Marie-Aude Tardivo traduce in francese dal russo, dall’ucraino e dall’inglese, e vive a Nizza. Il suo cuore però batte per l’Ucraina, dove ha trascorso tre anni – durante i quali ha lavorato nell’Università Cattolica di Ucraina.
Di quel periodo della sua vita ha conservato numerose amicizie, che ha subito contattato quando la Russia ha sferrato l’offensiva militare in Ucraina. «Che posso fare per voi?», ha chiesto ai suoi amici mentre si sentiva impotente davanti all’orrore della guerra. «Mandi delle icone francesi di Maria ai soldati», le rispose padre. Vasyl Bilash, suo caro amico, prete della chiesa greco-cattolica d’Ucraina. Solo che non si venerano poi tante icone, caratteristicamente, in Francia: le medaglie vanno di più. Allora Marie-Aude ebbe un’idea, ispiratale dal suo amore alla Vergine Maria:
5mila medaglie miracolose
Con alcuni amici, Marie-Aude ha comprato mille medaglie miracolose e, superando le aspettative, ne ha recuperate altre 4mila tramite una donazione. Al contempo faceva imprimere cartoline in cui si spiegava in ucraino la storia di Rue du Bac e si recava tradotta la scritta “O Maria, concepita senza peccato, pregate per noi che ricorriamo a voi”.
Poi la quarantenne madre di famiglia chiese aiuto alla scuola primaria di suo figlio perché le medaglie venissero legate alle cartoline con un filo dai colori dell’Ucraina. Ed ecco che gli alunni della scuola Sainte Rita di Nizza sono diventati piccoli operai. Animata da questo progetto, del quale dice che “va oltre lei”, Marie-Aude vorrebbe che la sua piccola iniziativa spiccasse il volo «perché una pioggia di medaglie cada sull’Ucraina».
Quasi 600 medaglie sono già partite e arrivate a destinazione, come testimonia padre Vasyl Bilash, che ha mandato a Marie-Aude delle foto accompagnate da questo messaggio:
Nelle foto inviate da padre Vasyl Bilash si può scorgere, oltre alle medaglie, la statua della Vergine di Fatima, quella che il prete è andato a cercare a Varsavia per riportarla a Leopoli lo scorso 18 marzo. Sicuramente Maria è presente e guida i passi dei suoi figli attraverso le frontiere.
[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio]