A 95 anni, monsignor William Mullins è il sacerdote più anziano dell’arcidiocesi di Sydney, e non c’è alcun segno che lasci intendere la sua intenzione di rinunciare al suo ministero.
Come riferisce il Catholic Weekly, il presbitero australiano ha trovato la realizzazione nella sua vocazione, condividendo di aver “trascorso molti anni felici” lavorando con Papa Paolo VI e Papa Giovanni Paolo II nella Congregazione per l’Educazione Cattolica a Roma e studiando con noti esperti di Scrittura presso la Catholic University of America a Washington, D.C. (Stati Uniti).
Monsignor Mullins ha anche offerto un sostegno decisivo agli uomini che hanno deciso di abbandonare il sacerdozio ma la cui fede resta una parte importante della vita, e ha condiviso come ascoltare le Confessioni nella cattedrale di St. Mary sia stato “a volte un ministero molto impegnativo, ma anche di grande consolazione”.
Negli ultimi decenni della sua vita – quando la maggior parte delle persone si sarebbe ritirata –, il monsignore è rimasto perlopiù nella cancelleria dell’arcidiocesi di Sydney, lavorandovi part-time, e ha celebrato la Messa ogni giorno.
Monsignor Mullins è molto grato a familiari, amici e alla sua vita spirituale prima di abbracciare il sacerdozio, e ha una grande passione. Come ha riferito Catholic Weekly, “le Scritture, che ispirano la sua vita di preghiera attraverso l’Ufficio Divino e nelle Messe, sono l’amore della sua vita”.
Il suo duro lavoro e la sua devozione sono stati riconosciuti dall’arcivescovo di Sydney, Anthony Fisher, OP, che lo ritiene “un sacerdote fonte di ispirazione” e secondo cui “la Chiesa in Australia è stata davvero benedetta da saceroti del suo calibro”.
Ci si potrebbe chiedere dove monsignor Mullins trovi l’energia per portare avanti il suo ministero. L’interessato risponderebbe che deriva dalla sua educazione e dal fatto che come sacerdote ha fatto voto di obbedienza al suo vescovo. Quando questi gli ha chiesto di lavorare part-time, non ha avuto scelta! Come ha commentato, “sono stato educato a fare quello che mi veniva chiesto”.
Se due Papi con cui ha lavorato sono diventati santi, il presbitero australiano spera che il tempo che ha trascorso insieme a loro lo abbia contagiato, e se forse non arriverà proprio alla santità, il fatto che a 95 anni lavori ancora per il bene degli altri lo rende sicuramente un santo terreno!