Il pediatra? La professione più bella al mondo. Questa affermazione piena di entusiasmo non viene pronunciata da un giovane specializzando in pediatria, ma dal responsabile del reparto Covid del Bambin Gesù di Roma, dislocato a Palidoro e chiamato a rispondere alle esigenze dell’intera regione Lazio.
Il bresciano Andrea Campana è un medico 52enne che nei quasi trenta anni di professione ha curato migliaia di piccoli, e tante volte si è dovuto confrontare con i limiti dell’arte sanitaria, quando non si hanno più armi per salvare le giovanissime vite che ti sono state affidate.
Come pediatra vedo anche tanti bambini morire
Nell’intervista realizzata da Credere, dichiara:
"A due mesi mi avevano dato per morto"
Andrea era predestinato a svolgere questa professione che ama così tanto, pur non provenendo da una famiglia di medici. Infatti racconta che:
Il mito del professor Carlo Imperato, un gigante della scuola di pediatria italiana, è stato quindi il faro che ha illuminato il percorso del giovane, che ha studiato e iniziato la professione in neonatologia nella sua città natale.
Un paziente che non dimenticherà mai
Proprio qui, con Michele, un bambino di appena 10 anni, ha fatto la sua prima esperienza di capitolazione davanti la malattia incurabile. A lui il giovane specializzando regalava ad ogni incontro un pezzo della Lego per il castello che stava costruendo durante il ricovero.
Lavorare all'Ospedale del Papa
All’inizio del 2004 è approdato all’Ospedale del Papa, e non è stato soltanto un cambiamento di sede professionale. Il bagaglio di esperienze che ha potuto fare da quel momento è aumentato esponenzialmente per due condizioni straordinarie:
In missione in Africa
Da un primo matrimonio ha avuto un figlio ormai quindicenne, mentre dal secondo sono nate due bambine di 7 e 4 anni, che gli ha "regalato" Francesca, anche lei medico al Bambin Gesù, ma che ha incontrato durante una missione svolta in Africa dove è stato più volte per scopi umanitari.
Vaccino contro il Covid: parlo da pediatra e da papà
La prima figlia ha già ricevuto la vaccinazione contro il Covid, mentre per la seconda i genitori attendono quanto prima il via libera delle autorità regolatorie europea ed italiana. Ai papà e le mamme che ritengono che il vaccino non sia stato sufficientemente testato si sente di dire:
E a quanti di loro temono gli effetti a lungo termine del vaccino sottolinea come, a causa della bassissima immunizzazione in molti paesi del Terzo Mondo:
Dall'inizio della pandemia nel suo reparto: circa 1000 bambini
E il Covid non è una banale influenza nemmeno per i minori, come molti ancora credono. Dall’inizio della pandemia nel suo reparto sono passati circa 1000 bambini, e di essi uno su 25-30 è andato in rianimazione.
Ne ha parlato anche qualche mese fa su Rai1 nel programma Porta a Porta condotto da Bruno Vespa.
Un terzo dei bambini dimessi è ancora seguito in day hospital per vari problemi: sindrome da dolore cronico, fibromialgia, disturbi addominali o articolari, cefalea, tosse stizzosa, difficoltà di concentrazione e scarso rendimento scolastico. I più piccoli hanno manifestato sintomi regressivi: non riescono a dormire da soli, hanno dovuto rimettere il pannolino e manifestano frequenti accessi di pianto.
La mattina prego per chi dovrò curare
Andrea confida di avere una forte religiosità, ereditata in primis dalla nonna terziaria francescana, e di pregare al mattino con il pensiero rivolto alle persone che incontra sul suo cammino, comprese quelle che non ci sono più.
Faccio il pediatra per occuparmi dei più deboli
E termina con questo pensiero: