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Il Papa: “Sono disposto a fare tutto” per fermare la guerra in Ucraina

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© Vatican Media

Ary Waldir Ramos Díaz - pubblicato il 04/04/22

“Non impariamo”; “siamo innamorati delle guerre, dello spirito di Caino”, dice il Papa nel volo di ritorno da Malta


“Sono disposto a fare tutto quello che si debba fare e la Santa Sede, soprattutto la parte diplomatica, il cardinale Parolin e monsignor Gallagher, stanno facendo di tutto, ma di tutto: non si può pubblicare tutto quello che fanno, per prudenza, per riservatezza, ma siamo al limite del lavoro”.

“Non impariamo. Che il Signore abbia pietà di noi, di tutti noi. Tutti siamo colpevoli!”, ha affermato Papa Francesco nel suo dialogo con i giornalisti sul volo di ritorno da Malta, il 3 aprile.

Dopo aver ricordato quello che lo ha colpito dell’accoglienza che gli è stata riservata, il Pontefice è tornato a parlare del conflitto in Ucraina, ribadendo che ogni guerra nasce da un’ingiustizia, lamentando la proliferazione di “armi” e “armi atomiche” e criticando la mancanza di memoria rispetto alle guerra del passato: “Settanta anni dopo abbiamo dimenticato tutto questo”.

“Siamo testardi”

“Siamo testardi come umanità. Siamo innamorati delle guerre, dello spirito di Caino. Non per caso, all’inizio della Bibbia c’è questo problema: lo spirito ‘cainista’ di uccidere invece dello spirito di pace”, ha dichiarato, confessando poi di aver pianto per i caduti delle guerre, soprattutto i giovani:

“Quando sono stato nel 2014 a Redipuglia e ho visto i nomi dei ragazzi, ho pianto. Davvero ho pianto per amarezza. Poi, uno o due anni dopo, per il giorno dei defunti sono andato a celebrare ad Anzio e ho visto i nomi dei ragazzi caduti lì. Tutti giovani, e anche lì ho pianto. Davvero. Bisogna piangere sulle tombe”.

“Quando c’è stata la commemorazione dello sbarco in Normandia, i capi di Governo si sono riuniti per commemorarlo. Ma non ricordo che qualcuno ha parlato dei 30 mila ragazzi giovani rimasti sulle spiagge. La gioventù non importa. Questo fa pensare a me. Sono addolorato. Non impariamo. Che il Signore abbia pietà di noi, di tutti noi. Tutti siamo colpevoli!”

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Viaggio a Kiev?

Francesco ha riferito che anche la Polonia lo ha invitato a visitare il Paese, dove il cardinal Krajewski “ha portato due ambulanze” e ha aiutato i rifugiati ucraini. Ha poi ammesso che la visita in Ucraina “ è sul tavolo”, anche se questo non vuol dire che possa realizzarlo, visto che si studia “se è conveniente farla”.

“Poi da tempo si era pensato ad un incontro con il patriarca Kirill, si sta lavorando a questo, si sta lavorando e si sta pensando al Medio Oriente per farlo, queste sono le cose come stanno adesso”, ha aggiunto.

Circa il conflitto, ha risposto alla domanda di Jorge Antelo Barcia (ARN), che ha raccontato al Successore di Pietro del cimitero di cadaveri a cielo aperto nelle vie della città ucraina di Bucha, dicendo che “sempre la guerra è una crudeltà, una cosa inumana, che va contro lo spirito umano, non dico cristiano, umano”.

“È lo spirito di Caino, lo spirito ‘cainista’” che sta dietro alle atrocità della guerra, ha detto il Pontefice.

Vladimir Putin

Gerry O’Connel, della rivista America, ha chiesto al Papa se aveva parlato con il Presidente Putin da quando era iniziata la guerra e cosa gli direbbe oggi.

“Le cose che ho detto alle autorità di ogni parte sono pubbliche”, ha commentato Francesco. “Nessuna delle cose che ho detto è riservata per me”.

