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Cercate una disciplina quaresimale? Provate a digiunare fino alle 15.00

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Philip Kosloski - pubblicato il 18/03/22

San Tommaso d'Aquino raccomandava di digiunare fino alle 15.00 in onore della Passione di Gesù e per rendere il digiuno più significativo

In generale, la Chiesa cattolica non offre molti dettagli quando si tratta di digiunare. La Quaresima include due giorni principali di digiuno, il Mercoledì delle Ceneri e il Venerdì Santo, e si istruiscono i cattolici ad astenersi dalla carne tutti i venerdì di Quaresima.

Questo è volto a offrire ai cattolici una certa libertà per scegliere le discipline che li aiutano maggiormente ad approfondire il loro rapporto con Dio.

Le discipline quaresimali vengono spesso scelte con l’aiuto di un direttore spirituale o un

sacerdote di fiducia.

Il suggerimento di San Tommaso

San Tommaso d’Aquino ha offerto indicazioni più specifiche nella sua Summa Theologiae.

Il santo ha riflettuto in primo luogo sui ritmi naturali del corpo come li ha constatati nel suo periodo storico.

“Il digiuno è volto all’eliminazione e alla prevenzione del peccato. Deve quindi aggiungere qualcosa al costume comune, ma in modo che non sia un peso gravoso per la natura.

Il costume corretto e comune è che gli uomini mangino intorno all’ora sesta [12.00], sia perché la digestione apparentemente è terminata (il calore naturale si ritira verso l’interno durante la notte per via del freddo notturno), e l’umore si è diffuso nelle membra… che perché è soprattutto allora che la natura del corpo umano ha bisogno di aiuto contro il calore esterno presente nell’aria, perché gli umori non si secchino dentro”.

L’ora nona

San Tommaso sostiene che estendere il digiuno fino alle tre del pomeriggio, l’“ora nona”, può essere un sacrificio adeguato.

“Pertanto, perché chi digiuna provi qualche dolore in soddisfazione dei suoi peccati, è convenientemente fissata per il suo pasto l’ora nona [15.00].

Quest’ora concorda poi con il mistero della Passione di Cristo. Questa si è conclusa all’ora nona, quando, ‘chinato il capo, spirò’ (Gv 19, 30).

Perché chi digiuna castigando la propria carne viene conformato alla Passione di Cristo, secondo Galati 5, 24: ‘quelli che sono di Cristo Gesù hanno crocifisso la loro carne con le sue passioni e i suoi desideri’”.

Questo tipo di digiuno non è un requisito della fede cattolica qualcosa che tutti devono adottare immediatamente nella propria vita.

Come con qualsiasi cambiamento di dieta, è possibile che si debba consultare il proprio medico per vedere se il corpo può gestire questa pratica.

Il suggerimento di San Tommaso ci ricorda che le discipline quaresimali, come il digiuno, dovrebbero fare un po’ “male”.

Se lo fanno, ci uniscono maggiormente alla Passione di Gesù e ci ricordano il grande sacrificio che ha compiuto per amor nostro.

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