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Lo sguardo di speranza posto sul Papa da una giovane ucraina a Malta

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Marinella Bandini | ALETEIA

Maria Paola Daud - pubblicato il 08/04/22

Una testimonianza lacerante: “Ho pregato per l'Ucraina. Sono ortodossa, ma alla fine Dio è uno solo per tutti. Per noi Ucraini è molto importante ricevere il sostegno del Papa e della Chiesa, perché lui può parlare di quello che accade e pregare per noi”

Nel momento successivo alla Comunione nella Messa officiata da Papa Francesco nel Piazzale dei Granai di Floriana (Malta), si è vista una coppia avvolta nella bandiera ucraina unita in un lungo abbraccio.

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La commozione e il pianto di lei riusciva a trasmettere in modo spontaneo e trasparente l’orrore che vive il suo Paese in questo momento.

Anche se è arrivata a Malta con sua figlia 3 anni fa, sono evidenti la sofferenza e la preoccupazione per i membri della sua famiglia rimasti in Ucriana, come la madre anziana e i fratelli che sono nell’esercito.

Per questo, non hanno esitato ad accogliere in casa loro Rita (Margaryta), che alla fine della Messa ha offerto la sua testimonianza ad Aleteia.

Tre settimane fa sono fuggita da Kiev

“Ho 26 anni”, ci ha raccontato Rita, “e sono di Kiev. In Ucraina studiavo Arte e lavoravo come mediatrice culturale.

Sono fuggita da Kiev tre settimane fa perché era molto pericoloso, lo capirete…

Sono venuta qui a Malta a casa di carissimi amici di famiglia, perché non ho parenti all’estero. Mi hanno accolta e aiutata.

Sono felice che Malta abbia acconsentito ad aiutare gli Ucraini, come tutta l’Europa.

Per noi Ucraini il sostegno del Papa è molto importante.

Mi sento molto fortunata e grata… Grata per questa opportunità di essere qui ora e di poter vedere il Papa.

È un momento bellissimo per noi, ascoltare le sue parole di sostegno all’Ucraina.

Ho pregato per l’Ucraina. Sono ortodossa, ma alla fine Dio è uno solo per tutti.

Per noi Ucraini è molto importante ricevere il sostegno del Papa e della Chiesa, perché lui può parlare di quello che accade e pregare per noi.

Ci sentiamo uniti agli altri, alla gente del posto e a tutte le persone del mondo.

Abbiamo bisogno di sostegno, sostegno morale, e del sostegno di Dio…

So quanto sia pericolosa Kiev in questo momento, ma saremmo molto grati se venisse a farci visita… magari quando sarà più sicuro.

Credo che sarebbe un grande evento. Lo aspettiamo con ansia!”

Papa Francesco, dopo l’Angelus, ha chiesto nuovamente e con insistenza di pregare per la “martoriata Ucraina”.

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