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I messaggi toccanti del marito di una madre di 9 figlie, incinta e in terapia intensiva per Covid

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Sakhorn/Shutterstock

Dolors Massot - pubblicato il 13/01/22

I messaggi di Josep commuovono per la fede e la speranza che dimostrano. Migliaia di persone in Spagna stanno pregando per María Todolí

María Todolí è madre di 9 figlie ed è incinta della decima creatura, Caterina. María ha contratto il Covid-19 e si trova nel reparto di terapia intensiva di un ospedale di Valencia (Spagna). Da qualche giorno le sue condizioni sono molto gravi.

Il marito, Josep, ha inviato degli audio per Whatsapp, e si è generata una catena di preghiera grazie alla quale ora migliaia di persone nei cinque continenti stanno pregando per la salute di María e della sua bambina.

La fede di Josep è esemplare. Nel suo primo audio, del 5 gennaio, in cui comunicava che María sarebbe stata intubata per favorire la respirazione, diceva:

“María e Caterina saranno tra le braccia della Vergine, si addormenteranno lì. Sarò anch’io lì. Le bambine e Josepet (lui) saremo anche noi lì. Chiunque voglia può stare tra le braccia della Vergine e vedere come sia lei a condurre la storia. E come anche Dio, che è un papà, guidi la nostra storia. Staremo tutti tra le loro braccia, insieme a María e Caterina”.

Josep chiede di “fare rumore” pregando

“A differenza di María e Caterina, noi non dormiremo, faremo molto rumore perché María e Caterina si risveglino. È la nostra missione, fare rumore. María voleva sempre dormire e non glielo lasciavano fare, non c’era modo di lasciarla riposare. Continueremo a fare lo stesso, non la lasceremo riposare. Devono risvegliarsi qui, lei e Caterina”.

MARIA TODOLI

Proseguiva Josep:

“Stiamo bene, non vi preoccupate. Il Signore ci sostiene. Le Sue braccia ci stanno sostenendo. María è molto grata. Ho parlato con lei, è piena d’amore, me lo ha detto. Grata per tutti voi, per tutto l’amore che le avete dato in questi giorni. E allora coraggio. Mettiamoci tra le braccia della Vergine insieme a María e Caterina e preghiamo, preghiamo, preghiamo, facciamo rumore perché poi, tra qualche giorno, si sveglino e possiamo stare insieme”.

“Lei si sveglierà e ci ringrazierà. Non sappiamo quale sia la volontà di Dio. Se Egli vuole che si risvegli qui lo farà, altrimenti si sveglierà guardando direttamente Dio. La nostra speranza è che si svegli, e si sveglierà sicuramente. E noi la rivedremo, qui o in cielo. E allora un abbraccio a tutti, grazie per il fatto di stare lì. Vi voglio molto bene, e anche María. Un bacio”.

María Todolí è ora semicosciente, anche se resta in terapia intensiva per via della polmonite provocata dal Covid. Il marito continua a chiedere preghiere, e nei suoi messaggi emergono la fede nella recita del Rosario e la fiducia riposta totalmente in Dio.

“Personalmente ho detto a Dio che Lui sa tutto. Che la sicurezza che posso avere nella mia vita è Lui. Che le mie figlie sono Sue, ed Egli saprà ciò che è meglio. Io non lo so, non ne ho idea. Bisogna continuare a pregare. Se Dio vuole, farà guarire María e Caterina. E se Dio vuole compirà il miracolo di essere tutti confortati. Perché è il Padre, è mio Padre, è il Padre delle mie figlie, e la Vergine Maria è la Madre, e allora sono giunto al punto di dire: ‘Signore, Tu sei la mia Roccia. Le notizie dei medici non mi sostengono. Solo Tu sei la mia Roccia. Tu sei il Padre delle mie figlie. Tu saprai, Tu saprai cos’è meglio per loro. Tu saprai cos’è meglio per me”.

“María è semicosciente. Pregate per lei, pregate moltissimo per lei. Io prego per voi, in ogni momento”.

La conversione di Josep

Per Josep, questo periodo ha rappresentato una conversione del cuore. L’ha definita così, comunicando che María sta facendo progressi, anche se a poco a poco:

“Continuate a pregare, per favore, perché la vostra preghiera sta sostenendo María, Caterina e questa famiglia, ed è un dato oggettivo. In questa casa (…) regnava la violenza. Le mie figlie… a volte le trattavo molto male. Le amo moltissimo, ma sono un egoista, sono un violento, e le trattavo male. Gridavo con loro, dicevo loro brutte cose, davo colpi sul tavolo dicendo ‘Basta, ora basta’, e ora per grazia di Dio, e questo è oggettivo come i dati dei medici (…), in questa casa regna l’amore, regna la pace, regna il potere di donarsi all’altro, il potermi donare alle mie figlie, con affetto, con pazienza”.

Josep ha spiegato cosa vede nelle bambine:

“Tra loro vedo un essere servizievoli, un prendersi cura le une delle altre, pieno di speranza. Stanno soffrendo, sì, ma sono confortate, hanno pace, hanno il cuore pieno d’amore. E questo è un dato obiettivo che stiamo vivendo. E questo fa sbocciare in me un ringraziamento al Signore”.

“Ringrazio molto tutti. Non avevo mai pensato di fare tutto questo, ho semplicemente mandato questo messaggio a degli amici del mio paese che non vedo quasi mai, e non so dove stiano arrivando questi messaggi. Vediamo il Signore vivo in questa casa, come anche la Vergine Maria. Stiamo così. E non è opera nostra. Io sono un poveretto, un soffio di vento mi butta a terra (…), ma il Signore è forte, e questa è una cosa oggettiva. (…) Un bacio”.

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