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Al 9° mese fugge dall’Ucraina con la figlia e partorisce a Milano

Nikole-Attilio-Fontana-Facebook

Attilio Fontana via Facebook

Silvia Lucchetti - pubblicato il 03/03/22

La fuga dall'Ucraina di una donna di 31 anni al nono mese di gravidanza, che ha lasciato il marito a combattere e ha partorito a Rho la loro Nikole dandole così la possibilità di sopravvivere alla guerra

Essere prossimi al parto durante la guerra dev’essere un incubo nell’incubo. Tu hai la vita dentro e fuori c’è la morte. Il tuo corpo deve custodire e proteggere ma tutt’intorno è pericolo, caos e paura. Eppure la speranza continua a crescere nel grembo, e la speranza di una famiglia ucraina di Ternopil è venuta al mondo alle ore 00:43 di martedì 1° marzo presso l’ospedale di Rho (Milano) e si chiama Nikole.

Incinta di 9 mesi fugge dall’Ucraina

Lo scorso 24 febbraio Putin invade l’Ucraina. Una famiglia di Ternopil, nell’ovest del Paese, si trova catapultata nell’incertezza di fronte alla domanda: cosa fare?. Lui viene richiamato alle armi, lei è incinta di nove mesi, hanno già una figlia di 8 anni. “Io vado in guerra, ma voi dovete andare verso la pace” dice loro. Così aiuta la moglie e la figlia a partire: tre ore di macchina per raggiungere il confine con la Polonia e poi almeno 15 chilometri di coda. E dopo tre giorni di attesa trascorsi in macchina finalmente mamma e figlia sono riuscite a passare la frontiere polacca e poi ad arrivare in Italia dove ad Udine le aspettava la nonna materna che vive in Lombardia già da alcuni anni.

L’arrivo in Italia finalmente al sicuro

Un viaggio “verso la pace” lasciando il marito, abbandonando la casa, gli affetti, le sicurezze. Il viaggio “verso la pace” nella paura e nella solitudine di questa mamma è diventato tale quando ha potuto finalmente riabbracciare la sua di madre che attendeva lei e la nipote con grande apprensione. Finalmente insieme, finalmente al sicuro.

Il 28 febbraio sono iniziate le contrazioni e martedì 1° marzo è nata di tre chili tondi la piccola Nikole, che per ora purtroppo il papà ha potuto “conoscere” solo attraverso lo schermo di un cellulare. Chissà però che immensa gioia nel suo cuore sapere la famiglia alsicuro e la sua bambina sana e salva tra le braccia della moglie!

“Spero che la famiglia si possa presto riunire”

Con queste parole il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha espresso affetto e vicinanza alla giovane donna ucraina:

Benvenuta Nikole. All’ospedale di Rho è nata la prima bimba rifugiata ucraina in Italia. La mamma ha fatto il viaggio al nono mese di gravidanza, dalla sua città alla Lombardia, dove già vive la nonna.💐 Le ho mandato dei fiori da parte di tutti i lombardi. La giovane donna vive con il compagno e la figlia di 8 anni, a Ternopil. Fino a qualche settimana fa una vita come tante. Poi il 24 febbraio inizia la guerra, il compagno viene richiamato alle armi e decide subito di far partire moglie e figlia verso il confine della vicina Polonia, per poi cercare di raggiungere la nonna in Italia. Ci vogliono tre giorni per superare il confine con la Polonia, in un viaggio che normalmente richiederebbe poche ore. Superato il confine riesce ad arrivare in Italia e a congiungersi con la madre.Il 28 febbraio la donna viene ricoverata in travaglio presso l’ospedale di Rho e poco dopo la mezzanotte nasce una bellissima bambina di 3000 gr, il papà le ha viste in videochiamata. Spero che tutta la famiglia si possa presto riunire, a casa, in pace. Nel frattempo, qui loro sono al sicuro.

La forza della vita

Questa storia di coraggio mi fa venire in mente i versi della canzone di Paolo Vallesi “La forza della vita”:

Quando toccherai il fondo con le dita 
a un tratto sentirai la forza della vita 
che ti trascinerà con sé 
amore non lo sai 
vedrai una via d’uscita c’è.

Nikole: un germoglio di pace

La vicepresidente e assessore al Welfare della Regione Lombardia, Letizia Moratti, con un post sui social ha commentato utilizzando una bellissima immagine:

(…) un germoglio di pace, tra le rovine di una guerra sanguinosa.

“Un germoglio spunterà dal tronco di Iesse”

La vita di Nikole, e di tutti i bambini che vengono alla luce mentre si combatte la guerra, in un momento di così grande tribolazione, ci ricorda che anche quando tutto sembra finito e la terra è sterile perché arsa dal fuoco delle armi, “un germoglio spunta dal tronco di Iesse”, per dirlo con le parole del profeta Isaia.

Un germoglio spunterà dal tronco di Iesse, 
un virgulto germoglierà dalle sue radici. 

Su di lui si poserà lo spirito del Signore, 
spirito di sapienza e di intelligenza, 
spirito di consiglio e di fortezza, 
spirito di conoscenza e di timore del Signore. 

Si compiacerà del timore del Signore. 
Non giudicherà secondo le apparenze 
e non prenderà decisioni per sentito dire; 

ma giudicherà con giustizia i miseri 
e prenderà decisioni eque per gli oppressi del paese. 
La sua parola sarà una verga che percuoterà il violento; 
con il soffio delle sue labbra ucciderà l’empio. 

Fascia dei suoi lombi sarà la giustizia, 
cintura dei suoi fianchi la fedeltà. 

Il lupo dimorerà insieme con l’agnello, 
la pantera si sdraierà accanto al capretto; 
il vitello e il leoncello pascoleranno insieme 
e un fanciullo li guiderà. 

(Isaia 11, 1-6)

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