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Perché alcuni santi sono rappresentati con dei gigli?

LILIES

Shutterstock | Africa Studio

Maria Paola Daud - pubblicato il 15/02/22

I gigli bianchi sono associati a purezza, innocenza, bellezza e semplicità

Molti santi vengono spesso rappresentati con dei gigli. Un riferimento si trova già nei Vangeli, nello specifico in quello di Matteo, 6, 28-30:

“E perché siete così ansiosi per il vestire? Osservate come crescono i gigli della campagna: essi non faticano e non filano; eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, fu vestito come uno di loro. Ora se Dio veste in questa maniera l’erba dei campi che oggi è, e domani è gettata nel forno, non farà molto di più per voi, o gente di poca fede? ”

In questi versetti del Vangelo, emerge chiaramente il significato di questo nobile fiore, che è “splendore di gloria”.

Il giglio bianco come simbolo di verginità e purezza non può mancare nelle rappresentazioni della Vergine per eccellenza, la Madre di Dio.

In vari quadri che rappresentano l’episodio dell’Annunciazione possiamo vedere il giglio sulla scena. In genere questo fiore viene offerto dall’arcangelo Gabriele a Maria.

I gigli accompagnano la Madonna come attributo non solo al momento dell’Annunciazione, ma anche in altre rappresentazioni nel corso della sua vita, come nell’Immacolata Concezione, nell’Assunzione o accanto al Bambino Gesù.

I gigli sono una riaffermazione costante della sua purezza verginale.

I gigli bianchi rappresentati nei santi

Anche molti santi vengono rappresentati con dei gigli bianchi.

San Giuseppe viene spesso raffigurato con un bastone fiorito di gigli. In lui rappresentano la purezza, avendo convissuto con la Vergine Maria in completa castità. Nelle invocazioni liturgiche viene infatti definito “Castissimo Sposo di Maria”.

Sant’Antonio da Padova viene rappresentato con i gigli perché per tutta la sua vita ha messo in pratica i versetti del Vangelo di Matteo che abbiamo menzionato, essendo povero, puro e fedele testimone del Vangelo.

In uno dei suoi Sermoni, lo stesso santo menziona questo fiore:

“Considera che nel giglio ci sono tre proprietà: il medicamento, il candore e il profumo. Il medicamento si trova nella sua radice, il candore e il profumo nel fiore. E queste tre proprietà raffigurano i penitenti, poveri nello spirito, che crocifiggono le membra con i loro vizi e le loro concupiscenze, che custodiscono l’umiltà nel cuore per soffocare l’impudenza della superbia, il candore della castità nel corpo e il profumo della buona fama”.

Il giglio, chiaramente, simboleggia anche la verginità, e sono molte le sante morte per difendere questa virtù.

Ecco una lunga lista di santi che hanno come attributo un giglio:

San Filippo Neri, Santa Maria Goretti, Santa Chiara, San Francesco d’Assisi, Santa Caterina da Siena, Santa Eufemia, Santa Rosa da Lima, San Domenico di Guzmán, San Francesco Saverio, San Luigi Gonzaga, San Gaetano, San Tommaso d’Aquino, San Pasquale Bailón, Santa Rosalia…

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