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5 perle di saggezza educativa di Franco Nembrini

FRANCO NEMBRINI

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Paola Belletti - pubblicato il 27/01/22

Franco Nembrini è molte cose: scrittore, docente, appassionato di letteratura (di Dante su tutti), padre, marito. Ma è soprattutto un educatore e a questa sua passione (intesa come talento e come "sofferenza" che redime) offre le sue energie migliori. Abbiamo scelto 5 riflessioni sull'educazione che possono aiutare insegnanti, genitori, nonni, responsabili di comunità, catechisti.

1L’orso siberiano e il senso dei bambini per la realtà

Questo episodio, spesso riportato da Franco Nembrini nei suoi incontri sull’educazione, mostra in modo inequivocabile il senso innato dei bambini per la realtà, la loro capacità di giudizio e di meraviglia. E dall’altra mette in evidenza alcuni rischi che corrono gli adulti, soprattutto le madri. Possono soffocarli con la pretesa di evitare loro qualsiasi dolore e impatto con la morte.

In Siberia c’è così freddo ma così freddo che fu così che l’orso siberiano morì di polmonite

F.Nembrini

2Il mestiere dell’educatore è quello di seminare

Chi non ha avuto o non è stato a sua volta, anche solo occasionalmente, “il più cretino della scuola”? Chi non ha visto posare questo sguardo su qualche ragazzino difficile, chi non ha pensato nel segreto della sua stanza “questo è irrecuperabile!”?

Eppure, proprio dal più cretino della scuola, il professor Nembrini ha avuto una sorpresa inaudita, una prova di come la libertà e le possibilità dell’altro sono sempre aperte ed è sempre possibile un cambiamento e una fioritura.

3Cosa chiedete ai vostri figli al ritorno da scuola?

La domanda è sempre quella: “com’è andata oggi?” E se invece provassimo con un nuovo approccio? Per esempio così:

“Come stai? Sei contento?”. Io lo sono! Sono felice che tu ci sia.

Anche da queste nuove abitudini possiamo educarci ed educare i nostri figli al bene: perché diciamo che ciò che ci interessa è la loro persona e non (solo e subito) i loro risultati scolastici.

4Da cosa comincia l’educazione? Da un atto di perdono

L’educazione è un atto di perdono. È un’ipotesi che forse, di primo acchito, ci può lasciare perplessi. Siamo abituati ad affascinanti percorsi educativi fondati sull’idea che la conoscenza sia una crescita, un’aggiunta, un approfondimento di competenze; ed è senz’altro vero, ma – diceva Chesterton – l’uomo vede le stelle solo se il cielo è sgombro di nuvole. Il perdono è simile al temporale che pulisce il cielo.

5La libertà, l’educazione e il rischio che dobbiamo correre

Come mamme e papà, spesso vorremmo trovare la soluzione, il percorso, le regole da seguire per fare in modo che nostro figlio non si butti via, che cresca bene, che esprima al meglio le proprie potenzialità.

La notizia è che queste cose non esistono: non hanno pubblicato manuali (credibili) per il figlio perfetto; non esistono tutorial (verosimili) da seguire, non ci sono regole perfette seguendo le quali nostro figlio non si perderà. Perché Dio stesso si è sottomesso alla nostra libertà, Lui stesso, che ci ha dato il Figlio, ha permesso e permette fino alla fine che possiamo anche rifiutarlo.

Come educatori dobbiamo sforzarci di imitare il Padre proprio in questa sua paziente impotenza che affida tutto all’amore.

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