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Chi è Teofilo, per cui San Luca ha scritto il Vangelo?

LEKCJE ŻYCIA, GUY DE LARIGAUDIE

padre Paweł Rytel-Andrianik - pubblicato il 24/01/22

Non è solo il nome di una persona concreta, ha anche un significato simbolico...

“Poiché molti hanno intrapreso a ordinare una narrazione dei fatti che hanno avuto compimento in mezzo a noi, come ce li hanno tramandati quelli che da principio ne furono testimoni oculari e che divennero ministri della Parola, è parso bene anche a me, dopo essermi accuratamente informato di ogni cosa dall’origine, di scrivertene per ordine, illustre Teofilo, perché tu riconosca la certezza delle cose che ti sono state insegnate”. In questa frase dell’inizio del Vangelo secondo San Luca c’è un profondo contenuto. Se comprendiamo questa frase, capiremo più facilmente tutto il Vangelo.

Teofilo

Questo nome ha probabilmente un doppio significato. Non è solo il nome di una persona cocnreta, ha anche un significato simbolico.

Teofilo in greco significa “amante di Dio” o “amato da Dio”. Sant’Ambrogio lo ha commentato dicendo:

“Il Vangelo è scritto per Teofilo, ovvero per colui che Dio ama. Se ami Dio, allora è allora è scritto per te”.

Perché tu veda la verità di quello che ti è stato insegnato

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Il termine greco “asfaleia” – da cui deriva la parola “asfalto” – viene utilizzato per descrivere la “verità” degli insegnamenti.

È quindi un termine forte, che indica la permanenza e l’immutabilità degli insegnamenti cristiani che emanano dal Vangelo.

Quello che ti ho insegnato.

Ciò significa letteralmente gli insegnamenti su cui si è stati catechizzati, visto che nell’originale greco si usa il verbo «katecheo».

Così insegna Gesù

Nel Vangelo di questa domenica, abbiamo visto che Gesù entra nella sinagoga, com’era sua abitudine di sabato, e si alza per leggere. Gesù è il primo a catechizzare. Spesso andava nelle sinagoghe o incontrava le persone per insegnare loro.

Nel Vangelo di oggi, Gesù indica indirettamente che in Lui si realizzano le predizioni del profeta Isaia:

“Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista;
a rimettere in libertà gli oppressi, a proclamare l’anno di grazia del Signore”.

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Gesù tratta ogni persona come un Teofilo simbolico: amato da Dio. Come prima insegnava nelle sinagoghe, oggi parla attraverso le Scritture.

La Domenica della Parola di Dio, che abbiamo celebrato questa domenica, 23 gennaio, è una buona opportunità per proporsi di aprire la Bibbia ogni giorno, anche su uno smartphone, come ci ricorda Papa Francesco.

San Girolamo diceva che ignnorare la Scrittura è ignorare Gesù, e così la conoscenza della Scrittura è la conoscenza di Gesù.

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