva intenzione” e che gli dispiaceva molto, e ha chiesto agli esperti di scusarlo.

In una data successiva, ha spiegato il suo segretario, il Papa emerito ha rilasciato una dichiarazione dettagliata, spiegando quando detto nella riunione del gennaio 1980. Ratzinger ha confessato che la lettura del rapporto sugli abusi in Germania lo ha riempito di vergogna e dolore per la sofferenza inflitta alle vittime.