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Gesù non elimina ma compie fino in fondo la Legge e i Profeti

LIBRO APERTO

ArtMari|Shutterstock

don Luigi Maria Epicoco - pubblicato il 22/03/22

Gesù anticipa e risponde a un'accusa che gli uomini del suo tempo gli muovevano: quella di voler mettere in disuso la legge con i suoi precetti. Non è così: è Lui che porta a pienezza il metodo di libertà che la Legge contiene in sé.

Vangelo di Mercoledì 23 Marzo

 Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non son venuto per abolire, ma per dare compimento. In verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà neppure un iota o un segno dalla legge, senza che tutto sia compiuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi precetti, anche minimi, e insegnerà agli uomini a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà agli uomini, sarà considerato grande nel regno dei cieli.

(Matteo 5,17-19)

Poteva accadere ai tempi di Gesù di ascoltare le sue parole e i suoi insegnamenti e dedurre erroneamente che il suo approccio era quello di eliminare l’insegnamento della Legge e dei Profeti. Forse anche noi se facciamo una lettura superficiale del vangelo possiamo cadere nel medesimo fraintendimento.

Ecco perché forse Gesù sente la necessità di dire esplicitamente nel Vangelo di oggi questa considerazione: “Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non son venuto per abolire, ma per dare compimento”.

Qual è la grande differenza? Quando Dio dà al popolo di Israele la Legge e l’insegnamento dei Profeti lo fa per rendere possibile la loro libertà. Infatti è un’illusione pensare che si può essere liberi senza un metodo che renda possibile la libertà. È come voler crescere in una capacità sportiva senza avere chiaro quali esercizi ti aiutano a fortificarti e a vincere. Ma con il tempo Israele ha fatto un uso della Legge e dell’insegnamento dei Profeti che invece che generare libertà ha generato oppressione e frustrazione.

Allora l’insegnamento di Gesù mira a ristabilire il compimento vero della Legge e dei Profeti, cioè a recuperare quel potenziale di liberazione contenuto in essi. Ecco perché è un’illusione anche per noi cristiani pensare di poter vivere il vangelo senza una morale, ma guai se il vangelo fosse ridotto semplicemente a un moralismo. 

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