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In caso di pericolo, dove mettere le ostie consacrate?

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Pascal Deloche / GODONG

Valdemar De Vaux - pubblicato il 14/01/22

L’inizio dell’anno è segnato in Francia da una serie di profanazioni e, talvolta, da furti di particole consacrate. Sapevate che «per una causa grave» il Codice di Diritto Canonico prevede che la Santissima Eucaristia possa essere conservata in altro posto che il tabernacolo? 

La parrocchia di Notre-Dame del Raincy ha dovuto prendere, pochi giorni fa, una risoluzione rara ma prevista dal Diritto Canonico: non tenere più le ostie consacrate nel tabernacolo principale della chiesa. Tale decisione è la risposta a una serie di profanazioni nella diocesi di Saint-Denis, che ha sporto denuncia. Nella notte tra domenica 9 e lunedì 10 gennaio, infatti, le chiese di Romainville e Bondy, vicine di Raincy, sono state oggetto di effrazioni

Il lume rosso accanto al tabernacolo è il segno abituale della nostra presenza davanti a quella, vera, reale e sostanziale, di Cristo nelle ostie consacrate. Ecco perché la Chiesa incoraggia i fedeli a raccogliersi in preghiera attorno a Lui. Il diritto canonico prevede così che 

il tabernacolo in cui viene conservata la Santissima Eucaristia sia piazzato in un luogo ben visibile della chiesa o dell’oratorio, posto convenientemente allestito e adatto alla preghiera. 

Codice di Diritto Canonico, can. 938 §2 

Eppure, proprio perché il tesoro custodito nel tabernacolo è inestimabile, la Chiesa resta cosciente di quanta attenzione sia necessaria per proteggerlo. Il Diritto Canonico descrive così tutta una serie di disposizioni da rispettare per evitare che la Santa Eucaristia sia profanata, cosa che il più delle volte capita più per l’interesse (venale) verso i vasi sacri che per quello verso le ostie stesse. 

Per una causa grave 

Custodire la chiave del tabernacolo con cura, possedere un tabernacolo solido e fisso, ben chiuso e non trasparente – tali sono le istruzioni correnti per evitare ogni rischio di profanazione. Meno noto, un paragrafo del Diritto Canonico precisa pure: 

Per una causa grave, la Santissima Eucaristia può essere conservata in un altro luogo, sicuro e decoroso, soprattutto di notte. 

CDC, can. 938 §4 

Non solo la notte viene invocata come criterio di discernimento: il responsabile della chiesa (il più delle volte il parroco) può giudicare che anche altre ragioni – gravi – possano condurre a tale decisione. In tal caso, le ostie consacrate vengono il più delle volte assicurate dentro una cassaforte in sagrestia, ovvero nell’armadio blindato che custodisce solitamente gli oggetti preziosi della parrocchia. 

Come la maggior parte dei canoni del Diritto della Chiesa, questa disposizione è poco usata ai nostri giorni e nei nostri Paesi: essa viene piuttosto dall’esperienza di lunghi secoli. Fin dai tempi degli Apostoli, i cristiani fronteggiano il vandalismo. Recentemente, la Chiesa ha elevato alla dignità martiriale i monaci di Casamari: nel 1799 vollero proteggere il Corpo di Cristo dall’attacco dei soldati del Direttorio rivoluzionario francese – vi persero la vita, guadagnandosi la Vita. 

[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio]

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