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10 modi per compiere un pellegrinaggio in questa Quaresima senza uscire di casa

RANDKOWANIE

goffkein | DepositPhotos

Catholic Link - pubblicato il 25/03/22

Indipendentemente da dove andiamo o da cosa facciamo, possiamo raggiungere il Paradiso se accettiamo la grazia di Dio e viviamo solo per Lui

di Kristen Van Uden

Quanti di noi vorrebbero trovarsi nelle strade polverose di Gerusalemme durante la Quaresima?

La Quaresima è tradizionalmente un periodo di pellegrinaggio, soprattutto in Terra Santa, mentre ci prepariamo a commemorare la Passione di Nostro Signore.

I 3 obiettivi principali del pellegrinaggio

Un pellegrinaggio tradizionalmente serviva a tre grandi scopi:

1 Penitenza e purificazione

I pellegrinaggi vengono intrapresi per compiere riparazione per i peccati del pellegrino e per quelli del mondo. I pellegrini possono accedere alle indulgenze, sia parziali che plenarie.

2 Elemosina

Soprattutto nel Medioevo, i pellegrini in genere donavano denaro ai poveri e alle chiese che incontravano sul loro percorso.

3 Omaggio

La destinazione è ovviamente della massima importanza. Perché compiere un pellegrinaggio a Gerusalemme anziché a Babilonia? Perché il luogo reale, fisico, in cui gli eventi hanno avuto luogo conta. Il terreno è macchiato per sempre dal segno indelebile della storia e dalla croce. Il mantenimento dei siti della storia della salvezza ha ispirato per millenni santi, Papi e crociati.

Sacramentalità

Questa constatazione sembra piuttosto ovvia, ma rivela in modo significativo il principio cattolico della sacramentalità – il fatto che non siamo esseri puramente spirituali, ma la nostra fisicità è parte integrante del progetto di Dio per l’umanità.

La sacramentalità è al cuore dell’insegnamento cattolico. Differiamo dagli angeli per il fatto che siamo esseri sia fisici che spirituali. Molte eresie e forme di Protestantesimo hanno negato l’importanza dell’aspetto corporeo – dall’astensione gnostica dal regno terreno come irrimediabilmente corrotto all’iconoclastia al rifiuto della bellezza fisica dei Puritani.

La sacramentalità è il principio operativo dietro il Dio che diventa uomo nell’Incarnazione. È perché riceviamo fisicamente i sacramenti – e perché l’Eucaristia è il Corpo, Sangue, Anima e Divinità di Nostro Signore. San Massimiliano Kolbe sottolinea l’immenso dono dell’Eucaristia: “Se gli angeli potessero essere gelosi degli uomini, lo sarebbero solo per un motivo: la Santa Comunione”. A Dio piacendo, aspiriamo alla resurrezione del corpo e alla riunione di corpo e anima alla fine dei tempi.

È per via di questa sacramentalità che nella Chiesa vengono venerate le reliquie.

Sant’Elena, madre di Costantino e santa patrona dell’archeologia, ha compiuto quello che viene considerato uno dei primi pellegrinaggi in Terra Santa nel IV secolo. Dopo la sua conversione al cristianeismo, partì per Gerusalemme con il nobile scopo di scoprire, recuperare e venerare le reliquie della crocifissione. Dopo aver trovato tre croci sul Golgota, dice la leggenda, determinò quale fosse la Croce di Cristo portando un lebbroso (alcuni dicono addirittura un defunto) ai piedi di ciascuna delle croci. Quella che guarì l’uomo venne riconosciuta come la Vera Croce.

Seguendo la via della Passione come ha fatto Sant’Elena, percorriamo letteralmente la via verso il Calvario con Gesù, e sperimentiamo con i sensi, la volontà e l’intelletto il panorama della nostra salvezza. Ma cosa significa realmente percorrere la via del Calvario? Vuol dire imitare Cristo in ogni modo – la Sua umiltà, la Sua sofferenza, la Sua offerta della vita. Non è qualcosa di meramente simbolico – la Chiesa ci insegna che la sofferenza efficace e la disposizione al martirio sono modi in cui cooperiamo con la nostra redenzione. Non ci rendiamo conto che possiamo farlo davvero ovunque ci troviamo nel mondo? Che dobbiamo farlo per ottenere il Paradiso?

