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“Una catena di preghiera alla Madonna dell’Arco ha salvato mio figlio”

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AGLILEO / AURIMAGES VIA AFP - Galina Zhigalova / Shutterstock

Silvia Lucchetti - pubblicato il 25/01/22

Biagio ha un mese quando gli viene diagnosticata un’infezione da virus respiratorio sinciziale, che in bambini così piccoli può essere mortale. I medici devono intubarlo e in quel momento drammatico sua mamma si reca insieme ai familiari presso il santuario della Madonna dell’Arco per chiedere la grazia

Sull’ultimo numero del settimanale Maria con te troviamo l’illuminante esperienza di due genitori, raccontata da Maria Elefante, che testimonia la forza della preghiera e i frutti della venerazione della Vergine.

Maria e Antonio, residenti a Lusciano in provincia di Caserta, sono stati travolti qualche mese fa da uno “tsunami” proprio in un momento di grande felicità.

“Biagio non respira bene”

Ad un mese esatto dalla nascita di Biagio, il loro secondo figlio intensamente voluto, il padre –  rientrando a casa dopo aver prenotato la torta per festeggiare – veniva informato dalla moglie che il bimbo non respirava bene. 

I genitori lo portano immediatamente all’Ospedale di Aversa, dove ricoverano il piccolo con la diagnosi di bronchiolite, ma di lì a poco gli esami effettuati rilevavano un’infezione da virus respiratorio sinciziale(VRS), che in bambini così piccoli può essere mortale.

Devono intubarlo

Con il peggioramento delle condizioni cliniche trasferiscono Biagio al Santobono di Napoli.  

Qui ci spiegarono – racconta Antonio – che la situazione era molto grave e che Biagio respirava a malapena. Aveva un respiro molto affannoso e così i medici dovettero intubarlo. La dottoressa (…) ci disse che una possibilità poteva essere un farmaco molto forte da iniettare direttamente nei tubicini per farlo arrivare ai polmoni. (…) ci spiegò che quella medicina non si usava spesso per i bambini e nemmeno per i neonati, ma che poteva essere una soluzione.

(Maria con te)

La famiglia va a chiedere la grazia alla Madonna dell’Arco

In quel momento drammatico, quando tutto sembrava vacillare, Maria…

(…) chiamò a sé tutti i nostri familiari stretti e insieme ci siamo recati al santuario della Madonna dell’Arco a Pomigliano d’Arco, verso il quale nutriamo un particolare trasporto. E lì abbiamo pregato. Abbiamo chiesto alla Madonna la grazia per il nostro bambino. A Lei abbiamo affidato la sua vita e anche la nostra famiglia intera.  

(Ibidem)

Mi commuove che nella tempesta questa mamma si sia rivolta con tanto slancio a Maria, proprio come ci invita a fare la preghiera di San Bernardo di Chiaravalle.

Una catena di preghiera

Intanto anche nella parrocchia di Lusciano la comunità si è raccolta per pregare per Biagio e un altro piccolo appena nato, Andrea, che in quello stesso frangente soffriva di gravi problemi respiratori. Il parroco, don Sebastiano Sequino, sottolinea:

Abbiamo invocato per questi due bambini il Beato Carlo Acutis che veneriamo in parrocchia, ed è stato lui ad affidarli alla Mamma Celeste, verso cui sentiva un trasporto eccezionale.

(Maria con te)

Biagio è salvo e dopo un mese di ricovero può tornare a casa

Dopo 48 ore, dalla terapia intensiva del Santobono è giunta la notizia che il piccolo rispondeva bene al farmaco somministrato. È stato necessario un mese di ricovero per far guarire Biagio, che il giorno di Santo Stefano è potuto tornare a casa riunendosi al resto della famiglia.

Nelle parole dei genitori infinita gratitudine e felicità, insieme alla certezza che Maria è una mamma sempre pronta a soccorrere i suoi figli.

La figura di Maria ci ha accompagnati dalla nascita del nostro primo figlio e non ci ha mai più lasciati. A Lei ci siamo ispirati non solo nella fede, ma guardiamo anche alla sua vita terrena da cui prendiamo esempio per vivere la nostra quotidianità.

(Ibidem)

Una esperienza simile hanno avuto anche i genitori del piccolo Andrea, Giusy ed Angelo, che si sono trovati ad affrontare la grave insufficienza respiratoria del bambino a pochi giorni dalla nascita. Anche qui la preghiera di quanti si sono raccolti per chiedere l’intercessione di Maria si è rivelata essenziale.

“Ci lasciamo guidare da Maria”

Così commentano il parroco e il suo vice questo momento vissuto dalla comunità di Santa Maria Assunta:

Viviamo un senso di famiglia molto forte e Maria è da sempre un punto cardine per noi. Ci appelliamo a Lei per superare incomprensioni, accogliere e comprendere. Ci lasciamo guidare da Lei per imparare a educare alla fede i figli che ci vengono affidati. 

(Maria con te)
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