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Le nuove narrative del processo vaticano – Diplomazia della Santa Sede tra realismo e profezia – & altro… 

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Antoine Mekary | ALETEIA

i.Media per Aleteia - pubblicato il 11/04/22

Ogni giorno, Aleteia offre una selezione di articoli scritti dalla stampa internazionale sulla Chiesa e le questioni principali che preoccupano i cattolici nel mondo. Le opinioni e i punti di vista espressi in questi articoli non sono quelli degli editori.

Lunedì 11 aprile 2022

1 – “La leggenda delle Due Narrazioni” del processo vaticano procede lentamente

2 – La diplomazia della Santa Sede, tra realismo e profezia

3 – L’evoluzione delle religioni vista da un materialista

4 – Il mercato della “produzione dei bambini” in America è un campo minato legale ed etico

5 – Che ruolo ha giocato il vescovo Hudal nell’esfiltrazione dei nazisti dopo il 1945?

1 – “La leggenda delle Due Narrazioni” del processo vaticano procede lentamente

Il “processo del secolo”, che coinvolge dieci personalità, incluso il cardinale Becciu, ha due narrative contrapposte, spiega il vaticanista statunitense John Allen. La prima storia è simile un caso della mafia, e vede coinvolti uomini d’affari e chierici corrotti italiani che hanno sottratto fondi all’Obolo di San Pietro. La seconda storia riguarda una semplice mancanza di rigore nella gestione delle finanze della Santa Sede, con serie conseguenze finanziarie: le perdite nella questione dell’edificio di Londra sono stimate in 200 milioni di euro. John Allen sottolinea che l’ex idrettore dell’Autorità di Informazione Finanziaria vaticana, René Brülhart, non aveva un mandato per controllare i fondi della Segreteria di Stato, e che le accuse nei suoi confronti sono quindi infondate. Il vaticanista punta invece alla diretta responsabilità del sostituto alla Segreteria di Stato, monsignor Edgar Peña Parra, che avrebbe ratificato il pagamento di una consistente somma all’uomo d’affari Gianluigi Torzi, con il consenso personale di Papa Francesco, secondo alcuni testimoni. Il processo attuale è “un esercizio per cercare di spostare la responsabilità di quelle operazioni a qualcun altro”, dice Allen.

Crux, inglese

2 – La diplomazia della Santa Sede, tra realismo e profezia

Loup Besmond de Senneville, vaticanista del quotidiano francese La Croix, offre un’estesa analisi della diplomazia vaticana fin dall’inizio del pontificato di Papa Francesco sulla rivista gesuita Études. Sottolineando le particolarità di una “diplomazia della misericordia” che propone di mantenere il dialogo in ogni circostanza, il giornalista spiega che questa ha passato un punto di svolta e ora tende a rifiutare qualsiasi diplomazia dissuasiva. Una posizione idealistica che spesso si trova in tensione con la realtà per quanto riguarda il contatto con certi Paesi, nella fattispecie Russia e Cina. Le strategie messe in atto dalla Santa Sede con questi Stati, spiega, sono progettate a lungo termine. Sulla base di una diplomazia di dialogo interreligioso ereditata dal cardinale Jean-Louis Tauran, la strategia dei nunzi di Papa Francesco è guidata dall’idea di “poliedro”, ovvero che il bene comune sia possibile senza eliminare l’identità e la specificità di ogni popolo.

Études, francese

3 – L’evoluzione delle religioni vista da un materialista

“Le funzioni svolte dalla religione”, “i meccanismi psicologici e neurobiologici che permettono tutto questo” e “la tempistica delle origini della religione” sono i tre temi che Robin Dunbar, antropologo e biologo dell’evoluzione britannico, affronta nel suo nuovo saggio intitolato How Religion Evolved. Assumendo un approccio darwinista, l’esperto cerca di comprendere come le forme originarie della religione siano evolute in religioni dottrinali elaborate, e sottolinea il paradosso del fatto che chi aderisce alle religioni “possa incorrere in seri costi in termini di dolore autoimposto, celibato o perfino sacrificio di sé”, ma possa al contempo essere più felice, suggerendo che le religioni offrano benefici di compensazione. Oltre a proporre una spiegazione geografica per l’origine delle religioni (dall’origine di esseri umani “anatomicamente moderni” alla comparsa di riti più elaborati 4.000 anni fa), l’esperto propone spiegazioni del fatto che la religione si evolva in base alla legge per evitare il collasso che comporterebbe una cessazione delle pratiche religiose.

The Guardian, inglese

4 – Il mercato della “produzione dei bambini” in America è un campo minato legale ed etico

Il settimanale britannico The Economist affronta “la confusione legale ed etica” che può emergere nel mercato della maternità surrogata negli Stati Uniti, ampiamente non regolamentato. Non c’è alcuna legge federale che regoli la questione, nonostante la maggior parte degli Stati permetta la maternità surrogata e alcuni abbiano leggi molto permissive al riguardo. Il Centers for Disease Control and Prevention afferma che tra il 1999 e il 2013 sono stati 18.400 i bambini nati con maternità surrogata, con prezzi che oscillano tra i 30.000 e i 60.000 dollari. The Economist osserva che gli Stati Uniti sono favoriti nel mondo per quanto riguarda la maternità surrogata per “l’avanzata tecnologia medica, il buon numero di donatrici di ovuli e gli avvocati aggressivi”, e che “la richiesta sta aumentando nel mondo ricco”. L’articolo sottolinea tuttavia questioni come il fatto che le madri surrogate non siano coperte dall’assicurazione sanitaria, le dispute genitoriali e i divorzi durante la gravidanza e le preoccupazioni per la salute delle madri, visto che in più della metà dei casi i bambini nati da maternità surrogata in America sono due o tre gemelli. “Le preoccupazioni maggiori riguardano i bambini”, spiega l’articolo, visto che vengono eseguiti anche pochi controlli sul background e poche valutazioni sui potenziali genitori.

The Economist, inglese

5 – Che ruolo ha giocato il vescovo Hudal nell’esfiltrazione dei nazisti dopo il 1945?

Il Pontificio Collegio Teutonico di Santa Maria dell’Anima a Roma e il Museo dell’Olocausto di Washington D.C. stanno unendo le forze per gettare luce sulla partecipazione degli uomini di Chiesa alla cosiddetta “ratline”, la rete di esfiltrazione nazista avviata in seguito alla II Guerra Mondiale. L’obiettivo di questa partnership è indagare, tra le altre cose, sul ruolo giocato dal vescovo Alois Hudal, presule austriaco all’epoca di base a Roma, che usò la sua rete per favorire la fuga di vari criminali nazisti in Sudamerica. Come mostra l’articolo de Il Messaggero, ci sono ancora molte zone grigie riguardo alle sue azioni e al suo rapporto con il Vaticano. La digitalizzazione degli archivi e la loro diffusione dovrebbero far emergere presto altre informazioni.

Il Messaggero, italiano

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