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Il cardinale Zuppi ferma la disabile che vuole fare l’eutanasia in Svizzera

monsignor matteo zuppi

Il cardinale Matteo Zuppi

Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 03/03/22

“Mi sono commossa, mai avrei immaginato che un arcivescovo potesse interessarsi ai malati allettati”

Una donna della provincia di Firenze, disabile, annuncia di voler andare in Svizzera per l’eutanasia: il “gesto estremo” del cardinale Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna, ha “frenato” la sua scelta. Almeno per ora. 

La malattia di Anna

Anna Milazzo, pensionata di Campi Bisenzio, 74 anni, è affetta da tetraplegia post operatoria. La donna aveva chiesto di andare a morire in Svizzera (dove l’eutanasia è legale) perché non può essere assistita in modo adeguato a casa. Dal 2018 Anna è bloccata in un letto antidecubito, assistita dal marito Paolo, 80enne, e da una badante a ore (La Nazione, 1 marzo)

La “mediazione” di don Massimo

La sua storia l’aveva letta don Massimo Ruggiani, parroco della chiesa di Santa Teresa del Bambin Gesù a Bologna, vicario episcopale, che fra l’altro in passato ha conosciuto Anna Milazzo, donna di grande cultura, e ne ha parlato con l’arcivescovo. E così, senza troppi convenevoli il cardinale ha fatto una gradita sorpresa ad Anna.

Cosa le ha detto Zuppi

«L’arcivescovo Zuppi – racconta Anna – mi ha detto ’ho voglia di vederla. Adesso non posso venire a Firenze ma verrò. Mi ha parlato di lei don Massimo e intanto ci tenevo a salutarla e sappia che la porto nella preghiera’. Mi sono commossa, mai avrei immaginato che un arcivescovo potesse interessarsi ai malati allettati. Lo ringrazio tanto. Avevo già sentito don Massimo che si è preso anche l’impegno di parlare col sindaco metropolitano Nardella sul tema di ulteriori possibilità di assistenza domiciliare ai disabili. Non è una battaglia che faccio solo per me ma per tutti i disabili».

Bassa qualità della vita 

La storia di Anna, scrive La Nazione, ha aperto una riflessione sulla qualità della vita per chi ha gravi disabilità e Zuppi non è rimasto insensibile. 

Il cardinale e Dj Fabo

Nel 2017 Zuppi intervenne sulcaso di Dj Fabo che poi sappiamo si concluse in Svizzera per l’eutanasia: «E’ difficile parlare perché sono situazioni di grande sofferenza personale. In questo c’è un riguardo, un’attenzione, un rispetto per la vita della persona. Certamente gli direi che la sua vita ha sempre un’importanza proverei anche a manifestarlo», disse il cardinale a TgCom24. Per ora è riuscito nell’impresa di donare un sorriso ad Anna. In attesa di incontrarla di persona. 

DJ FABO
Dj Fabo, caso di “suicidio assistito”, che ha diviso l’opinione pubblica italiana.
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