“Il Presidente della Russia l’ho sentito alla fine dell’anno quando mi ha chiamato per farmi gli auguri. Il presidente dell’Ucraina l’ho sentito due volte. Poi il primo giorno di guerra ho pensato che dovevo andare all’ambasciata russa per parlare con l’ambasciatore, che è il rappresentante del popolo, e fare le domande e dire le mie impressioni sul caso”.

Francesco mantiene aperta la sua linea di dialogo con la Russia: “I messaggi che ho dato a tutte le autorità sono quelli che ho fatto pubblicamente. Non faccio doppio linguaggio”. 

“Guerre ingiuste” e acquisto di armi

Di fronte al dubbio sul fatto che esistano “guerre giuste e ingiuste”, il Papa ha affermato che “ogni guerra nasce da una ingiustizia, sempre. Perché c’è lo schema di guerra. Non c’è lo schema di pace”.

“Per esempio fare investimenti per comprare le armi. Dicono: ma ne abbiamo bisogno per difenderci. Questo è lo schema di guerra. Quando è finita la Seconda Guerra Mondiale tutti hanno respirato il ‘mai la guerra’ e la pace”.

Il Papa ha anche lamentato la morte dei giornalisti che erano andati in Ucraina per informare sulla guerra: “Vorrei farvi le condoglianze per i vostri colleghi che sono caduti. Siano della parte che siano, non interessa. Ma il vostro lavoro è per il bene comune e questi sono caduti in servizio, per il bene comune”

“Non dimentichiamoli. Sono stati coraggiosi e io prego per loro perché il Signore dia il premio al loro lavoro”.

La salute del Papa

“La mia salute è un po’ capricciosa, ho questo problema al ginocchio che tira fuori problemi di deambulazione, di camminare, è un po’ fastidioso, ma sta migliorando, almeno posso andare”, ha risposto il Papa al giornalista Andrea Rossitto (TVM), che gli ha chiesto della gonalgia di cui soffre al ginocchio destro.

“Due settimane fa non potevo fare nulla. È una cosa lenta vediamo se torna indietro, ma c’è il dubbio che a questa età non si sa come finirà la partita, speriamo che vada bene”.

“L’Europa è stata fatta dai migranti”

Parlando del viaggio a Malta, il Pontefice ha sottolineato innanzitutto di essere rimasto colpito dall’“entusiasmo della gente impressionante, sia a Gozo sia a Malta La Valletta e negli altri luoghi”, e ha ricordato che uno dei problemi del piccolo Paese del Mediterraneo che lo hanno più colpito è stato quello delle migrazioni.

“Il problema dei migranti è grave perché sia Grecia, Cipro, Malta, Italia, Spagna, sono i Paesi più vicini all’Africa e al Medio Oriente e atterrano qui, arrivano qui, i migranti vanno accolti sempre! Il problema è che ogni governo deve dire quanti ne possono ricevere normalmente per vivere lì”.

“Per questo ci vuole un’intesa con i Paesi dell’Europa e non tutti sono disposti a ricevere i migranti. Dimentichiamo che l’Europa è stata fatta dai migranti, no? Ma così sono le cose, ma almeno non lasciare tutto il peso a questi Paesi limitrofi che sono così generosi, e Malta è uno di loro”.

“Oggi sono stato nel centro di accoglienza dei migranti e le cose che ho sentito lì sono terribili, la sofferenza di questi per arrivare qui e poi i lager, ci sono dei lager, che sono nella costa libica, quando sono mandati indietro. Questo sembra criminale, no? Per questo credo che è un problema che tocca il cuore di tutti. Così come l’Europa che sta facendo con tanta generosità il posto agli ucraini che bussano alla porta, così anche agli altri che vengono dal Mediterraneo”.

Francesco ha anche espresso la sua emozione ascoltando le testimonianze dei migranti che soffrono: “Uno che ha parlato oggi ha dovuto pagare quattro volte” i trafficanti, ha denunciato.

Con informazioni di Vatican News

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