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Quando il bambino ha le gambe storte: varismo e valgismo

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New Africa|Shutterstock

Ospedale Bambino Gesù - pubblicato il 08/02/22

Possono essere a X o eccessivamente arcuate: quando è una fase transitoria dello sviluppo osseo e quando invece è necessario intervenire.

Lo sviluppo normale

Il bambino piccolo che da poco ha iniziato a camminare spesso presenta una forma particolare delle gambe: in una prima fase le ginocchia sembrano separate da
uno spazio maggiore rispetto al normale (varismo), queste tendono poi a progredire verso una fase di valgismo, cioè si avvicinano.
Quindi le ginocchia, prima troppo lontane, tendono successivamente a sembrare più ravvicinate di quanto dovrebbero essere, assumendo una caratteristica forma a X.
Questo quadro si manifesta soprattutto tra i tre e i quattro anni.

Successivamente, in maniera naturale, l’asse deviato prima verso l’esterno, poi verso l’interno tende a tornare in una posizione neutra.

Se il problema persiste

Può succedere però che il varismo o valgismo dei 3-4 anni non si corregga naturalmente, ma che tenda a peggiorare con la crescita. Questa condizione, fortunatamente rara, è causata da un’alterazione di crescita delle cartilagini di accrescimento che si trovano sulla superficie inferiore del femore (osso della coscia)
e sulla superficie superiore della tibia (osso della gamba).

La cartilagine di accrescimento è una zona dell’osso, costituita da tessuto cartilagineo, che consente alle ossa di allungarsi fino a quando il bambino non raggiunge l’altezza definitiva.
Nel varismo, la cartilagine di accrescimento tende a crescere più rapidamente nella parte esterna. Viceversa, nel valgismo, la cartilagine di accrescimento tende a crescere più rapidamente nella parte interna.

Cosa fare?

Nella prima infanzia, se non ci sono deformità complesse, non è necessario preoccuparsi, di solito tutto si risolve entro i 7 anni di età.
Nel caso in cui l’evoluzione naturale non vada verso il miglioramento, può essere necessario ricorrere al trattamento chirurgico per ripristinare i normali rapporti
tra femore e tibia
ed evitare disturbi delle cartilagini causati da squilibri biomeccanici.

L’intervento chirurgico

In età pediatrica la tecnica chirurgica più utilizzata è l’epifisiodesi.

Si tratta di una tecnica mininvasiva che arresta o rallenta temporaneamente la crescita di una cartilagine di accrescimento del femore o della tibia o di entrambi, indirizzando la
crescita in senso opposto alla deformità.

La tecnica chirurgica consiste nell’applicare una placca fissata con due viti a cavallo della cartilagine di accrescimento interessata.
I tempi di recupero sono veloci, e le placche si mantengono fino alla correzione ottenuta.

Questa tecnica è applicabile solo nella fase di accrescimento.

Una volta raggiunta la maturità ossea sarà necessario ricorrere ad interventi più complessi ed invasivi quali le osteotomie (cioè il “taglio” di una parte di osso).

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Varismo e valgismo, ginocchia. Ospedale Pediatrico Bambin Gesù

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ospedale pediatrico bambino gesu
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