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Le 7 immagini della Vergine Maria a Roma attribuite a San Luca (FOTO)

ARACOELI

anonimo-(CC BY-SA 4.0)

Maria Paola Daud - pubblicato il 11/04/22

Si dice che l'evangelista, che era pittore, abbia parlato con la Madre di Gesù, e che per questo il suo Vangelo è pieno di dettagli che solo lei potrebbe avergli rivelato

A Roma si trovano varie immagini antichissime chiamate Madonne di San Luca, visto che sono attribuite all’evangelista.

Si dice che San Luca evangelista sia stato il primo ritrattista della Vergine Maria. Era medico (Colossesi 4,14), ma si dedicava anche alla pittura, e per questo è il patrono di medici e pittori.

Per redigere il suo Vangelo, elaborò una lunga indagine e parlò con chi era stato più vicino a Gesù: i Suoi apostoli e Sua Madre, la Vergine Maria.

Un esegeta ha ipotizzato che sia stata lei stessa a dettare il Magnificat all’evangelista. Solo nel suo libro possiamo trovare affermazioni molti intime sulla Vergine, come “Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore” (Lc 2, 19).

Per questo rapporto tanto vicino a Maria e la sua passione per la pittura, a San Luca vengono attribuite le prime immagini della Vergine. Eccone alcune, secondo la tradizione:

La Madonna Salus Populi Romani

L’immagine della Madonna Salus Populi Romani è l’amatissima protettrice dei romani. In latino, infatti, il suo nome significa proprio Salvezza del Popolo Romano.

Questa immagine molto antica, considerata “acheropita” (che in greco significa che non è stata dipinta da mani umane) è considerata miracolosa, ed è stata davvero la “salvezza” della città quando è stata invocata durante guerre, carestie, pesti ed epidemie.

La Madonna Glycophilusa o Madonna della Consolazione

Questa immagine si trova nella basilica romana dedicata a Santa Francesca Romana. È stata trovata sotto l’altare della chiesa di Santa Maria Antiqua durante i restauri condotti nel 1949. È considerato uno dei dipinti cristiani più antichi.

La traduzione dice che l’icona venne portata solennemente in processione all’epoca di San Gregorio Magno (590-604) per implorare da Dio la fine della peste che affliggeva la città. Viene chiamata Nostra Signora della Consolazione per il suo volto fiducioso.

Madonna della Clemenza

L’icona è venerata nella basilica di Santa Maria in Trastevere. La Madonna di questa immagine è rappresentata con gli attributi di una regina. Tiene il Bambino in grembo, e due angeli la scortano.

Questa rappresentazione rientra quindi nel gruppo del tipo “Basilissa” o Regina, ed è interessante notare che indossa gli stessi abiti dell’imperatrice Teodora nei mosaici di Ravenna.

La tradizione la considera un’immagine miracolosa: si dice che durante una terribile siccità a Roma venne portata in processione per le vie della città, e appena i fedeli tornarono nella basilica iniziò a piovere.

Madonna col Bambino Gesù del Pantheon

Questa immagine che si trova nella basilica di Santa Maria e i Martiri (nome attuale del Pantheon) è un’Odighitria, ovvero colei che indica il cammino.

Quello che resta della tavola di legno su cui è rappresentata la Madonna col Bambino Gesù in braccio è solo un frammento dell’originale, piuttosto scolorito per il passare del tempo.

Era molto venerata anticamente non solo dai romani, ma anche da tutti i pellegrini che giungevano a visitare la chiesa, con le sue centinaia di reliquie appartenute ai martiri dell’epoca di Diocleziano.

Madonna del Rosario di Monte Mario

Questa icona si trovava nella chiesa di Santa Maria in Tempulo, uno dei primi santuari mariani di Roma.

L’immagine venne donata da un monaco che fuggiva da Costantinopoli per via della disputa iconoclasta. Considerata un’icona miracolosa perché si diceva che impallidiva nei giorni della Passione, ma soprattutto perché è un’acheropita, ovvero dipinta da mani non umane (ispirata).

San Domenico trasferì l’immagine a S. Sisto Vecchio sulla Via Appia, dove rimase per 354 anni, fino al 1527, quando venne trovata miracolosamente intatta nella chiesa distrutta dai lanzichenecchi durante il saccheggio di Roma.

Madonna Avvocata dell’Altar Maggiore dell’Aracoeli

Questa antica immagine si trova sull’unico altare cristiano creato prima della nascita di Cristo. In realtà è una copia, visto che l’originale è andato perduto ed è stato sostituito da una nuova immagine nell’XI secolo.

Maria guarda direttamente l’osservatore, la mano destra è alzata mentre la sinistra riposa sul petto a indicare che intercede per tutti coloro che le si rivolgono.

A lei si attribuisce la fine della peste nera a Roma nel 1348. In segno di ringraziamento, venne costruita la scala di 124 gradini che oggi viene usata per arrivare alla basilica dell’Aracoeli.

Si dice che l’icona abbia pianto più di una volta come premonizione quando si avvicinava qualche evento funesto.

La Madonna del Popolo

La tradizione attribuisce l’ubicazione dell’icona nella chiesa di Santa Maria del Popolo a Papa Gregorio IX, che dopo l’epidemia di peste del 1231 restaurò e ampliò l’edificio e collocò l’icona miracolosa che si crede dipinta da San Luca.

In precedenza di trovava nel Sancta Sanctorum del Laterano.

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