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Narcisismo e social media: complicità o semplice convivenza?

NARCISISTA
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Paola Belletti - pubblicato il 13/01/22
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L'impatto dei social media sul comportamento e la personalità: è possibile che favorisca il narcisismo o semplicemente lo mostra?

Sull'ultimo numero di Benessere già disponibile in edicola c'è un contributo interessante utile a riflettere su un fenomeno che, volenti o meno, è sotto gli occhi di tutti noi.

Come per altre rubriche anche in questo caso l'occasione per approfondire il tema è la domanda di una lettrice.

La domanda all'esperto

L'effetto dei social sulla vita di tutti

Se interrogarsi sull'effetto dei social con una certa diffidenza fa subito "effetto Boomer" farlo con la consapevolezza di questa lettrice è l'opposto: grazie al vantaggio di non essere nata l'altro ieri ha la possibilità di osservare i cambiamenti sociali con la curiosità e l'interesse di chi ha già una struttura personale solida e ha visto succedersi diversi fenomeni, senza probabilmente lasciarsene travolgere.

Francesco Vincelli, psicologo, psicoterapeuta e docente di psicoterapia è equilibrato e ben circostanziato nell'offrire una risposta alla lettrice e a tutti noi.

Nessuna domanda retorica alla "dove andremo a finire" o "i giovani di oggi non sanno più parlarsi", ma innanzitutto l'osservazione che l'accesso e la frequentazione dei social media è talmente diffuso e consistente da essere per forza di cosa epocale.

L'effetto sulle nostre esistenze e su come impostiamo le giornate e viviamo le nostre interazioni è innegabile. Ora conviene capire in che modo incida sulle dimensioni interpersonali e intrapersonali, cioè su come ci guardiamo tra noi e su come guardiamo a noi stessi.

Immagine di sè: dalla cura al culto

Poiché le interazioni social avvengono principalmente per mezzo di immagini e testo, anche se pure il canale uditivo sta prendendo piede (vedi Clubhouse e i Podcast), è innegabile che la cura e la promozione dell'immagine sia diventata occupazione diffusa, fino alla teorizzazione del personal branding, concetto utilissimo che però non può debordare eccessivamente nella sfera privata pena la perdita di autenticità.

Chi è il narcisista?

Il termine indica uno stile di personalità che può arrivare a una condizione patologica. Nel senso comune il narcisista è chi è preminentemente occupato nel compiacersi di sé stesso, nell'amare sé o meglio il proprio riflesso. Questa occupazione, se diventa troppo dominante, ruba energie e spazio all'empatia con ricadute importanti sulle relazioni interpersonali.

Lo sanno bene i partner di persone con un vero e proprio disturbo narcisista.

I social media apprezzano il narcisismo, ma non troppo a lungo

Se il narcisista è dunque colui che mette al centro del proprio mondo solo sé stesso è quasi inevitabile notare come i social media, tutti profilo personale e like, sono un ambiente che può favorire questo disturbo o questa "postura" esistenziale.

Se questo è vero lo è ancora di più il fatto che chi "buca" lo schermo e ottiene successo duraturo su queste piattaforme è proprio chi riesce a far intuire la propria autenticità e ad offrire gratificazioni agli altri più che continuare a cercarne mettendosi solo in mostra.

"In missione per conto di Dio"

Noi cristiani abbiamo ricevuto un mandato e un sereno incoraggiamento anche dai pontefici: i social vanno abitati, in quegli ambienti, come altrove, dobbiamo essere noi stessi e un cristiano è tale se porta con sé Cristo, se si fa il più possibile testimone di Colui che ci vuole salvare tutti.

Oltra all'incoraggiamento però non mancano le avvertenze: bisogna sempre vigilare su di sé per poter essere padroni dell'uso dei social e non banderuole che seguono il vento di passioni non sempre nobili e interessi non sempre trasparenti.

Dal tratto di personalità alla patologia


Le radici nell'infanzia

Lo sappiamo, i mattoni della nostra personalità si appoggiano sulle fondamenta che vengono poste nella prima infanzia, in famiglia, con i nostri genitori soprattutto.

La prevenzione più importante dunque è sempre quella primaria: nutrire di amore autentico i nostri figli, mostrando il loro valore e educandoli a vedere e sentire l'altro.

La cura dell'amore e della verità

L’antidoto migliore è di nutrire i figli con il nostro amore, la più importante fra le vitamine contro certe derive attuali

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