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Il luogo di Roma in cui vissero San Luca, San Pietro e San Paolo (FOTO)

SANTA MARIA VIA LATA
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Maria Paola Daud - pubblicato il 05/02/22
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Conoscete la basilica di Santa Maria in Via Lata?

A Via del Corso, quasi di fronte alla chiesa di San Marcello, che custodisce la famosa immagine di Cristo che salvò Roma dalla peste, si trova la basilica di Santa Maria in Via Lata. 

È costruita su quella che era la casa di San Luca, in cui ospitò San Pietro e in cui visse prigioniero per due anni San Paolo.

Fondata durante il pontificato di Sergio I nel VII secolo, venne demolita completamente a causa delle tante inondazioni del fiume Tevere, che l'avevano danneggiata.

Presto si iniziò a edificare una nuova costruzione. I lavori durarono quasi un secolo, e venne ristrutturata tra il 1650 e il 1662 da Pietro da Cortona nello stile barocco che si può vedere oggi.

L'altar maggiore è opera di Gian Lorenzo Bernini, ed è ornato dall'immagine della Madonna Avvocata, ritenuta una delle rappresentazioni della Vergine dipinte da San Luca.

In realtà si tratta di una copia, opera di un pittore noto come “Petrus pictor”, che avrebbe copiato dall'originale più antica trovata nel seminterrato che secondo la tradizione San Luca avrebbe frequentato.

La cripta, casa degli apostoli

Scendendo dei gradini consumati dal tempo e dall'umidità, si arriva alla “domus” (casa),

in cui la tradizione afferma che visse San Luca, alloggiò Pietro e visse prigioniero San Paolo.

Ricordiamo gli Atti degli Apostoli, che menzionano questo soggiorno di San Paolo a Roma: 

“E quando entrammo a Roma, a Paolo fu concesso di abitare per suo conto con un soldato di guardia” (At 28, 16).

“Paolo rimase due anni interi in una casa da lui presa in affitto, e riceveva tutti quelli che venivano a trovarlo” (At 28, 30).

La cripta è un edificio del I secolo, diviso in varie sale, in cui nel V secolo venne istituito un monastero.

Si possono ancora vedere frammenti di affreschi dei secoli VII-IX (Acclamazione ai santi, Preghiera di Gesù nell'orto, Sette dormienti di Efeso, Giudizio di Salomone e Martirio di Sant'Erasmo). 

Nella prima sala sono ancora visibili la colonna di granito con base e capitello corinzi a cui secondo la leggenda venne legato San Paolo con una catena di due metri e l'incisione della frase paolina (2 Tim 2, 9) “Verbum dei non est alligatum” (La Parola di Dio non è incatenata).

In un angolo si trova il pozzo ottagonale da cui dopo le preghiere di San Paolo sarebbe sgorgata una fonte prodigiosa.

Per commemorare gli illustri personaggi che hanno vissuto in questo luogo, nella sala principale della cripta si può ammirare un bassorilievo che rappresenta Pietro, Paolo e Luca.