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Perché i Giudei non sopportavano Gesù?

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Antoine Mekary | ALETEIA

don Luigi Maria Epicoco - pubblicato il 29/03/22

Tutto il rancore accumulato dai Giudei nei confronti di Gesù lo ritroviamo riassunto nel Vangelo di oggi. Gesù è insopportabile per loro perché considera Dio suo padre

Vangelo di mercoledì 30 marzo 2022

Ma Gesù rispose loro: «Il Padre mio opera sempre e anch’io opero». Proprio per questo i Giudei cercavano ancor più di ucciderlo: perché non soltanto violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio.
Gesù riprese a parlare e disse: «In verità, in verità vi dico, il Figlio da sé non può fare nulla se non ciò che vede fare dal Padre; quello che egli fa, anche il Figlio lo fa. Il Padre infatti ama il Figlio, gli manifesta tutto quello che fa e gli manifesterà opere ancora più grandi di queste, e voi ne resterete meravigliati. Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi vuole; il Padre infatti non giudica nessuno ma ha rimesso ogni giudizio al Figlio, perché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio, non onora il Padre che lo ha mandato. In verità, in verità vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita. In verità, in verità vi dico: è venuto il momento, ed è questo, in cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio, e quelli che l’avranno ascoltata, vivranno. Come infatti il Padre ha la vita in se stesso, così ha concesso al Figlio di avere la vita in se stesso; e gli ha dato il potere di giudicare, perché è Figlio dell’uomo. Non vi meravigliate di questo, poiché verrà l’ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce e ne usciranno: quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna. Io non posso far nulla da me stesso; giudico secondo quello che ascolto e il mio giudizio è giusto, perché non cerco la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.

(Giovanni 5,17-30)

“Chiamava Dio suo Padre”

Se volessimo riassumere tutto il rancore accumulato dai Giudei nei confronti di Gesù lo ritroviamo ben espresso in questa annotazione del Vangelo di oggi:

Proprio per questo i Giudei cercavano ancor più di ucciderlo: perché non soltanto violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio.

Dio Padre ci ama

Gesù è insopportabile perché considera Dio suo padre, infrangendo tutta quella distanza a cui erano abituati i suoi contemporanei. In realtà questa distanza è la cosa che accomuna da sempre ogni esperienza religiosa lungo la storia: Dio è Dio proprio perché c’è una radicale distanza tra noi e Lui.

Gesù comprime questa distanza e ci insegna attraverso la sua testimonianza che Dio è tale in virtù dell’amore che ha per noi e non semplicemente per la sua radicale alterità. Dovremmo domandarci se noi coltiviamo più la distanza da Lui che la prossimità.

Il Dio di Gesù Cristo ci prende sul serio

Il Dio distante molto spesso corrisponde a quell’aspettativa psicologica che è la rassicurazione. Il Dio di Gesù Cristo è invece quel Dio reale che prende sul serio ogni uomo e ogni donna nella loro totalità.

Quando Gesù dice che Dio è suo Padresi sta riferendo non in maniera simbolica a una parte di sé, ma alla sua intera persona. Per questo la resurrezione è qualcosa che riguarda anche il nostro corpo e non è solo una dimensione dell’anima. 

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