Suor Lucyna Grząśko ha iniziato a lavorare alla radio quando i cecchini hanno cominciato a prenderla di mira perché recitava il Rosario in piazza Maidan a Kiev
“Sono salita sul palco, ho afferrato il microfono e ho detto: ‘Fermatevi! Prendete i vostri rosari; preghiamo’. Questa preghiera è continuata ininterrotta per sette ore. Non ho paura, e sono pronta ad affrontare tutto quello che può accadere”, afferma una suora, una missionaria polacca che ha trasformato uno studio radiofonico nella sua casa. Dorme sul pavimento e si lava nel lavandino.
In passato esortava alle persone riunite in piazza Maidan a Kiev a recitare il Rosario, e come risultato è stata presa di mira dai cecchini. Ora sta rinfocolando lo spirito degli ascoltatori di Radio Maria Ucraina. “Sentiamo la presenza profonda di Dio. Confidiamo nel fatto che la verità sia dalla nostra parte e che prevarremo”, ha detto ad Aleteia suor Lucyna Grząśko.
Trent’anni in Ucraina
La religiosa della Congregazione delle Suore Missionarie Ancelle dello Spirito Santo lavora in Ucraina da trent’anni. Negli ultimi dieci anni ha fatto la giornalista. Come ammette, “la radio è ora la mia prima linea”. La suora sottolinea che in questa guerra barbara, gli Ucraini hanno bisogno di forte sostegno e di informazioni affidabili.
“Diciamo agli ascoltatori dove servono urgentemente donatori di sangue, dove trovare rifugio o aiuti di base”, spiega la missionaria. “Sono grati per la nostra presenza. Chiamano e condividono le loro storie in diretta. La situazione è davvero complicata, ma siamo fiduciosi e abbiamo una luce interiore”, afferma la suora. Durante la nostra intervista, le bombe cadevano su Kiev, ma la voce della religiosa era piena di forza e speranza.
“Subito dopo lo scoppio della guerra ero molto spaventata. Ero a 400 chilometri da Kiev, e sono tornata immediatamente. Anche se alcuni mi esortavano ad abbandonare l’Ucraina, ho deciso di restare. Avvicinandomi ai checkpoint, vedevo i fucili puntati contro di me”, ha ricordato.
Una religiosa a piazza Maidan
Suor Lucyna è stata testimone delle proteste di piazza Maidan nel 2014. Quello che ha visto lì ha rafforzato la sua fede in Dio e ha promosso il suo ministero. Durante la “Rivoluzione della dignità”, come sono stati soprannominati gli eventi di Kiev, ha visitato ripetutamente Maidan, come molti sacerdoti, religiosi e religiose di tutta l’Ucraina, che hanno sostenuto i dimostranti con le loro preghiere, tè caldo, panini e aiuti medici di base.
A un certo punto, leggendo delle apparizioni di Fatima, la gente ha capito che quello che stava accadendo era una realizzazione delle profezie, e ha chiesto che la statua della Madonna di Fatima venisse portata a Maidan. È stata trasferita lì dal santuario di Dovbysh un giorno prima che la mobilitazione a Maidan venisse sciolta. La statua è stata prima situata nella tenda dedicata alla preghiera, poi, il 18 febbraio 2014, due giovani l’hanno portata sul palco, dov’è rimasta fino alla fine delle proteste.