Indipendentemente da dove andiamo o da cosa facciamo, possiamo raggiungere il Paradiso se accettiamo la grazia di Dio e viviamo solo per Lui
di Kristen Van Uden
Quanti di noi vorrebbero trovarsi nelle strade polverose di Gerusalemme durante la Quaresima?
La Quaresima è tradizionalmente un periodo di pellegrinaggio, soprattutto in Terra Santa, mentre ci prepariamo a commemorare la Passione di Nostro Signore.
I 3 obiettivi principali del pellegrinaggio
Un pellegrinaggio tradizionalmente serviva a tre grandi scopi:
1 Penitenza e purificazione
I pellegrinaggi vengono intrapresi per compiere riparazione per i peccati del pellegrino e per quelli del mondo. I pellegrini possono accedere alle indulgenze, sia parziali che plenarie.
2 Elemosina
Soprattutto nel Medioevo, i pellegrini in genere donavano denaro ai poveri e alle chiese che incontravano sul loro percorso.
3 Omaggio
La destinazione è ovviamente della massima importanza. Perché compiere un pellegrinaggio a Gerusalemme anziché a Babilonia? Perché il luogo reale, fisico, in cui gli eventi hanno avuto luogo conta. Il terreno è macchiato per sempre dal segno indelebile della storia e dalla croce. Il mantenimento dei siti della storia della salvezza ha ispirato per millenni santi, Papi e crociati.
Sacramentalità
Questa constatazione sembra piuttosto ovvia, ma rivela in modo significativo il principio cattolico della sacramentalità – il fatto che non siamo esseri puramente spirituali, ma la nostra fisicità è parte integrante del progetto di Dio per l’umanità.
La sacramentalità è al cuore dell’insegnamento cattolico. Differiamo dagli angeli per il fatto che siamo esseri sia fisici che spirituali. Molte eresie e forme di Protestantesimo hanno negato l’importanza dell’aspetto corporeo – dall’astensione gnostica dal regno terreno come irrimediabilmente corrotto all’iconoclastia al rifiuto della bellezza fisica dei Puritani.