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Roma & il Mondo: Gänswein ride delle ultime dicerie • “Guerra giusta” • e altro…

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Antoine Mekary | ALETEIA

i.Media per Aleteia - pubblicato il 17/03/22

Ogni giorno, Aleteia offre una selezione di articoli scritti dalla stampa internazionale sulla Chiesa e le questioni principali che preoccupano i cattolici nel mondo. Le opinioni e i punti di vista espressi in questi articoli non sono quelli degli editori

Giovedì, 17 marzo 2022

1- “Non sono l’autore di Benedetto XVI”, dice Georg Gänswein
2- Papa Francesco ai Siriani: “Non siete soli!”
3- Le difficoltà della Santa Sede nell’affrontare la questione della “guerra giusta”
4- Il cardinale Czerny denuncia il traffico di rifugiati ucraini
5- La lettera di un sacerdote di Napoli a un membro della mafia 

~

“NON SONO L’AUTORE DI BENEDETTO XVI”, DICE GEORG GÄNSWEIN

“L’affermazione per la quale Benedetto XVI non scrive più da sé, che Gänswein fa tutto, potrebbe essere un complimento per me, ma è un’assurdità totale”. È quanto l’arcivescovo Georg Gänswein, segretario personale del Papa emerito e prefetto della Casa Pontificia, ha affermato a seguito dei commenti per i quali sarebbe la “penna” di Benedetto XVI. Il presule tedesco ha anche respinto l’accusa per cui gli oppositori di Papa Francesco “si incontrerebbero” nel monastero Mater Ecclesiae, luogo in cui si è ritirato Benedetto XVI: “È inverosimile. C’è solo un Papa, e il suo nome è Francesco, e c’è un unico magistero papale, ed è Francesco che lo esercita”. Durante l’intervista, il prefetto della Casa Pontificia ha anche difeso il celibato obbligatorio dei sacerdoti, dicendo che “chi vive il celibato lo fa in libertà” e che “nessuno è costretto”. Ha quindi respinto le accuse di copertura contro il Papa emerito nell’indagine sugli abusi sessuali, criticando al contempo il rapporto sugli abusi di Monaco.

Katholisch.de, tedesco

PAPA FRANCESCO AI SIRIANI: “NON SIETE SOLI!”

“Non siete soli: la Chiesa è particolarmente interessata al vostro benessere perché voi siete protagonisti della missione di Cristo in questa terra”. È quanto scrive Papa Francesco nel suo messaggio ai partecipanti alla Conferenza “Chiesa, casa della carità – Sinodalità e Coordinamento”, promossa congiuntamente dalla Congregazione per le Chiese orientali, dalla nunziatura apostolica in Siria e dalla gerarchia cattolica in Siria. Il Pontefice ha ricordato il rapporto tra sinodalità e carità, e ha auspicato che “i lavori di questi giorni siano un’occasione per approfondire e rivivere lo spirito missionario della Chiesa, tracciando nuovi percorsi per camminare insieme e coordinare i lavori della carità con attenzione amorevole per il povero e l’emarginato”. Il Papa ha anche detto di pregare per la fine della guerra e il ripristino della pace in Ucraina e Siria.

Sir, italiano

LE DIFFICOLTÀ DELLA SANTA SEDE NEL FAR FRONTE ALLA QUESTIONE DELLA “GUERRA GIUSTA”

Lo storico italiano Daniele Menozzi ha spiegato in un’intervista a Il Foglio come sotto Papa Francesco il concetto di “guerra giusta” sia stato ripensato, dando piorità alla pace al di sopra di tutto. Già nel 2017, Papa Francesco ha affermato che il modo corretto di affrontare la guerra è la “non violenza”, intendendo non “accettare passivamente i soprusi, ma trovare metodi per rispondere al male evitando di usare quello stesso male”, spiega lo storico. La difficoltà, sottolinea il professor Menozzi, risiede nell’impegno della Chiesa “a operare concretamente per la pace senza ricorrere alla legittimazione morale della violenza”. È anche diplomaticamente difficile condannare un aggressore senza menzionarlo direttamente per nome, rileva. Anche se il Papa “sa che sta pagando un prezzo morale” non condannando direttamente la Russia o il Presidente Putin, il professor Menozzi crede che la Santa Sede accetti di sacrificare “un pezzo di autorità morale della Santa Sede per mantenere aperto il dialogo con Putin”, se fosse necessaria una mediazione per la pace.

Il Foglio, Italian

IL CARDINALE CZERNY DENUNCIA IL TRAFFICO DI RIFUGIATI UCRAINI

Qualche giorno dopo il suo ritorno dall’Ungheria e alla vigilia della sua partenza per la Slovacchia come rappresentante del Papa, il cardinale Czerny, esperto della Santa Sede sulle questioni migratorie, ha commentato la situazione attuale. Parlando all’agenzia di notizie cattolica Religión Digital, il porporato canadese ha lodato le dimostrazioni di solidarietà, ma anche esortato ad “aumentare la consapevolezza” circa le realtà delle migrazioni, riferendosi a chi oggi “per fuggire dalla violenza ha dovuto pagare ingenti somme per ottenere un biglietto per superare il confine” o ha dovuto addirittura evitare “predatori pronti a stuprare le donne o a farle prigioniere per poi sfruttarle per la prostituzione”. Ad ogni modo, ha sottolineato la risposta positiva dell’Europa. “Speriamo che questo esempio aiuti tutti i confini, tutti i cuori, ad aprirsi allo stesso modo”, ha dichiarato.

Religion Digital, Spagnolo

LA LETTERA DI UN SACERDOTE DI NAPOLI A UN MEMBRO DELLA MAFIA

“Chi è un camorrista? Un fratello”. Così don Maurizio Patriciello inizia la sua lettera, pubblicata da Avvenire, a un membro della camorra, la mafia di Napoli. Un ordigno esplosivo è stato piazzato di recente fuori dalla parrocchia di don Maurizio, situata alla periferia di Napoli, in una zona in cui la camorra è molto presente. Il sacerdote afferma che il Vangelo è “uno stupendo e inimitabile annuncio di salvezza, di libertà, di ritrovata dignità. Di amore. Per tutti, anche per gli stessi camorristi”. “La lotta tra il bene e il male ha radici antiche […]. Purtroppo, da vero illusionista, anche il male affascina”, riconosce il sacerdote, che però non ha paura: “Tu mi uccidi? Io ti amo. Tu vuoi opprimere la mia esistenza? Io lotto per i tuoi diritti. […] Tu piazzi una bomba-carta all’ingresso della mia chiesa per impaurirmi? Io prego per te e per i tuoi cari. Ecco, fratello camorrista, chi è l’uomo che vuoi spaventare: solo un povero prete, innamorato di Gesù, della sua Chiesa, della sua vocazione”.

Avvenire, italiano

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