Non diciamo che è morta la pornostar Charlotte Angie, ma Carol Maltesi, donna e madre. Congelata, fatta a pezzi e poi buttata, ora piangiamola come persona.
Carol: congelata a gennaio, ritrovata in primavera
Nei sacchi neri trovati a Borno (Brescia) una settimana fa c’era il corpo fatto a pezzi di Carol Maltesi, 25enne e madre di un bimbo di 6 anni. Sui titoli si legge, però, il nome di Charlotte Angie. Era il suo nome d’arte nel cinema hard, mondo in cui era entrata durante la pandemia attraverso la piattaforma OnlyFans. Il cadavere è venuto alla luce il 21 marzo scorso in alcuni sacchi neri a Borno, nel bresciano.
Per una settimana l’identità della vittima è stata incerta, era irriconoscibile ma non del tutto. I suoi tatuaggi sono stati riconosciuti dai fans che la seguivano come pornostar. Dal personaggio si è risaliti alla persona, da Charlotte Angie a Carol Maltesi.
E ieri la svolta decisiva. Un uomo di 43 anni, che era stato suo compagno, ha confessatol’omicidio ai carabinieri: l’ha uccisa a gennaio e congelata, poi l’ha fatta a pezzi e, usando diversi sacchi neri, si è liberato del cadavere gettandone le parti in un dirupo nella zona di Borno. Si tratta di Davide Fontana, impiegato di banca e appassionato di fotografia. Nonostante la loro relazione fosse finita, l’uomo la affiancava come fotografo nel mondo a luci rosse.
“Questo ragazzo la accompagnava sempre. Nell’ambiente lo conoscevamo tutti: sembrava una persona per bene, credevamo che le volesse bene sul serio e che ci tenesse molto a Charlotte. Era il suo fotografo di fiducia, tutte le foto di lei che ci sono sui social le aveva fatte lui. La seguiva ovunque per proteggerla, ma il pericolo era lui.”
Dalla confessione di Fontana sarebbe emerso che l’omicidio sia stato commesso durante le riprese di un video hard amatoriale. Uccisa e congelata a gennaio, è stata ritrovata proprio all’inizio della primavera, il 2o marzo. Sembrano sconnessi e orrendi i pezzi di questa storia. E sono però pezzi umani, parti vitali di un’anima intera che resta nascosta nelle pieghe della cronaca.
Secondo la confessione dell’uomo, l’omicidio sarebbe avvenuto a gennaio a Milano: dopo il delitto il 43enne ha riposto il corpo in un congelatore presente nella casa della giovane. In un secondo momento, ha fatto a pezzi il cadavere e si è spostato nel Bresciano per gettarlo nel dirupo dove lo hanno ritrovato. Durante le indagini gli investigatori avevano scoperto che il 20 marzo l’auto di Carol Maltesi era transitata per Borno, ma era guidata da un uomo.