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Ha attraversato Cuba per una promessa alla Madonna del Cobre

CUBA

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Macky Arenas - pubblicato il 05/04/22

Un padre cubano offre una splendida testimonianza: la fede si è alzata da terra, dove l'aveva lasciata cadere

Un padre cubano attribuisce la guarigione di suo figlio alla Madonna patrona di Cuba, la Virgen de La Caridad del Cobre. Il modo che ha scelto per onorarla è stato percorrere a piedi e da solo i 900.000 chilometri che separano L’Avana dall’estremo orientale del Paese per giungere alla famosa basilica, salire la sua leggendaria scalinata e prostrarsi davanti alla Madonna. E ci è riuscito!

Domenica scorsa, il vescovo di Santiago de Cuba, che ogni settimana celebra la Messa in quel tempio, ha avvertito dell’arrivo imminente di Omar Quintero. Chiedeva preghiere per lui, e raccomandava di accoglierlo con gioia, ma senza riversarglisi troppo addosso perché aveva compiuto un’impresa titanica.

La fede di quest’uomo ha commosso paesi e campagne in cui passava, accompagnato solo da un carretto simile a quelli che si usano per vendere il cibo in strada, modificato aggiungendo una nicchia protetta da un vetro in cui portava la statua della Vergine ornata di fiori.

Al suo passaggio, tutta Cuba lo incoraggiava e lo assisteva. La sua impresa è diventata virale, e Omar è arrivato fino alla Madonna come le aveva promesso, e non solo: è già tornato a casa, dove è stato accolto dalla sua gente e da una persona molto speciale, suo figlio. È stato per la guarigione del ragazzo che Omar, 56 anni, ha compiuto a piedi quel lunghissimo percorso.

La fede si è alzata da terra

Le sue prime parole sono state: “Vengo con più fede, orgoglio, amore e benedizioni per il popolo di Cuba. Ho nel cuore il mio Paese. Ho rivissuto la fede che era caduta a terra”.

Ora vuole creare un gruppo di aiuto umanitario virtuale che raccolga donazioni per le persone prive di risorse ed esorti i malati a non perdere la speranza. “Non si arrendano e lottino per la loro vita”, è il suo consiglio.

Altare e casa, tutto in 16 metri

Omar lavora in un negozio di frutta e verdura. La sua casa misura appena 16 metri quadri, ma lì ha un altare per la Madre di Dio. È la padrona di casa, e lo spazio, per quanto molto ridotto, è prima per lei e poi per lui e la sua famiglia.

Al figlio di Omar, Lázaro Damel Quintero Bermúdez, un giovane “bello e fisicamente sano”, è stata diagnosticata undici anni fa una malattia fatale, il linfoma di Hodgkin, in questo caso un tipo di cancro che si forma nel sistema linfatico. I polmoni sono rimasti intaccati, e i medici gli davano solo pochi mesi di vita.

“È stato un momento critico della mia vita, ho avuto paura di perdere mio figlio, perché era quello che ci si aspettava”, ricorda Omar con tristezza.

Il figlio, di 25 anni, è stato ricoverato in condizioni molto gravi. Non c’erano speranze, ma lui ha chiesto un miracolo alla Madonna. Oggi suo figlio è tornato al lavoro come impiegato nel settore sanitario.

Ora Omar ha un’altra immagine della sua amata Virgen de La Caridad del Cobre, donatagli da uno scultore che ha conosciuto passando per la provincia orientale di Camagüey, come riferiscono le cronache dall’Avana, città in cui Omar risiede nel quartiere popolare de Los Pocitos.

Di fronte a “Cachita”, ha pianto senza sosta

Nonostante la sua avventura ha valicato le frontiere dell’isola, dice che continua ad essere “lo stesso di sempre”, e ringrazia per tutto il sostegno e l’aiuto ricevuti durante la sua traversata a piedi fino al Santuario della Virgen de La Caridad, a El Cobre.

Centinaia di persone lo hanno accolto all’esterno della basilica con canti e applausi. Omar non dimentica quel momento magico e l’emozione che ha provato. La sua mente rivive in ogni istante quello che provava salendo al santuario, correndo con il suo carretto sulle scale. Quando è arrivato davanti alla statua della Vergine, ha confessato, “Ho pianto come un bambino per più di mezz’ora”.

“Ho rispettato la mia promessa davanti a lei e davanti a Dio. A El Cobre ho lasciato il cuore, ho promesso che quando mio figlio si riprenderà completamente lo porterò, perché è parte della mia promessa, e continuerò ad aiutare i malati”.

Omar riconosce che durante il tragitto c’è stato un momento in cui ha pensato che non sarebbe arrivato a destinazione, il piccolo paese di El Cobre, nei pressi di Santiago de Cuba, dove si trova il santuario della Virgen de La Caridad, dichiarata Patrona di Cuba nel 1916 dalla Chiesa cattolica e nota come «Cachita» e Oshún nelle religioni afrocubane.

L’altro dono della Vergine

La Madonna gli ha infuso coraggio tutto il tempo e gli ha “regalato” dei compagni di percorso, come una ragazza di nome María Carla, che si è unita a lui al Camagüey, e il turista italiano Davide Cuttica, che lo ha incontrato a Ciego de Ávila e lo ha accompagnato fino alla fine e al ritorno all’Avana, mentre trasmetteva nel suo blog sulle reti sociali il viaggio del padre cubano, che ora li ritiene “amici e famiglia”.

Come diceva l’arcivescovo della diocesi orientale di Santiago de Cuba, monsignor Dionisio García, Omar ha scelto liberamente questo modo per ringraziare e onorare la Vergine, e doveva essere rispettato e accompagnato. Questo hanno fatto i suoi compatrioti ovunque passasse. Un altro modo in cui la patrona dei Cubani ha rafforzato quella fede che una volta aveva gettato a terra.

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