di Sandra Estrada
Insoddisfazione. Arriva sempre il momento in cui niente ci riempie. Qualche giorno fa mi sono resa conto che stavo vivendo di malumore la quotidianità, come annoiata da tutti e da tutto, e ho scoperto che in me questo sintomo significa che c'è qualcosa che non stava andando bene. È capitato anche a voi?
Ho provato varie cose: dormire di più, dormire di meno, fare più esercizio, farne meno... A volte non abbiamo idea di cosa dobbiamo fare per migliorare.
Ho deciso di chiedere aiuto e mi sono rivolta a un terapeuta, gli ho raccontato cosa mi accadeva e ho concluso con una frase che mi ha sorpreso:
“Grazie a Dio non sto male... ma non sto nemmeno bene. Sento che nulla mi riempie, è come morire di insoddisfazione”.
“E cosa puoi fare per cambiare questa situazione?”, mi ha chiesto il medico.
“Non so, mi piacerebbe viaggiare di più, o andare in missione, provare un altro stile di vita...”, ho risposto.
“Sandra, inizia dalle piccole cose che hai bisogno di risolvere oggi: vedo che hai molte cose in sospeso e molti sogni, e tutto questo ti agita. La soddisfazione non cade dal cielo, si costruisce con i piccoli passi quotidiani”.
“Ma come fa la gente? A me costa moltissimo”.
“Fallo. Non ci pensare, stai male prima di farlo. Fallo e basta. Una cosa per volta”.
Dopo quell'incontro, ho avuto il tempo per digerire quello che avevo imparato e cominciare a lavorare su quella sensazione di vuoto e insoddisfazione che all'improvviso mi coglie di sorpresa. Vorrei condividere con voi 4 insegnamenti:
Dio non vuole che stiamo male
Dio vuole che stiamo bene, che ci godiamo la vita, ma viviamo come il figlio maggiore della parabola che vive nelle comodità ma non è felice perché non si rende conto del tesoro che ha. Se non conosciamo Dio e non comprendiamo che tutto è un dono, vivremo lamentandoci e sognando sempre qualcosa di più.
Discernere i nostri desideri
Sant'Ignazio avverte che dobbiamo discernere i desideri che arrivano all'improvviso per verificare che non siano tentazioni. Anche se sono santi e ammirevoli come andare in missione, forse non è quello che ci aiuta a crescere, che serve a noi e alla nostra comunità. La nostra vocazione si costruisce nei piccoli passi, non nel correre da una parte all'altra.
Bisogna essere fedeli nel poco
“Chi è fedele nel poco è fedele nel molto”. Cadiamo anche nella tentazione silenziosa di disprezzarci e di disprezzare il quotidiano perché “sembra poco”, ma nulla è poco per il Signore! Ed è nel poco che costruiamo le nostre virtù. Quello che oggi vi sembra niente è il vostro cammino di santità. Quel bicchiere d'acqua che servite a vostro fratello, quel cibo che preparate ogni giorno alla vostra famiglia... tutto fa parte del vostro cammino di santità.
Ogni cosa al suo posto
“Date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio”. Vari santi e autori di spiritualità dicono che chi è più “spirituale” non è necessariamente chi vive in montagna, ma chi trova Dio nel momento presente. Non pensiamo di dover fuggire dalla vita e dalle sue responsabilità. Bisogna affrontare ogni cosa e farlo al momento opportuno.
Vi lascio questa preghiera, che mi sta aiutando molto in questo periodo:
“Signore, Ti chiediamo di aiutarci a completare quello che dobbiamo fare con la Tua forza e la Tua semplicità: rispondere a una chiamata, consegnare un documento, rifare il letto o realizzare un sogno. Non come sacrificio, ma con umiltà, come un'opportunità che ci permette di crescere.
Facci sentire la Tua presenza da quando ci svegliamo a quando ci addormentiamo, in ciascuna delle nostre azioni, per comprendere che possiamo offrire tutto per il Tuo amore, per la Tua missione. Nulla è poco per Te.
Insegnaci ad essere pazienti con la nostra vita, confidando ne fatto che a poco a poco con Te tesseremo, modelleremo e getteremo le radici del nostro futuro”.