Rubate reliquie e offerte sulla statua di San Nicola: il furto è avvenuto nella notte tra il 21 e il 22 marzo nella cattedrale di Bari. Una persona non identificata si è introdotta nella basilica per compiere l'atto sacrilego sulla statua del patrono della città.
Cosa è stato rubato
Alcuni preziosi oggetti sacri sono stati portati via direttamente dalle mani del Santo originario di Myra: il libro con tre sfere d'argento, una croce in argento con alcune gemme e un anello in oro con alcune pietre. Secondo gli inquirenti, il trafugatore "non è un professionista", visto che la gran parte degli oggetti di valore è stata lasciata all'interno della stessa teca (TgCom, 22 marzo).
Le indagini
Gli agenti della Squadra mobile stanno analizzando le immagini del furto sulla statua di San Nicola delle telecamere di sorveglianza interne ed esterne. Le immagini sono poco chiare. Ma gli investigatori sono certi che ad agire sia stata una sola persona, un uomo con mascherina e cappuccio sulla testa.
“E’ la prima volta che viene toccata la statua”
Il commento dal rettore della Basilica, padre Giovanni Distante sul furto: «Lasciamo lavorare la polizia, ma sicuramente dispiace molto: è la prima volta che viene toccata la statua di San Nicola». Padre Distante si è premurato di informare devoti e pellegrini nel mondo che la statua del santo non ha subito eccessivi danni: «Quanto prima sarà effettuato un intervento di restauro particolarmente alle mani del Santo», esplicita.
“Ferita dalla violenza di alcuni”
«E’ triste e doloroso prendere atto che non c'è alcun limite all'oltraggio del sacro - gli fa eco monsignor Giuseppe Satriano della diocesi di Bari - Bitonto, che si trova a Roma per la riunione con il Consiglio Permanente della Cei -. In un contesto già faticoso, in cui la sacralità della vita viene abusata dalla guerra, anche un'immagine simbolica, quale la Basilica del Santo di Myra e la sua icona più rappresentativa, realtà fortemente identitaria per la comunità barese, viene ferita dalla violenza di alcuni. Che sembrano aver smarrito qualunque senso del pudore verso l'uomo e del timore verso Dio» (La Repubblica, 22 marzo).
San Nicola, Bari e la Russia
La statua di San Nicola, così come altre immagini sacre di San Nicola, sanciscono un forte legame tra la comunità barese e la Russia, di cui San Nicola è il patrono. Proprio sotto la statua da cui sono stati trafugati reliquie e offerte, si era svolta un’iniziativa di pace tra esponenti della comunità ucraina e russa, in concomitanza con lo scoppio della guerra.
La targa di Putin sul santo che “unisce”
A poca distanza da lì, il sindaco di Bari Antonio De Caro aveva rimosso una targa donata da Putin a Bari, a pochi passi dalla basilica che custodisce le spoglie del vescovo di Myra. “Possa questo dono essere testimonianza non soltanto della venerazione del grande Santo da parte dei russi, ma anche della costante aspirazione dei popoli dei nostri Paesi al consolidamento dell’amicizia e della cooperazione”, era il messaggio firmato da Vladimir Putin (Secolo d’Italia, 22 marzo).
Per gli investigatori l’ipotesi di una reazione per la guerra in Ucraina, contro un santo simbolicamente vicino alla Russia, è poco credibile.