separateurCreated with Sketch.

Sembrava un incidente mortale: mi ha salvato la Madonna di Loreto

whatsappfacebooktwitter-xemailnative
Silvia Lucchetti - pubblicato il 13/01/22
whatsappfacebooktwitter-xemailnative
Con una gravissima lesione della colonna cervicale rischiava la morte o la paralisi completa ai quattro arti. Invece Paolo, 51 anni, volontario dell'Unitalsi, è vivo e non ha nessuna limitazione motoria: "(...) è stata la Santa Vergine di Loreto a proteggermi e accompagnarmi".

Sul penultimo numero di Maria con te è apparsa la testimonianza piena di fede e di gratitudine di Paolo Carnevali, un uomo di 51 anni che a febbraio dello scorso anno ha avuto un gravissimo incidente in bicicletta. Nelle sue condizioni - rottura dell'"osso del collo" ( vertebra cervicale c1) e lesione della c2 - nella stragrande maggioranza dei casi si muore o si resta paralizzati completamente. E invece Paolo è sopravvissuto e sta bene grazie al lavoro dei medici e all'intervento della Madonna di Loreto.

Pellegrino a Loreto qualche mese prima dell'incidente in bicicletta

Pochi mesi prima dell'incidente aveva vissuto un'esperienza spirituale molto intensa: era stato a Loreto per il Giubileo e aveva pregato in profondo raccoglimento nella Santa Casa.

Paolo, occhiali da ciclista, volto abbronzato e sorridente, è un marito, un papà, e un volontario dell'Unitalsi (Unione nazionale italiana trasporto ammalati a Lourdes e santuari internazionali) dell'Emilia.

"Non era ancora l'ultima discesa"

Il 27 febbraio 2021 è la data che segna un prima e un dopo nella sua vita. Era un sabato mattina di sole splendente e Paolo decide di uscire in bici per le colline reggiane con l'amico Fabio.

Il giro prosegue senza intoppi, avevano macinato già 30 km quando dopo una salita Paolo imbocca una discesa in una strada appena asfaltata. Grazie al Cielo - afferma lui stesso - "non era ancora l'ultima discesa".

Chissà in quella frazione di secondo di panico cosa avrà pensato, forse proprio di morire!

Dopo l'incidente in bicicletta: grazie a Maria non era giunta la mia ora

Lo scontro è violentissimo. Paolo ricorda quel momento come fosse dentro ad un sogno, si sentiva leggero, in partenza per l'altro mondo.

L'uomo si ritrova sbattuto a terra con un dolore acuto al collo che non riesce a muovere. Le voci degli amici accorsi lo rincuorano. Lui sente fin da subito il sostengo del Signore e l'abbraccio di Maria a cui si affida completamente. Nel dolore una inspiegabile serenità, davvero il dono più grande.

Lesioni gravissime: "la Madonna aveva gli occhi aperti"

Il medico dell'ospedale dopo aver visto la tac afferma:

Se dovessi camminare in una valle oscura, non temerei alcun male, perché tu sei con me.

Paolo in ospedale prega e si affida

Per tutti i lunghi giorni di ricovero, ben 23, Paolo gode di una tranquillità sovrannaturale che conserva pregando e offrendo a Dio quanto è capitato. Subisce una delicatissima operazione che riesce perfettamente. Nel suo cuore è forte la certezza che Maria non lo abbandona. Ripete continuamente la preghiera di Gesù nel Getsemani: "Sia fatta la tua volontà". Il suo affidamento è totale: Paolo, come un mendicante, chiede a Dio di donargli il suo Spirito.

Dopo l'incidente in bicicletta si è sentito sempre custodito da Maria

"La preghiera fa proprio miracoli"

In tantissimi hanno pregato per la sua salvezza e guarigione, infatti l'uomo pieno di commozione e riconoscenza ammette:

"La Santa Vergine di Loreto mi ha tenuto per mano"

Nella cappella dei santi pellegrini del santuario di Loreto, tra i tantissimi ex voto, spicca il caschetto distrutto che Paolo indossava il giorno dell'incidente. E' un segno, il suo omaggio alla Madonna che lo ha protetto e custodito, senza mai permettere che si abbandonasse alla disperazione. Accanto al casco accartocciato un bel quadro con una sua foto e un pensiero che suona come un inno di lode: