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Ucraina, il vescovo di Kiev paragona i crimini di Bucha a quelli di Hitler 

Masowy grób, Bucza
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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 04/04/22
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Sono senza precedenti le parole di mons. Shevchuck sul ritrovamento delle fossi comuni. Intanto i santuari mariani d'Europa scrivono una lettera a Putin

Non si era mai spinto fino a tanto il vescovo greco-cattolico di Kiev, mons. Sviatoslav Shevchuck: ha paragonato, per la prima volta, i crimini di guerra sui civili a Bucha in Ucraina (ritrovati decine di cadaveri in strada e fosse comuni) a quelli compiuti dai nazisti di Adolf Hitler durante la seconda guerra mondiale. 

Crimini di guerra

Risuonano forti le durissime parole nel suo video-messaggio pubblicato il 4 aprile 2022. Mons. Shevchuck ha dichiarato che in Ucraina, «a poche decine di chilometri dal centro di Kiev, nelle piccole cittadine liberate scopriamo orribili crimini di guerra. Vediamo fosse comuni con centinaia di corpi esanimi. Vediamo persone uccise per le strade, a volte con le mani legate, corpi di donne nude che il nemico non ha avuto tempo di bruciare».

“Il mondo intero deve sapere”, dice il vescovo

Per il vescovo di Kiev, «l’Europa ha visto immagini simili solo dopo la liberazione delle sue città e dei suoi villaggi dai nazisti. Oggi lo sta vivendo l’Ucraina, ed è estremamente importante che il mondo intero le veda e ne senta parlare». «È straziante - ha proseguito mons. Shevchuck - il fatto stesso di vedere l’esercito russo che cerca di portare la proprietà saccheggiata fuori dall’Ucraina. La proprietà di queste vittime innocenti che loro hanno voluto cancellare dalla faccia della terra». 

“Una strana forza interna”

«Questa notte - ha spiegato ancora l'arcivescovo maggiore - la nostra gloriosa Odessa è stata colpita da un razzo. Intorno Chernihiv, Sumy, Kharkiv, in Donbas, nel sud dell'Ucraina sono in corso feroci battaglie. L'invincibile Mariupol ucraina combatte da giorni. Ma l'Ucraina resiste. Di più, il popolo ucraino sta acquisendo una strana forza interna. La forza per difendere la propria patria. Questa forza, questa determinazione, è potenziata anche da orribili immagini che vediamo nelle città e nei villaggi liberati dell'Ucraina». 

I santuari mariani hanno scritto a Putin

L'arcivescovo di Kiev ha fatto poi sapere, scrive l’Huffington Post (4 aprile), che «l’Associazione dei Santuari europei della Vergine Maria ha inviato una lettera al Presidente della Russia con la forte condanna di questa guerra e la richiesta di fermare questa terribile aggressione e spargimento di sangue in Ucraina. Li ringrazio per la lettera al Presidente del Parlamento europeo con la richiesta di accogliere l'Ucraina nell'Unione europea». 

«I più grandi santuari Mariani d'Europa - Lourdes in Francia, Fatima in Portogallo, Altötting in Germania, Mariazell in Austria, Czestochowa in Polonia, Loreto in Italia - pregano e sostengono l'Ucraina. Sono i centri che oggi plasmano la consapevolezza e la coscienza dei cristiani d'Europa». 

“Erano mamme e bambini, non minacce”

Il sindaco di Bucha, Anatoly Fedoruk, intervistato dalla Cnn, sulle fossi comuni nella sua città, ha dichiarato: «Non rappresentavano nessuna minaccia per le truppe russe - ha continuato - e non era possibile che non rendersi conto che erano bambini, non vedere una mamma con un bambino. Non li perdoneremo mai per questo e non saranno mai perdonati né in cielo né in terra».

“Aspettiamoci queste immagini in altre città”

Fedoruk ha espresso il timore che anche in altre città si scopriranno simili atrocità: «credo che ci dobbiamo aspettare le stesse immagini nel resto del territorio di Kiev, a Mariupol e Kherson - ha detto - non potevano avanzare, le forze ucraine li hanno fermati e quindi hanno torturato civili. E' questo il loro modo di procedere, questa è la denazificazione di cui parla Putin, ma in verità è la disumanizzazione dell'Ucraina».