A 19 anni la pattinatrice Yi Zhu era stata scelta come punta di diamante della squadra cinese. Un'esibizione con molte cadute ha compromesso il risultato di tutta la squadra. L'odio social nasce dalle origini americane della ragazza, subito etichettata come 'traditrice'.
Pechino, Olimpiadi invernali. Domenica scorsa Michele Serra commentava con ironia amara il paradosso di un paese che ha voluto a tutti i costi questi giochi invernali dovendo ricorrere all’uso della neve artificiale. Ma un gelo molto più freddo e reale ha investito la Cina nelle ultime ore, quello scatenato dall’odio mediatico verso un’atleta giovanissima.
A soli 19 anni la giovane promessa del pattinaggio artistico Yi Zhu ha affrontato il peso di un fallimento andato in onda in tutto il mondo e non ha retto alla colossale mole di messaggi social che le hanno rovesciato addosso ogni specie di insulti a suon di hashtag #Yizhuècaduta.
A giudicare dai titoli che si sprecano, la storia della pattinatrice Yi Zhu è un gigantesco caso di bullismo mediatico. Leggendo tra le righe dei fatti, ci si accorge che l’orizzonte della riflessione è un po’ più ampio. Ma partiamo dall’evento che ha scatenato tutto.
La giovane Yi Zhu è stata scelta nella rosa delle pattinatrici cinesi per eseguire il programma breve nel pattinaggio artistico a squadre. Questo comporta il peso di una responsabilità enorme, in termini agonistici e personali. Si sceglie l’atleta su cui si punta tutto.
Zhu Yi si è esibita per ultima nel programma breve femminile. E’ stata un’esibizione nervosa, Zhu è caduta quasi subito ed è andata a sbattere contro i cartelloni dopo aver sbagliato un salto. Non è riuscita a fare un altro salto ed era in lacrime nell’attesa di conoscere il suo punteggio.
La dichiarazione dell’atleta lascia presagire qualche ombra dietro la sua performance:
“Sono sconvolta e imbarazzata. Sentivo molta pressione su di me perché penso che molti in Cina siano rimasti sorpresi che sia stata scelta io per questa esibizione. E io volevo solo mostrare loro quello che ero capace di fare, ma sfortunatamente non ce l’ho fatta”.
Ibid.
Pattinare sul ghiaccio è già un esercizio in cui si lotta con l’equilibrio. Qui tutto si è sbilanciato su una rovinosa caduta non solo tecnica. E’ l’incubo di avere gli occhi di tutti puntati contro – occhi non benevoli – e fallire, ripetutamente, in modo scomposto e clamoroso. Zavorra. Così è stato definito il contributo di Yi Zhu alla squadra cinese di pattinaggio, che ora non può più ambire a nessuna medaglia.
“Yi Zhu è caduta”
La parabola ben più triste di questo evento è cominciata dopo questa esibizione non all’altezza delle aspettative. Su Weibo, il social cinese equivalente al nostro Twitter, è stato lanciato l’ hashtag #yizhuècaduta che in brevissimo tempo è stato il ricettacolo di più di 200 milioni di messaggi d’odio e di insulti verso l’atleta.
«Sei una vergogna», «bacata», «incapace», «torna subito da dove sei venuta». Weibo ha finalmente deciso di bannare l’hashtag e cancellare i post più feroci e beceri, ma dopo quei milioni di pugnalate a sangue, la povera pattinatrice è scesa sul ghiaccio ridotta a uno straccio, è caduta ancora due volte ed è arrivata ultima.