Il pellegrinaggio ultimo, definitivo, è ai piedi della Croce – un pellegrinaggio che intraprendiamo, letteralmente, ogni volta che assistiamo alla Messa o ci avviciniamo al tabernacolo. Se non abbiamo fede, allora un viaggio a Gerusalemme è semplicemente un’altra vacanza terrena. Ciascuno di noi ha la capacità di compiere il pellegrinaggio più profondo ed efficace a livello soprannaturale verso Nostro Signore nel Santissimo Sacramento, perfino ogni giorno!

10 modi per compiere un pellegrinaggio in questa Quaresima senza lasciare la propria casa

Nulla è paragonabile al fatto di seguire le orme fisiche di Gesù, ma possiamo compiere degli sforzi consapevoli per vivere questa Quaresima in modo più sacramentale. Tenendo a mente questi princìpi, ecco alcuni modi per inserire la sacramentalità, il pellegrinaggio e il ritiro nella propria Quaresima senza compiere un viaggio all’estero o trascorrere una settimana in silenzio monastico

1. Rinnovare la devozione alla Presenza Reale

Sapevate che i miracoli eucaristici si verificano anche nel XXI secolo? In alcuni casi straordinari, il velo si alza e guardiamo attraverso le specie del pane e del vino per osservare con i sensi quello che sappiamo che è lì – la Presenza Reale del Corpo, del Sangue, dell’Anima e della Divinità di Nostro Signore. I miracoli eucaristici si manifestano come tessuto cardiaco sofferente, dimostrando i tormenti che Gesù ha sopportato per la nostra salvezza.

Impegnarsi a trascorrere del tempo in adorazione eucaristica è come tenere compagnia a Nostro Signore ai piedi della Croce. Chiedete alla Madonna e a San Giovanni di assistervi nel rimanere vicini a Cristo e nel rifiutarvi di abbandonarlo anche nelle circostanze più difficili.

2. Venerare delle reliquie

Ogni chiesa ha almeno una reliquia di prima classe di un santo. Sono contenute in ogni altare consacrato, e le chiese hanno spesso piccole collezioni di altre reliquie. Potete trasformare anche i vostri sacramentali – rosari, santini, qualsiasi cosa – in reliquie di terza classe facendo toccare loro le reliquie di prima classe.

Chiedete al parroco quali reliquie ha la vostra chiesa, e usate questa opportunità per scoprire la presenza sacramentale della Chiesa Trionfante nella Chiesa Militante.

3. Partecipate a un ritiro casalingo

San Giovanni Bosco diceva che “Solo Dio conosce il bene che può derivare dalla lettura di un buon libro cattolico”. Nella nostra epoca siamo fortunati ad avere a portata di mano quasi tutto il tesoro della saggezza della Chiesa. Potete modellare il vostro ritiro personale stabilendo un programma di preghiera, letture spirituali e meditazione. Libri appropriati vi porteranno mentalmente in Terra Santa per concretizzare le vostre devozioni, soprattutto durante la Settimana Santa.

4. Via Crucis

La stazioni sono progettate per essere un piccolo pellegrinaggio che rispecchia la vera via verso il Calvario. La maggior parte delle parrocchie offre la Via Crucis settimanale, ma può essere seguita in ogni momento, anche senza camminare. Usare le meditazioni tradizionali sugli eventi della Passione, come il devozionale di p. Gerald Vann “The Pain of Christ and the Sorrow of God”, permette una connessione più profonda a ogni stazione.

