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“Gli angeli sono più luminosi della Vergine. Il più alto è Gabriele”

ARCHANGELS

Michele Tosini | Public domain

don Marcello Stanzione - pubblicato il 15/03/22

Padre Lamy, uno dei maggiori studiosi di angeli, morto in concetto di santità: “Sono i cooperatori per eccellenza di Dio e i ministri della volontà dell’Altissimo”

Tutta la vita del sacerdote francese, padre Jean-Edouard Lamy (1853-1931), è costellata da una presenza ultra terrena: quella degli angeli. Non si comprenderebbe come riuscì a fronteggiare e vincere le sfide della missione nonostante la vista lo avesse quasi abbandonato e soffrisse di molti altri mali, se non si leggesse ogni mosaico della sua esistenza con gli occhi dei suoi guardiani. Gli angeli, creature celesti, sono i cooperatori per eccellenza di Dio e i ministri della volontà dell’Altissimo. 

L’arcangelo Gabriele

Padre Lamy non soltanto fu destinatario di un rapporto speciale intessuto con il suo Angelo custode che non l’ha abbandonato neppure un attimo. Ma anche con l’arcangelo Gabriele che più volte, alla testa di schiere angeliche, ha alleviato le sofferenze del sacerdote, allungandogli la vita e salvandolo da pericoli forieri di morte certa. Le presenze celesti mostrano il loro vero volto al mistico francese che ha il privilegio di vedere, fisicamente, come sono fatti gli aiutanti del Signore. Insomma, padre Lamy li vede esattamente come se fossero persone in carne e ossa. 

Il conte Biver

Quand’era in vita, non erano trapelate le capacità di cui era stato dotato il prete. Soltanto qualcuno aveva intuito che questo straordinario pastore di anime aveva dei contatti diretti con l’aldilà. Ma di certo l’interessato volle evitare qualsiasi rivelazione all’esterno, compresi i suoi superiori o confratelli. Non a caso chiese al suo biografo e confidente, il conte Biver, che fu testimone di episodi razionalmente inspiegabili, la cortesia di non fare cenno a queste sue ‘conoscenze particolari’,  non prima, per lo meno, della morte. Il Biver, da scienziato agnostico o quanto meno incredulo delle vicende spirituali, mantenne il patto.

Utilità nel pregare gli angeli

Lasciò scritto a proposito delle creature angeliche che sono unite perennemente a Dio: “Voi non potete immaginare la potenza di un Arcangelo, né quella della Santa Vergine! Vi è una grande utilità a pregare gli Angeli”.

“La Santa Vergine ha avuto la bontà di mettermi sotto la protezione del santo Arcangelo Gabriele, di affidarmi a lui”. In molte situazioni critiche padre Lamy venne fisicamente salvato da incidenti e morte certa grazie all’intervento dell’Arcangelo Gabriele, servitore dell’Altissimo e messaggero di buone novelle, che rappresenta, nell’esistenza dell’apostolo francese, una fonte continua di guarigioni e di sostegno all’opera portata avanti dal ‘prete di strada’. 

Il più alto di tutti

Una particolarità distingue l’Arcangelo Gabriele che ebbe un ruolo fondamentale nell’arco di vita di padre Lamy: è il più alto di tutti gli angeli.

Leggiamo insieme la descrizione che ne fa il testimone diretto:

“L’Arcangelo Gabriele è più alto di tutti gli altri angeli. A lui io riconosco uno spirito di una categoria superiore. Quello che in loro è molto bello sono le placche d’oro di forma irregolare: poste come in un mosaico di cui la parte superiore del loro corpo è rivestito, continuamente sfavillano. Esse ricevono la luce di Dio. Queste placche d’oro, che perennemente si muovono, potrebbero assomigliare ad altrettanti soli”. In altri passaggi si sofferma anche sul tipo di capigliatura che lo contraddistingueva: “L’arcangelo Gabriele ha i capelli ben tagliati ed ondulati”.

SAINT GABRIEL
Una rappresentazione dell’arcangelo Gabriele.

Il “trasporto”

Emergono altre specificità degli angeli, in particolare per quanto riguarda il loro impatto estetico dominato da una luminosità senza eguali, alla quale molto spesso il sacerdote farà riferimento. Veniamo a sapere che queste creature celesti che assistevano, come fedeli normali, alle celebrazioni eucaristiche di Lamy e lo trasportavano, da un luogo all’altro, quando le forze lo abbandonavano e prendeva il sopravvento una debolezza apparentemente invincibile, sono splendenti più della Madonna, indossano abiti bianchi, sono senza ali e hanno un aspetto assai giovanile.

Più luminosi della Vergine

Ecco la descrizione dettagliata: “Gli Angeli – svela – hanno un aspetto più luminoso di quello della Santa Vergine, almeno all’apparenza. Con quegli affascinanti riflessi di luce che cambiano incessantemente sui loro abiti bianchi, essi hanno l’aria di brillanti ufficiali presso di Lei, così semplice. Io non ho mai visto loro delle ali. Sempre di aspetto giovanile, essi portano, impressa sul loro volto, la benevolenza verso gli uomini, mentre invece i demoni hanno un aspetto duro, strano, a tratti disgustoso e repellente”.

“Dio Dio, come sono stanco…”

E’ capitato in più circostanze che Lamy si sentisse senza più forze. Nei momenti di spossatezza, quando pronunciava le parole “Dio mio, Dio mio, come sono stanco!”, egli, all’improvviso, si trovava teletrasportato davanti alla sua parrocchia, oppure nei posti in cui le persone avevano bisogno della sua opera misericordiosa.

Bontà estrema

Lamy instrada tutti i cattolici del mondo verso un obiettivo: pregare costantemente gli angeli. Ma perché? Non soltanto per riuscire a captare la loro presenza accanto a noi, sempre, in ogni istante,  ma anche perché “ogni volta che rivolgiamo a loro preghiere e richieste di aiuto, essi sono molto contenti (…). I nostri Angeli custodi ci guardano come se noi fossimo dei fratellini indigenti. La loro bontà nei nostri riguardi è estrema”. 

La messa

Con la protezione degli angeli Lamy era solito celebrare la messa con fervore straordinario e devozione senza pari, un atteggiamento interiore che, quasi, lo trasfigurava. Ad assistere alla messa, infatti, non c’erano soltanto i fedeli, ma coorti di angeli risplendenti più che mai di luce intensa. Grazie alle doti speciali trasmesse dagli angeli, il religioso era in grado di capire se l’anima per la quale egli stava celebrando messa riceveva beneficio. “In quei momenti non pensi più alle cose della terra, ma senti chiaramente qualcosa di celestiale dentro di te che è l’effetto della loro presenza”.

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