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La Chiesa cattolica ricuce i rapporti con Vivaldi dopo 300 anni

Teatro Comunale

Public Domain | Lorenzo Gaudenzi/CC BY-SA 3.0

J.P. Mauro - pubblicato il 15/01/22

L'arcivescovo di Ferrara ha dato la sua benedizione all'esecuzione de “Il Farnace” tre secoli dopo che il suo predecessore ne aveva esiliato l'autore

Quasi tre secoli fa, il famoso compositore barocco Antonio Vivaldi si stava preparando a eseguire per la prima volta la sua opera Il Farnace. La performance, tuttavia, non avrebbe mai avuto luogo, perché il compositore sacerdote era entrato in conflitto con la Chiesa cattolica e l’esecuzione venne poi cancellata. Ora la Chiesa ha rivisto la sua posizione, e una compagnia d’opera di Ferrara porta in scena lo spettacolo.

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Spettacolo cancellato

La cancellazione non fu dovuta al contenuto dello spettacolo, ma al carattere del compositore. Antonio Vivaldi, nonostante la sua fama, era un sacerdote cattolico, e il suo comportamento era quindi soggetto all’autorità clericale.

Quando venne composto Il Farnace, Vivaldi aveva smesso di celebrare la Messa, e giravano voci su un rapporto inappropriato con una delle sue cantanti, Anna Giro. 

Secondo la Associated Press, gli storici ora sanno che non ci fu un legame romantico tra Vivaldi e la Giro. I due trascorrevano molto tempo insieme perché lei era la sua protagonista, e dovevano lavorare molto sulla vocalizzazione.

La Giro era anche l’infermiera di Vivaldi, affetto da una malattia respiratoria. Questo era un ulteriore motivo del tempo che passavano insieme, nonché la ragione che impedì al sacerdote di celebrare la Messa.

Indipendentemente dalla verità circa le voci, la Chiesa poteva difficilmente permettere che un sacerdote sospettato di immoralità venisse visto a dirigere un’opera di successo.

The Great Course Dailysegnala che il cardinale di Ferrara dell’epoca, Tommaso Ruffo, cancellò le prove, e in seguito proibì la presenza di Vivaldi in città. Ecco la sua aria più famosa,Gelido in ogni vena:

Esilio

Questo devastò Vivaldi, che aveva finanziato gran parte della produzione di tasca propria. Con le porte del teatro chiuse, non aveva modo di recuperare il suo investimento, e si vide costretto a lasciare Ferrara praticamente in miseria.

Il denaro che gli rimaneva finì quando si trasferì a Vienna, dove in passato aveva avuto successo. Nonostante la sua prolifica produzione (dopo Il Farnace Vivaldi scrisse altre 21 opere), non riuscì a uscire dall’impasse finanziaria prima della morte, avvenuta nel 1741.

Le opere di Vivaldi influirono molto su compositori barocchi come J.S. Bach, ma il suo ricordo svanì tra il pubblico dopo la morte. Solo nel XX secolo le sue opere sono state riscoperte e diffuse.

Oggi, la sequenza dei concerti de Le Quattro Stagioni è una delle opere più celebri della sua epoca.

Riparando agli errori

La città di Ferrara accoglie ora una produzione de Il Farnace di Vivaldi. La prima rappresentazione ha contato sulla presenza dell’arcivescovo Giancarlo Perego, a cui è stata consegnata una copia rilegata della partitura.

L’arcivescovo ha affermato che le azioni intraprese contro Vivaldi si erano basate sui voci e non avrebbero dovuto aver luogo, e ha indicato che il parroco di Vivaldi aveva scritto una lettera a Ruffo cercando di chiarire le cose, ma senza esito. Nicole Winfield di AP News ha scritto:

“Anche se ha insistito sul fatto che Ruffo aveva cercato semplicemente di promuovere la ‘moralità pubblica’, Perego ha dichiarato che la lezione di Vivaldi, Il Farnace e Ferrara viene spesso sottolineata da Papa Francesco: ‘Ne uccide più la lingua che la spada’”.

Tags:
musica
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