5. Digiuno

Il digiuno è ovviamente una componente centrale della Quaresima, e gioca anche un ruolo significativo nel pellegrinaggio tradizionale. La Quaresima, però, ci ricorda anche che nutrire il nostro corpo è una cosa positiva – il digiuno è un sacrificio solo perché il cibo è un bene oggettivo. Cucinare è in qualche modo una partecipazione ai poteri creativi di cui Dio ci ha dotati. Oltre alla penitenza, possiamo usare la Quaresima come un momento per riflettere sulla nostra intenzionalità nei confronti del cibo, sul consumo e la creatività.

6. Accostarsi al sacramento della Confessione

Riconoscete che il vostro sacerdote agisce in persona Christi, e assicuratevi di esaminare la vostra coscienza come se vi trovaste di fronte a Dio.

7. Siate amici del vostro angelo custode

Sapevate che potete mandare il vostro angelo custode a tutte le Messe che vengono offerte nel mondo ogni giorno?

Padre Pio inviava spesso il suo angelo con messaggi e preghiere per altri quando non poteva assistere personalmente. Possiamo quindi mandare i nostri angeli in “pellegrinaggio” per ottenere forza per noi stessi e per gli altri.

Cercate anche di coinvolgere l’angelo nel vostro dialogo interiore, e vedete come vi cambierà la vita.

8. Elemosina

Una delle pratiche tradizionali dei pellegrini era un aumento dell’elemosina ai poveri nelle zone che visitavano. In Quaresima siamo chiamati a concentrarci in modo particolare sull’elemosina, e ci sono modi creativi per donarsi al di là di una donazione a livello finanziario. Concentratevi sul coltivare la generosità di spirito per crescere in perfezione e carità.

9. Massimizzate il tesoro delle indulgenze

La Chiesa offre indulgenze per aiutare le anime a evitare o abbreviare il periodo da trascorrere in Purgatorio espiando i peccati mentre sono sulla Terra. Molte preghiere per le indulgenze sono rapide e semplici, e possono essere aggiunte al Rosario quotidiano. Anche solo fare il segno della croce può essere un’indulgenza nelle condizioni adeguate.

Non dimenticate le anime in Purgatorio! Non sono in grado di intercedere per sé, e quindi fanno affidamento sulle preghiere di noi viventi. Offrire indulgenze è il modo più semplice in cui possiamo alleviare la loro sofferenza e affrettare la loro ascesa al Paradiso! Una volta lì, quelle anime possono intercedere per noi.

10. Imparare il linguaggio storico della Chiesa

Uno degli aspetti caratteristici del pellegrinaggio è essere stranieri in una terra estranea.

Imparate un po’ di latino, greco ed ebraico – le tre lingue sacre della Croce. Che si tratti di libri, online o anche solo su Duolingo, è un modo per rendere più immediata la Passione.

Compiere un pellegrinaggio in Terra Santa è l’espressione ultima della preparazione spirituale alla Passione. Nel mondo inquieto di oggi, che rende i pellegrinaggi fisici quasi impossibili, siamo ancora benedetti da un’abbondanza di grazie che ci permettono di avvalerci degli elementi sacramentali e dei benefici spirituali di un pellegrinaggio. Tutta la bellezza su questa Terra è solo una parvenza di Paradiso! La cattedrale o il paesaggio naturale più spettacolare impallidisce a confronto della bellezza della Verità.

Come ha detto Santa Teresa, “la Terra è la tua barca, non la tua casa”. Ci si riferisce alla Chiesa militante come alla “Chiesa pellegrina sulla Terra” per un motivo – siamo qui solo per un breve periodo. La nostra vita stessa è un pellegrinaggio verso l’eternità attraverso questa “valle di lacrime”. In questa Quaresima, faremmo bene a distaccarci dalle cose terrene e a renderci conto che indipendentemente da dove andiamo o da cosa facciamo, possiamo raggiungere il Paradiso se accettiamo la grazia di Dio e viviamo solo per Lui.

Qui l’articolo originale pubblicato su Catholic Link.

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