Una manifestazione della potente protezione di san Michele avvenne durante la Prima Guerra Mondiale su una parrocchia francese: fu un miracolo che mise in salvo decine di abitanti di una parrocchia.
La lettera del prete testimone
Di questa manifestazione fa fede una lettera scritta dal curato di un villaggio del Dipartimento della Marna, del 30 ottobre 1918. Ecco il testo che scrisse il sacerdote: “Alla vigilia dell’attacco del 14 luglio 1918 intorno alla mia parrocchia c’era un deposito di più di tre milioni di granate (delle quali un milione a gas)”.
“Bombe e granate da tutte le parti”
Prosegue il parroco, sul presunto intervento miracoloso di san Michele: “Durante questo periodo, per due mesi, gli aerei tedeschi non cessarono di volare sopra il paese. Bombe e granate cadevano da tutte le parti. Se una sola granata fosse caduta sul deposito delle munizioni avrebbero distrutto tutto il paese e asfissiato i suoi abitanti. Di fronte a questo incombente pericolo ho messo la mia parrocchia sotto la protezione di san Michele collocando la sua immagine sul pulpito della chiesa e recitando ogni giorno l’esorcismo di Leone XIII”.
La promessa
Il sacerdote promise di erigere una statua del santo arcangelo “se noi fossimo scampati dal pericolo. I paesi vicini hanno molto sofferto. In mezzo a questo disastro non una sola granata è caduta sul nostro paese, non un solo vetro è stato rotto, ciò con grande meraviglia dei miei parrocchiani. Così, la statua del grande arcangelo è ora solennemente eretta nella chiesa in riconoscenza del suo intervento miracoloso”.
La preghiera di San Michele
Abbiamo dunque una fiducia senza limiti nella grande potenza del glorioso san Michele. Invochiamolo spesso e portiamo su di noi la sua medaglia e teniamo in casa in un posto d’onore la sua immagine. E nell’ora così temibile della nostra morte, pregherà per noi e ci assisterà con la sua potente protezione contro il nemico infernale delle anime nostre.